Arshavin: è Arsenal, Drogba manda messaggi all’Inter

La sfida Italia-Inghilterra pare essere talmente accesa da non voler aspettare la ripresa della Champions League. Già da questo mercato di gennaio i nomi dei calciatori che si trasferiranno stanno facendo arrabbiare molti ds italiani, che si vedono soffiare i colpi migliori dalla Premier League. In attesa di sapere cosa farà Amauri, sicuramente non prima della fine del campionato, dopo aver dichiarato di voler giocare in Inghilterra, l’Everton si consola con Pavel Pogrebnyak.

L’attaccante russo, uno degli emergenti del 2008, sembra abbia raggiunto l’accordo con il secondo club di Liverpool. Dopo essere stato inseguito da diversi club europei, tra cui il Napoli, i 9,5 milioni della squadra inglese sembrano più forti di qualsiasi ragione. E se proprio non dovesse farcela, l’Everton non ha intenzione di mancare il “dispetto” alle italiane, soffiando a mezza serie A l’attaccante più richiesto dal calciomercato, Gianpaolo Pazzini.

La Juventus è bianconera perché…era povera

Le storie dei club di calcio molto spesso si trasformano in leggenda. Gli storici, ma soprattutto i tifosi, ci ricamano spesso su, travisando gli effettivi avvenimenti in grandi storie maestose. Ma alle volte queste vicende vengono a galla. Ed è proprio quello che è successo oggi, grazie a due studiosi di araldica fiorentini, Sergio Salvi e Alessandro Savorelli,  quali, con una lunga ricerca tra documenti storici, araldici e antropologici, sono riusciti, tra le altre cose, a risalire al motivo per cui le varie squadre di serie A hanno quei colori sociali.

La storia più simpatica è quella della Juventus, club che ha da sempre definito la maglia a strisce bianche e nere come elegante. La realtà dei fatti è un’altra. Siamo sul finire dell’Ottocento, quando ancora lo Sport Club Juventus aveva le maglie rosa e non apparteneva alla famiglia Agnelli. Il colore delle maglie era dovuto al fatto che le mamme dei calciatori avevano quella stoffa a disposizione, e loro la adottarono come maglia ufficiale. Il problema era che il rosa a lavarlo scoloriva, e così bisognava utilizzare dei colori meno problematici. Si scelse il bianco e il nero, ma non avendo a disposizione tanto denaro, si decise di acquistare le maglie di “seconda mano” da una squadra inglese, il North County di Nottingham. Chi l’avrebbe detto che dopo 100 anni la titolare delle maglie rimanesse sconosciuta, e la squadra povera sarebbe diventata una delle più titolate al mondo.

Da Ronaldo a Ronaldo: il meglio e il peggio del 2008

Ormai mancano poche ore al brindisi di mezzanotte ed ai fuochi di artificio, che saluteranno questo lungo 2008 di calcio. Ma che anno è stato?

Ripercorriamolo insieme attraverso i volti dei protagonisti che nei dodici mesi ci hanno fatto sorridere, gioire, commuovere e persino imprecare la domenica pomeriggio (e non solo).

Seguendo un ordine cronologico, la copertina spetta a lui, a quell’espressione di sofferenza che troppe volte abbiamo vista stampata sul suo volto. Ronaldo a febbraio è stato vittima dell’ennesimo grave infortunio della sua carriera e solo oggi, a distanza di mesi, sta per tornare in campo con la maglia del Corinthians.

Paolo Montero difende Gerrard

Colpevolisti o innocentisti? Di fronte a taluni episodi di cronaca l’opinione pubblica si divide. Figuriamoci poi se nell’episodio in questione è impelagato un mito, un eroe, uno dei più forti

Napoli: Hamsik e Lavezzi sicuri partenti a giugno

La parola calciomercato quest’anno a Napoli suonerà un pò amara. Infatti nel calciomercato in entrata sembra debba muoversi molto poco (Cannavaro prima di arrivare a Napoli è probabile passi un anno nel Milan, e chi arriva è sconosciuto), mentre quello in uscita potrebbe essere piuttosto pesante.

Andando in ordine cronologico, ieri sera il Real Madrid fa sapere di non preoccuparsi più di tanto del rinnovo contrattuale di Lavezzi con i partenopei. Per assicurarsi El Pocho infatti i blancos hanno pronti, per la prossima estate, 40 milioni di euro, una cifra enorme che potrebbe convincere qualunque dirigente, al di là di qualsiasi ragione del cuore.

Mourinho, Ranieri e Co., sogni e speranze per il 2009

Si conclude un 2008 ricco di calcio e di emozioni, di polemiche e di vittorie, di coppe alzate e di affari annunciati e poi saltati. Cosa ci aspetterà nel 2009? I protagonisti del mondo del pallone mettono in campo le proprie speranze, augurandosi che il nuovo anno porti soddisfazioni e successi.

E allora andiamo a raccogliere le loro buone intenzioni, partendo da colui che in questo momento può godersi il primo posto in classifica, nonostante le polemiche che hanno accompagnato questo finale di anno. Parola a mister Mourinho:

La gara contro il Manchester, la squadra più forte del mondo, ci darà le grandi motivazioni di cui avevamo bisogno. In ogni caso il mio obiettivo resta sempre quello di vincere il campionato.

Sapete qual è la squadra con più stranieri? Non è l’Inter

I nerazzurri, da sempre tacciati di essere il club meno nazionalista della storia, in questo momento ha l’85,2% di calciatori in rosa che non è italiano. Un’enormità, se pensiamo che da anni si dice che per far crescere il calcio italiano bisogna puntare sui calciatori delle nostre Primavere.

Ed invece l’Inter continua ad acquistare vagonate di calciatori dall’estero. Purtroppo è in buona compagnia. Infatti, nonostante il numero altissimo di stranieri, è superata dall’Arsenal, che in rosa ha addirittura il 91,7% di non-inglesi, praticamente tutta la squadra, compreso l’allenatore che è francese. A rivelarlo è un’interessante statistica formulata dal CIES, il centro internazionale per gli studi sullo sport, promosso dalla Fifa, che mette in evidenza alcuni fatti sconcertanti, come che nei 5 massimi campionati europei il 44,98% dei calciatori professionisti è straniero, praticamente la metà.

Gerrard rischia 5 anni di carcere e la Nazionale

Meno di dieci secondi per rovinare irrimediabilmente una strepitosa carriera! E’ quello che potrebbe accadere a Steven Gerrard, dopo i fatti di un paio di notti fa, quando è rimasto coinvolto in una rissa, venendo poi accusato di aggressione e lesioni.

L’impressione è che qualcuno stia cercando di speculare sulla situazione, ma bisogna ammettere che il capitano del Liverpool era presente ai fatti e non si è certo tirato indietro al momento di alzare le mani. Ieri vi abbiamo dato la notizia così come ci era arrivata, senza dettagli né spiegazioni esaurienti sull’accaduto. Oggi arrivano le testimonianze dei presenti, che parlano di una lite scatenata dalla richiesta di Gerrard di cambiar musica. Al rifiuto del dj (Marcus McGee) sarebbero partiti i primi spintoni, seguiti poi da una gomitata inferta dal capitano all’uomo.

A quel punto sono intervenuti gli amici di Gerrard, spaccando una bottiglia sulla testa del dj, finito poi in ospedale con un dente rotto e quattro punti di sutura. Fin qui il racconto della rissa, durata, come detto, non più di 10 secondi. Ma ora per questa bravata, il capitano del Liverpool rischia cinque anni di carcere ed il posto in Nazionale (che per come stanno le cose, sarebbe il minore dei mali).

Chelsea: il campione senza braccia che ha commosso il mondo

L’immagine è scioccante e forse poco adatta ad un sito che tratta di calcio, ma il dovere di cronaca ci impone a volte di mostrare anche il lato peggiore della vita. Chiedo scusa anticipatamente ai lettori che possono sentirsi “disturbati” dalla visione di un corpo martoriato, ricordando che per il protagonista della vicenda quella foto rappresenta ora un lontano ricordo, sebbene ancora forte.

Dopo la premessa necessaria, passiamo a raccontare la storia di quello che all’epoca dei fatti era solo un bambino. Era il 30 marzo 2003, una domenica di guerra come tante altre in quel di Bagdad, quando un missile americano centrò in pieno la casa in cui viveva Ali Abbas con tutta la sua famiglia. Risultato: braccia amputate per lui e morte per 14 suoi parenti, tra i quali i genitori e due fratelli.

In breve Ali Abbas diventò il simbolo della guerra in Iraq e le immagini di quel corpicino fecero il giro del mondo, tanto che qualcuno si offrì di pagare 10 mila dollari per trasportarlo in una struttura specializzata. Poi il viaggio della speranza in Inghilterra, dove lo aspettavano due protesi da 28 mila euro l’una, e qui cominciò la sua nuova vita, con un solo grande sogno: continuare a giocare a calcio. Non più da portiere, come quando era un bambino e adorava Barthez, ma usando almeno le gambe.

Incredibile valzer di attaccanti a gennaio

Quando si parla di attaccanti, e soprattutto quando si parla di spendere milioni di euro, il primo club che viene in mente è senza dubbio l’Inter. Sono ancora i nerazzurri a tenere banco davanti agli occhi di milioni di tifosi, che si aspettano, viste le premesse, un mercato di gennaio ricco di fuochi d’artificio.

Il primo, nonostante le smentite, potrebbe essere Diego Milito. Preziosi ha detto no al Real Madrid, figuriamoci all’Inter, ma Moratti non si dà per vinto e ritorna all’attacco. L’offerta già faceva paura all’inizio: Milito a gennaio in cambio di Burdisso e Obinna a titolo definitivo, Balotelli in prestito fino a giugno più 30 milioni di euro. Visto il primo no di Preziosi, anziché ritirare l’offerta, Moratti ha rilanciato: se l’argentino arriva a giugno, ha già assicurato che Acquafresca, di proprietà dell’Inter ma in prestito al Cagliari, a giugno si trasferirà in Liguria. E se tutto ciò non dovesse bastare, pare esserci già pronto un altro rilancio in termini monetari, ancora però non quantificato.

Premier League: Liverpool distacca il Chelsea, Robinho salva il City al 90′

Finalmente si parla di calcio giocato. Dopo tante polemiche nella Premier League (che si chiuderà stasera con il posticipo tra Hull ed Everton), ci sono grosse novità, soprattutto in testa. Momentaneamente infatti il Liverpool prende il largo, staccando nettamente, dopo essere andata a braccetto dall’inizio dell’anno, il Chelsea dei miliardi.

Un grande Gerrard apre le marcature, e lo strapotere rosso si sente contro un Newcastle piccolo piccolo che si affida solo alle invenzioni del suo genio, Michael Owen. Alla fine il risultato in casa dei bianconeri è 1-5, e i Reds prendono il volo. Non riesce stavolta a stargli dietro il Chelsea, nonostante fosse favoritissimo contro il Fulham. La squadra di Hodgson però è in gran forma, e lo dimostra passando in vantaggio con Clint Dempsey, e dopo la rimonta da parte dei Blues, riesce anche a pareggiare, ad un minuto dalla fine, sempre con Dempsey.