Felipe Melo dà un pugno a Lopez e scatta la denuncia

Doveva essere la giornata della solidarietà, e dai calciatori in campo non si chiedeva nulla di più che essere sportivi, ma ancora una volta il calcio italiano ha fatto una di quelle figure di cui non andare fieri. A parte la gara dell’Olimpico in cui se ne sono viste di tutti i colori, c’è un’altra partita che passerà agli annali della vergogna del calcio, ed è Fiorentina-Cagliari.

Al novantesimo, con i viola che portano a casa i 3 punti, sul taccuino dell’arbitro risultano 7 ammonizioni e due espulsioni, più un parapiglia che però, stando alle fonti ufficiali, sul referto arbitrale non c’è. Ma ne sa qualcosa la società del Cagliari, che ha annunciato poco dopo la fine della partita che denuncerà l’accaduto alla Procura Federale. L’accusa è di aggressione dei calciatori viola nei confronti dei cagliaritani.

Il calcio business non si ferma, ma quanti striscioni per l’Abruzzo

Il mondo del calcio ha perso l’ennesima buona occasione per dimostrare di non essere una realtà a sé stante, fatta solo di miliardi ed interessi. Il popolo dei calciofili chiedeva una settimana di stop in rispetto del dolore che ha colpito l’Abruzzo nei giorni scorsi, ma l’unica soluzione dalla Lega è stata quella di far osservare un minuto di silenzio e di far indossare agli atleti il lutto al braccio.

Non così la Serie B, fermata per un turno, ma solo perché in occasione della Pasqua anticipava al venerdì la giornata di campionato, andando a coincidere proprio con il giorno dei funerali delle vittime del terremoto.

Molti degli atleti si erano detti favorevoli allo stop, ma poi hanno prevalso le ragioni del business a tutti i costi, costringendoci ad una giornata di calcio in un clima quasi surreale. Ma laddove ha mancato la Lega, ha cercato di rimediare il grande cuore dei tifosi italiani che su tutti i campi hanno mostrato solidarietà verso il popolo abruzzese, esponendo striscioni spesso commoventi.

Ancelotti – Chelsea, tra contratti e smentite

Londra chiama e stavolta difficilmente Carletto Ancelotti si lascerà sfuggire l’occasione di allenare i Blues. Roman Abramovich gli fa la corte da almeno un anno filato, da quando si trovava nella necessità di sostituire Avram Grant, puntando su un allenatore di grande carisma e di esperienza internazionale.

Ma Carletto all’epoca voleva il riscatto sulla panchina rossonera, dopo una stagione non certo ricca di soddisfazioni. Ma il riscatto non è arrivato, così come sono rimasti nelle intenzioni gli obiettivi proclamati ad inizio stagione. Ora quindi non c’è più ragione che il tecnico resti ad occupare la panca del Milan ed Abramovich ha finalmente l’occasione di assicurarsi il suo pupillo.

In questi giorni si è fatto un gran parlare della vicenda, specie dopo le notizie apparse sul Sun, che parlano di un incontro già avvenuto tra le parti, con tanto di dettagli sul contratto.

Ronaldo in soccorso di Adriano

Ne stanno dicendo di tutti i colori sul suo conto, in Italia ma anche in Brasile. Per questo Adriano si chiude sempre di più in sè stesso e aggrava la sua situazione già precaria. Questo e altri motivi più “umani” hanno spinto l’ex Fenomeno Ronaldo a farsi avanti nella vicenda Adriano, per tentare di aiutarlo.

Dopotutto chi meglio di lui, che ha passato più o meno i guai fisici e psicologici che l’Imperatore sta passando oggi, e che soprattutto conosce l’ambiente dell’Inter, può riuscire ad aiutarlo. Alla Gazzetta dello Sport Ronaldo assicura che non ha intenzione di giudicarlo, come hanno fatto gli altri, perché questo gli farebbe ancora più male, ma soprattutto non lo vuol fare davanti alle telecamere, trasformando un dramma umano in un reality show.

È un momento difficile io dal canto mio farò quello che posso per aiutare Adriano, ma in privato, lui ed io. Sono molto triste per quello che gli sta succedendo e perché vedo tanta mancanza di rispetto nei suoi confronti. Siamo tutti persone umane e bisogna guardare a sè stessi prima ancora di giudicare gli altri. Guardando la tv sembra proprio che nessuno sbagli nella vita.

Queste le prime parole del Fenomeno, che da ex compagno di nazionale lo conosce benissimo, e sa su quali punti battere per tentare di aiutarlo.

Fantacalcio: puntate sul derby, le migliori prestazioni si aspettano dall’Olimpico

Ci avviamo con la morte nel cuore a commentare una giornata di campionato che poteva tranquillamente essere rimandata per le note vicende dell’Abruzzo, e di conseguenza, sarà difficile, ma dovremo anche prendere in considerazione il Fantacalcio.

Senza dubbio la squadra più inguaiata, oltre che dalla classifica, anche dagli infortuni, è la Reggina. Ancora senza Corradi, ma anche senza Campagnolo, Lanzaro e tanti altri, è la formazione più incerottata della serie A. Ancora problemi per il Napoli, senza i soliti Lavezzi, Gargano e Maggio, ma anche probabilmente senza Cannavaro, mentre per tutte le altre non ci saranno grossi problemi di formazione, a parte i soliti infortunati di lungo corso.

Caos Bayern: Klinsmann verso l’addio, ma arriva Cannavaro

Nervi tesi in casa Bayern Monaco, dopo le ultime debacle che hanno notevolmente compromesso il cammino della squadra verso i traguardi più ambiziosi.

Il 5-1 rimediato contro il Wolfsburg e, soprattutto, le quattro pappine beccate in casa del Barcellona in Champions League, hanno messo in discussione la permanenza di Jurgen Klinsmann sulla panchina dei biancorossi, che ora rischiano di ritrovarsi fuori da ogni gioco.

A parlare di divorzio è soprattutto l’autorevole Bild, che già celebra il funerale dell’ex tecnico della nazionale tedesca. A leggere le colonne del giornale pare che il presidente Karl-Heinz Rummenigge e il general manager Uli Hoeness  siano già proiettati verso la prossima stagione, nella speranza che la squadra riesca almeno a qualificarsi per la Champions del prossimo anno.

Terry scatenato, punta il dito contro le scorrettezze dei Reds

Liverpool-Chelsea non è finita al 90′ della gara di mercoledì. Il capitano dei Blues John Terry mancherà la prossima settimana per la gara di ritorno a causa dell’ammonizione rimediata nella prima gara di Anfield. L’evento incriminato è accaduto a metà della ripresa, quando dopo un fallo sul portiere avversario, Pepe Reina, l’arbitro aveva inizialmente fischiato una semplice punizione senza prendere provvedimenti. Dopo però le vibranti proteste dei Reds, il signor Bo Larsen ha deciso di ammonire Terry il quale, guarda caso, era diffidato.

Un episodio che ha fatto imbestialire i tifosi del Chelsea, ma soprattutto il diretto interessato, il quale ai microfoni dei giornalisti a fine gara non le ha mandate a dire:

Sono andato sul pallone come un calciatore deve fare. Ho parlato con Reina e mi ha detto che non era un intervento da cartellino giallo. Ma lui già sapeva che ero in diffida ed è stato onesto con me.

Evidentemente però non lo sono stati i suoi compagni. Questo episodio fa ancora più arrabbiare i Blues in quanto ricorda molto un evento analogo di un paio di anni fa, quando Xabi Alonso (guarda caso ancora un calciatore del Liverpool) fece ammonire su richiesta Eidur Gudjohnsen del Barcellona. Un’ammonizione che poi ebbe il suo peso nel proseguio del torneo. Ma fa anche riemergere alla memoria uno dei tanti scandali che hanno colpito il calcio inglese negli ultimi anni, e cioè quello delle ammonizioni su prenotazione richieste sottobanco agli arbitri. Sicuramente non si tratta dello stesso caso, visto che qui siamo in campo internazionale, ma certo è che di questi tempi, con tutti questi scandali, non c’è da star tranquilli.

Diego piega l’Udinese

Il tifo dell’Italia intera non è bastato a spingere l’Udinese oltre l’ostacolo Werder ed ancora una volta ci troviamo a dover commentare una gara che poteva raccontare una storia ben diversa, se solo gli uomini di Marino avessero capitalizzato la mole di gioco creata.

La differenza tra bianconeri e biancoverdi sta tutta qui: i primi si sono lasciati intimorire di fronte alla porta di Wiese, mentre i tedeschi hanno dimostrato il solito cinismo, sfruttando al meglio le occasioni create. Peccato, perché i friulani hanno le carte in regola per proseguire nella competizione, ma ora è necessaria una vera e propria impresa nel match di ritorno.

Il Werder da parte sua ha confermato ancora una volta la fama di ammazza-italiane, raggiungendo il tredicesimo risultato utile tra le mura amiche nei confronti delle formazioni nostrane. Basti ricordare che i tedeschi hanno strapazzato l’Inter nel girone di qualificazione di Champions League, obbligandola a giocarsi i quarti contro il Manchester United, battendo poi anche il MIlan nei sedicesimi di Coppa Uefa.

Coppa Uefa: si profila un finale di torneo Germania-Ucraina

Non solo il Werder esulta nelle partite d’andata dei quarti di finale della coppa Uefa. Con lo stesso risultato a sorridere è anche un’altra tedesca, l’Amburgo, che affrontava sul suo terreno il Manchester City. Sono sicuramente le due squadre più favorite dai pronostici visto che, almeno guardando le rose, hanno le formazioni più solide del torneo. Ma si sono incontrate prima della finale, ed almeno a guardare la gara di andata, non hanno deluso le aspettative.

Si capisce sin da subito che sarà una gara accesa, visto che Stephen Ireland, centrocampista del City, porta in vantaggio i suoi dopo appena 35 secondi con un tiraccio da 50 metri. Questo gol però anziché incanalare la partita sui binari favorevoli per gli inglesi, è quanto di peggio potesse accadergli.

Da quel momento in poi infatti la squadra di Manchester scompare dal campo, forse per tentare di sfruttare al meglio il contropiede, o solo per carenze di personalità, ma fatto sta che passa i restanti 89 minuti a difendere il gol in trasferta, che ha il suo valore. Peccato però che, giocando sempre nella metà campo inglese Mathijsen non ci metta molto a pareggiare. La partita non è cominciata nemmeno da 10 minuti che siamo già 1-1. Il primo tempo è tutto una sfida Given contro Amburgo, vinta dal portiere irlandese, mentre la ripresa è tutta di marca tedesca, con i gol che finalmente arrivano. Trochowski segna il rigore del 2-1 al 63′ e Guerrero chiude le danze a 10 minuti dalla fine.

Le minacce di Lotito in attesa del derby

Il momento è delicato in casa Lazio, dopo le tre sconfitte consecutive che hanno fatto arrestare la corse verso un piazzamento Uefa, regalando una classifica ben poco esaltante. La debacle di Siena ha convinto il Presidente Lotito a spedire la squadra in ritiro in quel di Norcia, nella speranza che qualche giorno di tranquillità possa giovare ai biancazzurri in vista del derby di sabato.

Lo stesso patron laziale in settimana aveva lanciato delle vere e proprie minacce all’indirizzo dei suoi, promettendo  tagli degli stipendi e ritiro perenne nel caso la squadra non mostri in campo qualche segno di vita. Ma Lotito non è ancora soddisfatto ed oggi è tornato a tuonare, ribadendo il concetto espresso in questi giorni:

La Lazio deve reagire subito, Pasqua è il periodo della Resurrezione e già nel derby voglio vedere questi cambiamenti. Ci sto mettendo tutto l’impegno per dare una scossa a questa squadra, mi auguro che i calciatori abbiano ritrovato la serenità, la voglia di combattere, di dimostrare ai tifosi sacrificio, determinazione, atteggiamento volitivo. Se non raggiungeranno quest’obiettivo, si proseguirà in questo ritiro. Se non cambierà il loro approccio, l’atteggiamento della società non cambierà.