Il Real Madrid in coro: Animo Abidal

Foto: AP/LaPresse

Di fronte a certe notizie non c’è rivalità che tenga, il campanilismo e le ragioni di bandiera passano in secondo piano e tutti si stringono in un’unica forte preghiera. Inutile dire che ci riferiamo alla notizia che questa mattina ha sconvolto il mondo del calcio: Abidal ha un tumore al fegato e deve essere operato quanto prima. E se da noi la notizia ha avuto grande rilevanza, in terra di Spagna è riuscita addirittura a far passare in secondo piano il ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra il Real Madrid ed il Lione.

Ed è proprio prima e dopo questa partita che il calcio ha mostrato il suo lato migliore, lasciando da parte qualunque tipo di appartenenza. Sugli spalti si sono moltiplicate le dimostrazione d’affetto per lo sfortunato calciatore, con striscioni e messaggi di auguri. Il minuto di silenzio in favore del Giappone ha preso le sembianze di un unico grande abbraccio per Abidal. Ma non finisce qui, perché i giocatori del Real Madrid a fine gara hanno indossato una maglia con una scritta che vale più di mille parole: Animo Abidal.

Ferguson critica l’arbitro: 5 turni di squalifica

Foto: AP/LaPresse

E’ uno degli allenatori più esperti del calcio mondiale, ma spesso si perde in un bicchier d’acqua, non riuscendo proprio a tenere la lingua a posto. Parliamo di Sir Alex Ferguson, allenatore del Manchester United, che già in passato di è messo in mostra con diatribe dialettiche con la classe arbitrale. Stavolta però sembra aver esagerato con le critiche, tanto che la Football Association ha deciso di fargli sbollire la rabbia in tribuna per ben cinque turni.

La partita incriminata è quella che lo United ha giocato (e perso) contro il Chelsea di Carletto Ancelotti lo scorso primo marzo. Il baronetto inglese non ha gradito l’arbitraggio di Martin Atkinson, che a suo dire ha graziato David Luiz non espellendolo ed ha concesso un rigore generoso ai Blues (rigore tra l’altro decisivo).

Il Barcellona accusato di doping (seconda puntata)

Foto: AP/LaPresse

L’emittente radiofonica Cadena Cope, quando ha raccontato che il Valencia e il Barcellona utilizzerebbero medici di dubbia reputazione sul tema del doping, probabilmente non pensava di generare il vespaio che ha prodotto.

Vi abbiamo già detto della guerra che è stata dichiarata, e di cosa sia pronto a fare il Barça. Sul tema poi è intervenuto il ministro dello sport Jaime Lissavetzky:

In Spagna, noi prendiamo sul serio la lotta antidoping in tutti gli sport, seguiamo scrupolosamente tutte le regole. Il rappresentante della FIFA mi ha detto che lo sport spagnolo era in pole position.

Inter, quasi fatta per Tabanou

Foto: AP/LaPresse

Mentre tutti aspettano Gareth Bale, il primo colpo di mercato dell’Inter per la prossima estate potrebbe chiamarsi Franck Tabanou, detto anche il Bale di Francia. Se infatti il gallese costa troppo, e vedremo se qualcuno sarà in grado di spendere i 35 milioni richiesti dal Tottenham, l’Inter decide di cambiare il tiro e risparmiare un bel po’.

Tabanou è da tempo sui taccuini di molti osservatori europei, dato che ha le stesse caratteristiche di Bale, ha la sua stessa età (appena 22 anni), ma già una discreta esperienza internazionale dato che ha giocato con le nazionali francesi di categoria già in passato, ed è in odore di convocazione in quella di Blanc.

Champions League: lo United passa contro il Marsiglia, ma che brividi!

Foto: AP/LaPresse

Dopo lo 0-0 ottenuto in quel di Marsiglia, i francesi si sentivano molto vittima sacrificale dell’Old Trafford, ma sotto sotto covavano l’idea del colpaccio, visto che avevano a disposizione due risultati su tre per passare il turno. Ma questo non basta, e quando incontri uno squadrone come il Manchester United i calcoli non valgono.

Nonostante l’età ed il titolo di baronetto, Sir Alex Ferguson era in vena di scherzare e nella conferenza stampa della vigilia annunciava di voler fare il catenaccio, tutto difesa e ripartenze, ma viene smentito dopo appena 5 minuti, quando il suo Manchester United è già in vantaggio.

Il futuro di Mourinho è al Real Madrid

Foto: AP/LaPresse

Nell’istituzione Real Madrid c’è poco spazio per i sentimenti, o peggio per la pazienza. Soprattutto per quanto riguarda gli allenatori. Basta un dato per capirlo: negli ultimi vent’anni sulla panchina delle Merengues si sono succeduti la bellezza di ventitre allenatori diversi.

Insomma, pensare che a Madrid ci possa essere qualcuno che possa fare una carriera alla Ferguson è praticamente impossibile. Anche per uno degli allenatori più quotati del momento: José Mourinho.

Arrivato nella capitale spagnola l’estate scorsa, lo Special One è stato più volte dichiarato sul punto di partire ancora prima di aver completato il suo primo anno con i Blancos.

Bayern Monaco – Inter 2-3: fotogallery

Foto: AP/LaPresse

In Champions League difficilmente accade che una squadra sconfitta tra le mura amiche riesca a ribaltare il risultato ed a qualificarsi per il turno successivo, ma stavolta la statistica è andata a farsi benedire, tanto che l’Inter può dirsi fiera di aver compiuto una vera e propria impresa.

All’andata il gol di Gomez negli ultimi minuti aveva lasciato l’amaro in bocca ai nerazzurri ed erano in pochi a credere che l’undici di Leonardo fosse capace di ribaltare la situazione a proprio vantaggio contro il Bayern Monaco. E invece…

Champions League ottavi ritorno: Bayern Monaco – Inter 2-3

Foto: AP/LaPresse

Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Allianz Arena, Monaco di Baviera:
Bayern Monaco-Inter 2-3
Reti:
3′ pt Eto’o (I), 21′ pt Gomez (B), 30′ pt Muller (B), 18′ st Sneijder (I), 43′ st Pandev (I)

Qualificato ai quarti di finale: INTER

Tutte le speranze riposte nell’Inter. Degli interisti, certo, ma non farebbe male ricordare agli altri che, a furia di assistere a formazioni tricolori eliminate a destra e a manca nella prima fase dei tornei europei, ci siamo ridotti ad avere diritto a un club in meno in Champions League. Il ranking Uefa parla chiaro: tra due anni l’Italia non avrà più tre squadre nella massima competizione europea e una ai preliminari, ma solo due certe e la terza obbligata a partecipare – e superare – l’ostacolo delle eliminatorie. Siamo, infatti, nella fase in cui il distacco da chi precede, la Germania, è diventato incolmabile.

E’ anche per tali premesse che in qualche modo si è provato a credere fino all’ultimo minuto utile che almeno l’Inter – dopo le debacle della Roma e del Milan – riuscisse a rincasare avendo portato a compimento l’impresa di rimontare una rete – quella di Gomez allo scadere della seconda frazione – al Bayern, capace di sbancare San Siro. Fortissime le motivazioni ospiti pure in virtù della difesa del titolo di campioni d’Europa conquistato proprio contro i bavaresi nello scenario di una Madrid tinta di nero e azzurro, ovviamente speculari anche gli stimoli degli avversari i quali, pur zoppicando in campionato, hanno saputo mostrare in Europa di essere in grado di battere chiunque.

Calciopoli: ascoltati Nucini, Zamparini e il figlio di Facchetti

Foto Ap/LaPresse

Udienza del processo di Calciopoli all’insegna dell’imbarazzo. I Pubblici Ministeri come molti saprete, hanno avanzato una nuova istanza di ricusazione della presidente del tribunale Teresa Casoria – comunque sembra che anche se il giudice dovesse passare la mano si possa arrivare ad un verdetto.

Ma imbarazzo anche perché dall’ascolto dei testimoni interrogati sono emerse tante parole ma nessun elemento concreto. La deposizione più interessante – dal punto di vista giornalistico – è stata quella del patron del Palermo Zamparini, che ha ricordato un episodio: mentre era a Torino, Moggi avrebbe fatto una telefonata e lui avrebbe ottenuto per il suo Palermo l’arbitro richiesto – Rizzoli.

Champions: l’Inter cerca di salvare il calcio italiano

Foto: Ap/LaPresse

Povera Italia! Calcisticamente parlando, il Belpaese non rappresenta più un’armata invincibile, anche se l’ultima Champions League fa bella mostra di sé proprio sulla bacheca di un club italiano. Sampdoria, Palermo, Juventus e Napoli hanno cercato di tenere alto il tricolore in Europa League, venendo poi eliminate ad una ad una, manco fossero barattoli di un luna park da prendere a fucilate. Milan e Roma hanno completato l’opera in Champions League, facendosi buttar fuori subito dopo la fase a gironi.

Resta solo l’Inter, campione in carica sì, ma costretta alla rimonta contro il Bayern Monaco, che proprio l’anno scorso dovette assistere impotente allo strapotere dell’undici nerazzurro nella finale di Madrid. Ma quel 22 maggio al momento è solo un lontano ricordo, perché i tedeschi partono da un vantaggio di non poco conto, essendo passati a San Siro con un gol negli ultimi minuti.

Milan, come cambia senza Ibra

Foto: AP/LaPresse

Ibrahimovic sarà appiedato per tre giornate, decisione del giudice sportivo dopo il pugno a Rossi di domenica scorsa. La condotta violenta prevede almeno 3 giornate di squalifica, ed anche se il Milan presentasse ricorso, c’è il rischio di vederne ridotta al massimo una, ma ciò non toglierebbe il problema principale, e cioè che i rossoneri dovranno affrontare il derby contro l’Inter senza il loro attaccante migliore.

Questa stupidaggine ora manda in crisi Allegri perché ha un attacco affollatissimo di ali e mezze punte, ma l’unica punta centrale era proprio Ibra. Dunque come comportarsi? Dalle prime indiscrezioni, il Milan potrebbe giocare con un 4-4-2 che prevede Pato come punto fisso e Cassano e Robinho ad alternarsi al suo fianco. Ma il modo di giocare dovrebbe cambiare un po’, visto che Ibra è insostituibile, e di certo Pato non è un ariete.