Bari porta male alle grandi. Se contro i galletti Ibrahimovic beccò 3 giornate di squalifica per una manata ad un avversario, la Roma fa anche peggio, ed esce dal San Nicola con due stangate: tre giornate sia a De Rossi che a Perrotta. Nel primo caso c’era da aspettarselo.
De Rossi infatti aveva colpito con una gomitata al volto Bentivoglio. Non una novità per lui che già dovrà scontare tre giornate di squalifica in campo internazionale per lo stesso fallo su Srna nell’ultima gara di Champions. Ormai quello del gomito in faccia all’avversario è diventato un marchio di fabbrica, e sembra che persino i dirigenti giallorossi, che lo hanno sempre difeso, si stiano stufando. Dopotutto aver collezionato 22 giornate di squalifica in 249 partite in giallorosso (6 giornate solo negli ultimi due mesi) fanno di De Rossi uno dei calciatori più indisciplinati della storia.
E’ trascorso un mese e mezzo da quando il mondo si svegliò con una triste notizia: ad Eric Abidal, difensore francese del Barcellona veniva diagnosticato un tumore al fegato che
Niente remuntada per il Real Madrid, sconfitto nella semifinale di andata di Champions League ed incapace di andare oltre il pareggio nel replay al Camp Nou. Sergio Ramos e Pepe non fanno parte dell’undici dei blancos perché squalificati, così come lo è Mourinho, che preferisce evitare la pioggia di Barcellona e godersi lo spettacolo in una più confortevole camera d’albergo.
Manca anche Ozil, fatto accomodare in panchina per far posto a Kakà. Higuain ha il compito di regalare speranze al pubblico ospite, mentre Ronaldo riconquista la maglia da titolare dopo lo stop punitivo in campionato. Dall’altra parte, Guardiola recupera Iniesta, grande assente nella gara di andata, e di gode il gioco fluido dei suoi, mentre il Real cerca di spezzare il lungo possesso palla dei padroni di casa (alla fine sarà 64% contro 36%).
Semifinale di ritorno della Champions League.
Stadio Nou Camp, Barcellona: Barcellona-Real Madrid 1-1
Reti: 9′ st Pedro (B), 19′ st Marcelo (R)
Qualificata per la finale di Londra (18 maggio): BARCELLONA
Attende la vincente di Manchester United-Schalke 04 (domani ore 20.45, andata 0-2)
Barcellona – Real Madrid 1-1
Josè Mourinho, squalificato, la guarda in hotel. Pep Guardiola, vigile e attento al Camp Nou, non perde di vista i suoi neppure per un istante. Sa che il Barcellona ha ipotecato la qualificazione alla finale di Champions nella gara di andata; sa che si tratta, nella sfida di ritorno, di poco più di una formalità. E se lo sa non è perchè sottovaluti gli avversari, tutt’altro: ma il tecnico blaugrana è ben cosciente di quale sia la forza dei calciatori di cui dispone in rosa. A tal punto grande, questo Barcellona, che leggerne i nomi dell’undici titolare e provare per gioco a saltare quello di Leo Messi significa, ugualmente, averne enorme rispetto. Poi, evidente, Messi c’è e aggiungere quel cognome a quello dei dieci notati in precedenza è come aver messo la più bella ciliegia di san Giovanni sulla torta alla panna di Emmanuele Forcone, pasticciere nostrano vicecampione del mondo.
L’impresa, semmai, sarebbe quella degli ospiti che, a causa delle due reti subite al Bernabeu nella sfida di andata, sono costretti a inseguire. Impostare. Segnare in fretta. Che avrà preparato quel satanasso di Mou? Iniziamo col dire che Guardiola recupera Iniesta e schiera una mediana di qualità: in attacco, i tre piccolini – di statura, ma conta poco – sono tutti al proprio posto. Pedro, Messi, Villa. Scelte obbligate tra le Merengues, lo impone lo svantaggio: Higuain punta di riferimento, trequarti dirompente con Cristiano Ronaldo e Kakà. Panchina per Ozil.
Video Barcellona – Real Madrid 1-1 Pedro chiama, Marcelo risponde, finisce in parità l’ennesimo clasico della stagione, ma è il Barça a guadagnare l’accesso alla finalissima di Champions League, in
L’allenatore dell’Udinese Francesco Guidolin lancia a suo modo la corso per il quarto posto, l’ultimo utile per qualificarsi alla Champions League prossima ventura – ed alle sue entrate.
In questo momento la sua squadra sembra la più debole del lotto, anche se è ad un solo punto dal paradiso, perché ha perso quattro gare su cinque. E lui cerca di gonfiare il petto per rovesciare il trend degli ultimi match, alla vigilia della sfida decisiva contro la Lazio.
Per giorni, se non per settimane, il nome di Pastore è stato associato a quella della Roma, ed in particolare a Di Benedetto. A questo si è aggiunto quello di
Abramovich sembra non interessarsi al problema del fair play finanziario: ha speso 90 milioni di euro a gennaio e ne spenderà altri 90 nella prossima finestra di mercato, con la differenza che stavolta qualcosa incasserà, visto che molti buoni calciatori potrebbero partire.
Ma ciò che conta è che per spendere le 80 milioni di sterline promesse al suo pubblico, il magnate russo soffierà molti calciatori alle big di Serie A. L’obiettivo numero 1 dei Blues è Gareth Bale, il cui costo è salito così tanto che anche le squadre italiane che sembravano interessate hanno dovuto mollare la presa. Ma non sarà l’unico colpo.
Chissà ancora per quanto ci porteremo dietro le polemiche di Lazio-Juventus, ma certo è che stavolta qualche provvedimento dovrà esser preso. La partita è filata liscia per quasi tutti i 90 minuti, ma a volte basta un episodio per cambiarla, ed è quello che è avvenuto nel secondo tempo nell’area juventina. Floccari supera bene la difesa, Chiellini interviene in scivolata ma manca il pallone e prende in pieno il piede dell’attaccante. Sarebbe rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo, ma il signor Mazzoleni lascia correre.
A fine partita, quando ormai gli animi sono sbolliti, Chiellini si presenta davanti ai microfoni e afferma:
Quale squadra ha più tifosi in Italia? Questa annosa questione ha sempre avuto una sola risposta, la Juventus, ed ha sempre lasciato il tempo che ha trovato, dato che si trattava soltanto di una questione di orgoglio juventino. Ma non quest’anno. Tra i vari criteri che sono stati proposti per dividersi la golosa fetta da 200 milioni di euro dei diritti televisivi, c’è anche quella dei tifosi. In pratica le grandi squadre hanno proposto che i diritti fossero suddivisi in base al numero dei sostenitori, in questo modo anche un solo tifoso in più vale oro.
Ad accapigliarsi oggi sono Inter e Juventus a causa di un sondaggio galeotto, condotto da Ipr Marketing, il quale ha rilevato che, per la prima volta nella storia, c’è stato un sorpasso dei nerazzurri sui bianconeri, con 7,5 milioni di sostenitori di Eto’o e compagni che lasciano indietro invece i fan di Del Piero a 7 milioni.
La lotta per quarto posto si fa più viva che mai alla luce del posticipo della 35esima giornata di cmpionato. La Lazio cercava punti utili per staccare Roma ed Udinese distanti una sola lunghezza, mentre la Juve si attaccava alla speranza di conquistare la posta piena per sognare ancora un posto in Europa.
Alla fine della fiera saranno i bianconeri a prevalere, siglando una rete nei minuti finali, come accadde nella gara di andata, quando Muslera non riuscì ad intercettare il tiro-cross di Krasic. Stavolta è Simone Pepe a mettere la firma sulla vittoria ed a portare la Juventus a quattro punti dal quarto posto. La Champions League è un sogno ancora realizzabile? Forse no, ma vale la pena tentare, come continua a ripetere Gigi Delneri.
Posticipo della trentacinquesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma: Lazio-Juventus 0-1
Rete: 42′ st Pepe (J)
Lazio – Juventus 0-1
Chi per la Champions, chi per l’Europa League: a garantire ancora motivazioni significative al finale di campionato di Lazio e Juventus è la ricerca di obiettivi comuni e non ancora acquisiti. La volata che chiude la stagione 2010/11 diventa per le due squadre determinante: c’è da accaparrarsi un posto nelle competizioni europee e rendere in qualche maniera positiva – sponda bianconera – un’annata che può essere annoverata tale solo dai biancocelesti.
Il pre-gara: formazioni a trazione offensiva. Edy Reja schiera Floccari e Zarate in contemporanea e gli colloca alle spalle Hernanes. Delneri si affida a Matri e Del Piero senza rinunciare per questo alle qualità d’incursore di Krasic, capace di affondare alla stessa maniera sia sulla fascia che accentrandosi. La prima occasione è dei biancocelesti: al 1’ rasoterra di Zarate dal limite, Buffon para. Due minuti dopo tocca a Hernanes: botta dal limite, pallone sul fondo.
Il mezzo scudetto cucito sul petto fa tornare il sorriso sul volto di Silvio Berlusconi, dopo anni di mugugni e rincorse affannose sui cugini dell’Inter. Si riaccende dunque la vecchia
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Cookies strettamente necessari
Cookies strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Terze parti
This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.
Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!