L’Inter è sempre stata la regina del mercato in Italia, ma quest’anno un po’ troppe incertezze la stanno declassando paurosamente. L’ultima riguarda Alexis Sanchez. E’ bastato un piccolo interessamento della Juventus per far decidere all’entourage nerazzurro di mollare l’obiettivo. Troppi i 35 milioni richiesti dall’Udinese e troppo forte la concorrenza bianconera e di altri club stranieri. Ora l’investimento a centrocampo sarà fatto su Ilicic.
L’Inter punta sul fatto che lo sloveno percepisce appena 250 mila euro a stagione, e sicuramente dopo un’annata ottima come quella di quest’anno, chiederà a Zamparini un aumento dell’ingaggio. Ma il presidente del Palermo è forte di un contratto lungo, fino al 2015, e potrebbe non accordarglielo. Per questo l’Inter ha intenzione di fare pressione sul calciatore per portarlo a chiedere la cessione.
Tra circa 365 giorni c’è un Europeo da affrontare, e per come stanno adesso le cose, l’Italia dovrà farlo senza Antonio Cassano. Lo ha detto chiaro e tondo Cesare Prandelli ieri in conferenza stampa:
l’anno prossimo il campo conterà ancora di più rispetto a quest’anno, chi giocherà poco nel club farà molta fatica in nazionale. Cassano? Dovrà sgomitare parecchio per giocare nel Milan, anche perchè se gioca poco finisce per perdere entusiasmo e autostima.
Rimanendo a Milano Fantantonio, nonostante le grandi qualità, è destinato a fare molta panchina. Per questo l’idea di un trasferimento in una squadra che lo farebbe giocare titolare fisso non è da scartare, anche se si tratterebbe di club meno importanti del Milan.
La settimana che è appena cominciata si preannuncia simile a quella precedente, con la Juventus al centro della maggior parte delle trattative. La “bomba” del giorno riguarda Alexis Sanchez su cui pare i bianconeri siano in clamoroso vantaggio dopo che per mesi le uniche pretendenti al cileno sono sembrate Inter, Manchester City e Barcellona.
Il vantaggio juventino non deriva tanto dal costo, visto che nemmeno Marotta sembra disposto a spendere 35 milioni per lui, come tutti, ma dal fatto che Pozzo non vuol liberarsene prima di aver disputato i preliminari di Champions League. E se Sanchez dovesse giocare i preliminari con l’Udinese, non potrebbe più giocare nelle coppe con nessun’altra squadra, opzione che alla Juve non interessa visto che coppe non ne ha, ma che non andrebbe giù soprattutto all’Inter, visto che sarebbe costretta a giocarsi la carta dell’extracomunitario con un calciatore che non può giocare la Champions.
Con l’assegnazione della Coppa Italia è calato il sipario sulla stagione 2010-’11, ma l’eco delle polemiche continua ancora. A lamentarsi è il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che già ieri al termine della finale aveva urlato tutta la propria rabbia per un rigore non assegnato ai rosanero e per l’espulsione di Munoz:
L’Inter è la Banda Bassotti, sanno solo rubare. Moratti? Si definisce da solo, se non si vergogna lui…
Una dichiarazione dura da parte del patron del Palermo, anche nella mattinata di oggi era arrivato il parziale passo indietro:
Mi sono pentito di aver chiamato l’Inter ‘Banda Bassotti’. Al novantesimo si dicono delle battute. Ritengo però che gli errori arbitrali abbiano sempre sfavorito il Palermo e fatto vincere all’Inter partite che non meritava.
La questione sarebbe finita lì, se Zamparini non avesse saputo che Morganti era alla sua ultima gara da arbitro. Una notizia che che ha mandato su tutte le furie il patron del Palermo, il quale ora parla di designazione sospetta.
Tra oggi e domani sapremo se Zdenek Zeman resterà al Foggia un’altra stagione, oppure no. Sembrava che ormai il feeling tra Pasquale Casillo – il patron del Foggia di oggi e di quello mitico di ieri – e l’allenatore boemo si fosse rotto, e che questo fosse alla base della scelta di Zeman di lasciare la panchina del club pugliese.
Ma sottotraccia qualcosa si muove. C’è chi diche che Pasquale Casillo sia stato visto nella Capitale, e che avrebbe già incontrato il boemo per un incontro a due per riuscire a ricucire il rapporto.
Le porte della nazionale italiana di sono aperte per l’ultima partita della stagione. In palio ci sono i tre importantissimi punti della partita di venerdì contro l’Estonia – che si svolgerà a Modena.
Cesare Prandelli come al solito spiega chiaramente il suo pensiero nelle conferenze stampe. Il primo messaggio è per Antonio Cassano: Dalla prossima stagione sportiva, Prandelli nelle convocazioni dovrà
tener conto per forza di chi gioca nel proprio club: non è questione di minutaggio ma di costanza e serenità. Chi sta troppo fuori squadra perde autostima.
Più chiaro di così:
Non sono io a dire se deve giocare nel Milan o altrove. Dico solo che dovrà sgomitare nel Milan per trovare più spazio.
Sembrava dovesse andare al Milan, ma Miroslav Klose potrebbe aver scelto la Lazio. L’attaccante della nazionale tedesca si è appena svincolato dal Bayern Monaco, e diventa così un’opzione molto interessante sul mercato visto che, nonostante l’età, è uno di quegli attaccanti che garantiscono i classici 20 gol a stagione.
Le motivazioni che potrebbero spingere Klose alla Lazio sono molte. La prima riguarda il campo, visto che al Milan farebbe molta panchina dato che avrebbe il ruolo di vice-Ibrahimovic, mentre alla corte di Reja sarebbe titolare inamovibile. Questo gli consentirebbe di disputare i prossimi Europei con la sua nazionale, cosa che, se relegato in panchina, non potrebbe fare.
Ma cosa succede alla Roma? Gli americani saranno anche efficienti negli affari, ma sembra non si siano ancora abituati alla velocità con cui si muove oggi il mondo del calcio. Nella Capitale tutto ristagna: le vicissitudini tra Sabatini e Pradè, il nome dell’allenatore che non si decide mai, ed ora anche la lentezza nel calciomercato rischiano di nuocere alla squadra.
L’ultima novità, in ordine di tempo, è l’interessamento del Napoli per Lamela. I partenopei, a causa della troppa lentezza con cui si sono mossi per Inler, l’hanno perso, e così non hanno intenzione di ripetere lo stesso errore con l’argentino. I 15 milioni destinati al calciatore dell’Udinese sono stati ieri offerti, via fax, al River Plate, società che è aperta alla cessione del centrocampista, ma che ha ritenuto troppo bassa l’offerta di Sabatini di 12 milioni.
Con la finale di coppa Italia di ieri si chiude un’altra annata per il campionato italiano. Un campionato che finalmente non ha visto un’unica dominatrice incontrastata, ma che ha riservato molte sorprese ai tifosi di tutt’Italia. Andiamo a vedere gli alti e i bassi del torneo appena concluso.
Voto 10 a Sanchez, Di Natale e Cavani. Il trio delle meraviglie di quest’anno che ha sorpreso tutti i calciofili italiani. El Nino Maravilla è sicuramente il calciatore più talentuoso che abbiamo nel nostro Paese, e non è un caso che il Barcellona lo voglia ingaggiare per fargli fare il vice-Messi. Di Natale ha sorpreso tutti perché è capitato raramente che un calciatore vinca per due anni di fila il titolo di capocannoniere, specialmente a 34 anni e dopo essere stato ad un passo dal lasciare l’Udinese, mentre per Cavani il merito è quello di aver portato il Napoli ad una storica qualificazione in Champions dopo essere arrivato quasi in silenzio, e se non fosse che era stato spremuto per tutto il campionato giocando ogni partita per 90 minuti, forse avrebbe continuato a segnare anche nell’ultimo mese, quando il calo è stato inevitabile.
ha dichiarato Jack Warner, presidente della Concacaf, vicepresidente Fifa, e tra gli indagati responsabili delle mazzette per l’assegnazione del Mondiale al Qatar e alla Russia. Ma pare che la tecnica delle bustarelle fosse molto rodata in quanto pare ne fosse coinvolto anche il super-capo Blatter.
Si tratta per ora solo di indiscrezioni, ma secondo quanto riporta questa mattina il sito di Rai Sport, pare che sia stato lo stesso Blatter a versare una tangente da un milione di dollari proprio alla Confederazione americana di Warner, evidentemente per assicurarsi la rielezione.
I colori nerazzurri trionfano ancora e lo fanno per la terza volta nella stagione 2010-’11, apertasi con la conquista della Supercoppa Italiana e conclusasi con la vittoria in Coppa Italia. E’ un’Inter che non somiglia affatto a quella che lo scorso anno spaventava tutti in Italia ed al di fuori dei confini nazionali, ma è comunque un’Inter che ha dimostrato di non aver esaurito la fame di vittorie e di essere pronta ad aprire un nuovo ciclo sotto la guida di mister Leonardo. Ed è proprio il tecnico nerazzurro il più felice al termine della gara vinta per 3-1 contro il Palermo:
E’ una soddisfazione enorme. E’ stata un’annata diversa, per me, per l’Inter, con tanti cambiamenti e tanti sacrifici. Poter chiudere con una partita al termine della quale Materazzi e Zanetti sollevano una coppa è una cosa molto bella.
Si spengono le luci sull’ultimo atto della stagione calcistica italiana, che si conclude così come era cominciata: vittoria dell’Inter nella Supercoppa Italiana la scorsa estate, vittoria dell’Inter questa sera di fronte al Palermo. I nerazzurri completano così il triplete, meno ricco rispetto a quello della scorsa stagione, ma comunque prestigioso, mentre i rosanero non riescono nell’impresa di mettere in bacheca il primo trofeo della propri storia.
Le lacrime di Delio Rossi a margine della premiazione la dicono lunga sulla voglia che aveva il suo Palermo di regalare una gioia ai 35mila arrivati dalla Sicilia a riempire lo Stadio Olimpico. L’altra faccia della medaglia è la gioia stampata sul volto di Leonardo, che vince il suo primo titolo da allenatore dell’Inter e spera di poter aprire un ciclo vincente.
Finale della Coppa Italia Tim Cup edizione 2010/2011
Stadio Olimpico, Roma: Inter-Palermo 3-1
Reti: 26′ pt e 31′ st Eto’o (I), 43′ st Munoz (P), 48′ st Milito (I)
Formazioni di partenza Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Stankovic, Thiago Motta; Sneijder; Eto’o, Pazzini. All. Leonardo Palermo (4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Munoz, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Acquah, Nocerino, Ilicic, Pastore, Hernandez. All. Delio Rossi
Vincitore della coppa Italia Tim Cup edizione 2010/2011: INTER
Inter – Palermo 3-1
L’autostrada A3, nel tratto in cui si protende da Salerno a Reggio Calabria, è stato negli ultimi giorni teatro di un esodo in massa. Quello dei tifosi del Palermo che, nella gioia di poter disputare una finale prestigiosa contro un avversario di tutto rispetto, hanno deciso di raggiungere Roma. I più in auto, una discreta parte, con ogni altro mezzo. A conti fatti, nello stadio Olimpico vi erano ampie porzioni colorate di rosanero: 35 mila spettatori giunti dalla Sicilia hanno colorato e garantito uno spettacolo canoro da mettere i brividi. Sul versante opposto, certamente per il pubblico di fede interista viaggiare a seguito della squadra “all over the world” è ormai esperienza frequente e abituale.
Numerosi anche i tifosi dell’Inter a cui non resta che sperare – quest’anno è andata così – che la coppa Italia chiuda una stagione iniziata alla grande – con la conquista del Mondiale per Club – e finita in sordina. Eppure, per lasciare intuire quale differenza di aspettativa vi sia stato rispetto al pubblico dell’una o dell’altra fazione, citiamo un dato su tutti: a Palermo, una serie di maxischermi hanno convogliato nelle principali piazze le poche migliaia di appassionati rimasti in città. Due sono stati montati in piazza Politeama, un altro a Villa Filippina, uno a piazza San Lorenzo. A Milano, invece, maxischermi non ve n’è: li si monta solo in occasione della finale di Champions League.
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Cookies strettamente necessari
Cookies strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Terze parti
This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.
Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!