Hector Cuper esonerato: niente amarcord!

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Nessun riscatto, niente rivalsa, ancora una volta il destino è stato beffardo con Hector Cuper, per il quale l’Italia non rappresenta certo un giardino felice. Ancora una delusione dopo le tante, troppe accumulate qualche anno fa quando sedeva su una panchina ben più prestigiosa. Stavolta la delusione si chiama Parma, terzultima in classifica e ad un passo dal baratro.

L’argentino era stato chiamato due mesi fa in sostituzione di Domenico Di Carlo, nella speranza di ripetere il miracolo dello scorso anno, quando Ranieri prese in mano le sorti della squadra, portandola ad una salvezza insperata. Per il tecnico romano fu l’occasione del rilancio professionale, tanto che quest’anno sta festeggiando il terzo posto in campionato e l’accesso alla Champions League con la neopromossa Juventus.

Per Cuper il destino ha scelto diversamente e, a soli sei giorni dalla sfida decisiva contro la “sua” Inter, è stato sollevato da quella panchina, invitato ad alzarsi e a far posto ad Andrea Manzo, allenatore della primavera.


La notizia era nell’aria già dopo la gara di domenica con la Fiorentina, ma nella giornata di ieri erano arrivate diverse smentite, nelle quali veniva confermata la piena fiducia all’allenatore. Ma, mentre Cuper preparava i ragazzi per la partita della vita, in società si “ordiva” alle sue spalle ed alla fine è arrivata la decisione: esonero ad una gara dalla fine!

E non una gara qualsiasi, ma la partita che avrebbe messo di fronte il suo passato (per lo più amaro) ed il suo presente, che invece avrebbe potuto essere molto dolce.

D’accordo, l’Inter domenica prossima giocherà con il coltello tra i denti, chiunque sia il condottiero della squadra avversaria e (probabilmente) riuscirà a mettere le mani sul sedicesimo scudetto, ma abbiamo imparato da tempo a non dar nulla per scontato nel calcio, specie se la diretta interessata dimostra di non saper mai gestire le situazioni di tensione nervosa (vedi anche gara con il Siena).

Inoltre anche il Parma avrà una bella fetta di futuro da giocarsi, in una partita che significa dentro o fuori, permanenza in serie A o prima retrocessione da quando è salita in A.

E per Cuper avrebbe rappresentato la liberazione dagli spettri del passato, la possibilità di cambiare quell’istantanea che lo vedeva impietrito all’Olimpico, quando sei anni fa i suoi campioni buttavano al vento uno scudetto mezzo cucito sul petto.

Qualcuno negli ultimi giorni ha maliziato che il tecnico argentino volesse restituire ai nerazzurri quello scudetto sfuggito per un soffio in quel triste 5 maggio, ma Cuper è un hombre vertical, un uomo tutto di un pezzo e la professionalità viene prima del cuore.

Peccato che dovrà ammirare la salvezza del Parma o lo scudetto dell’Inter solo dalla tv. Comunque vada, per qualcuno sarà una festa. Non per lui!

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