Amauri: una nuova freccia all’arco della Nazionale

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L’anno scorso si parlava di lui come l’unico in grado di poter fermare l’Inter. Dopodiché si è discusso sul suo lungo infortunio. Passato questo periodo buio, si è tornati a parlarne in chiave mercato, conteso da Juve e Milan.
Non sarà al livello di Bobo Vieri o di Beckham, ma Carvalho de Oliveira, meglio noto come Amauri, sta diventando uno dei calciatori più chiacchierati d’Italia, e forse anche d’Europa.

Il nuovo tema su cui si dibatte a proposito brasiliano è il prossimo cambio di nazionalità. Infatti il nonno del calciatore del Palermo è italiano, e di recente lui ha fatto rivalere le sue origini richiedendo il passaporto del Bel Paese.
A dir la verità in passato Amauri aveva anche strizzato l’occhio al ct della nazionale brasiliana, tentando in tutti i modi di convincerlo a convocarlo tra i verdeoro, anche sperando in una bella figura in Champions addirittura con il Chievo, finita poi male. Ma siccome Dunga probabilmente da quell’orecchio non ci sente, o preferisce in quel ruolo giocatori esperti come Ronaldo, Adriano, Ronaldinho e Robinho, l’attaccante del Palermo si è visto costretto a modificare il tiro, puntando sulla sua seconda nazionalità.


Alla domanda di un giornalista Mediaset, che gli chiedeva se avesse intenzione di giocare l’Europeo, il brasiliano ha risposto: “Io ci spero, perché no…”. L’invito a Donadoni ormai è chiaro, e la responsabilità che il commissario tecnico azzurro dovrà accollarsi ha il suo peso.
Sì perché visto l’ottimo momento di forma di Luca Toni e i suoi colleghi di reparto, mostrato sia agli ultimi mondiali, sia durante le qualificazioni a Euro 2008, e date le varie insistenze dei grandi esclusi (Del Piero e Cassano su tutti), la decisione sembrerà più dura del previsto.

Facendo due calcoli, possiamo però dare fiducia al neo oriundo. Infatti nel gioco di Donadoni c’è bisogno di una prima punta di peso che possa aprire gli spazi ai “piccoletti” laterali, e che ogni tanto la butti anche dentro. Tenendo conto che Toni non è più un ragazzino, che Gilardino sembra aver perso il feeling con il gol e che Borriello e Lucarelli non hanno ancora acquisito l’esperienza internazionale sufficiente a ricoprire un ruolo così importante, forse lo spazio per Amauri c’è.
L’unico problema è che alla gara di esordio dell’Europeo manca solo un’amichevole internazionale, e se il passaporto non sarà ancora pronto, l’allenatore non potrà convocarlo, riducendo notevolmente le possibilità di una convocazione per Austria e Svizzera.

Visti i precedenti dei nostri oriundi, da Sivori a Camoranesi, sembrano loro il nostro talismano. Ogni volta che c’è uno di loro l’Italia vince qualcosa, chissà che Donadoni non ne tenga conto anche stavolta.

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