Paul Gascoigne come George Best? Forse peggio!

di Redazione 2

George Best era un mio amico ed era anche il mio eroe. La notizia della sua morte mi ha distrutto: ma io non sono come lui: mi curo, vado da uno psicologo e tengo sotto controllo i miei problemi con l’alcol.

Parola di Paul Gascoigne nel dicembre 2005. Sono trascorsi poco più di due anni e lo ritroviamo ricoverato forzatamente al Middleton St. George Hospital di Darlington, in condizioni pietose, soprattutto dal punto di vista psichico. La causa? Proprio quei problemi che lui credeva di poter tenere sotto controllo e che evidentemente gli sono sfuggiti di mano, portandolo a dare di matto in due diversi alberghi inglesi. La prima volta era arrivata sua sorella ad evitare che Gazza si cacciasse in guai più grossi, la seconda è dovuta intervenire la polizia, caricandolo su un van, destinazione clinica.

I fatti sono noti, la stampa inglese gli ha dedicato pagine e pagine e la notizia ha fatto velocemente il giro delle tv di mezzo mondo: Paul era ospite dell’escusivo hotel Malmaison a Gateshead, suo paese natale, e già da qualche giorno era solito mostrarsi nudo a chiunque si presentasse davanti la porta della sua stanza, esibendo la scritta mad (pazzo) sulla fronte.


La direzione ha tollerato lungamente questo ed altri comportamenti stravaganti dell’ex stella del calcio, ma alla fine è stata costretta a sbatterlo fuori. E quando l’Hilton, albergo nelle vicinanze, gli ha rifiutato l’alloggio, Gazza è uscito fuori di senno, dando in escandescenza. Di qui il ricovero coatto, secondo la Mental Health Act, la legge sulla salute mentale che obbliga, chiunque rappresenti un pericolo per l’incolumità pubblica, ad una degenza di almeno 72 ore.

Pazzo? Forse si, o forse sotto l’effetto di un mix di alcol e droga che ne avrebbe compromesso la salute psichica. In fondo, quando diceva di non essere come Best, aveva ragione: lui è molto peggio dell’asso del Manchester. George almeno si è attaccato “solo” alla bottiglia e, seppur tra mille sofferenze, è riuscito ad arrivare a 59 anni. Paul quanto altro tempo potrà campare, continando di questo passo? E dire che con i piedi ci sapeva fare!

Riuscirà a venirne fuori? Difficile, ormai ha più alcol che sangue nelle vene e non ha certo il carattere del suo connazionale Tony Adams, ex capitano dell’Arsenal, che, dopo un decennio di dipendenza dalla bottiglia, è riuscito a dire basta, aprendo addirittura una clinica per aiutare gli alcolisti a disintossicarsi. E chissà che Gascoigne non si lasci convincere a farsi ricoverare proprio lì.

Auguri Gazza, genio e sregolatezza del calcio, e che il tuo eroe ti serva da esempio!

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