Europa League: steccano anche le spagnole, goleada tra le big

La serata di ieri di Europa League si può dire un vero e proprio fallimento per i colori italiani. Se su quattro partite nemmeno una vittoria è arrivata, non possiamo nemmeno puntare il dito sulla preparazione atletica o altri fattori esterni perché, vedendo le altre big del calcio europeo, quasi nessuna ha avuto gli stessi problemi delle squadre di serie A.

Le uniche a cadere sono le spagnole, come l’Atletico Madrid che perde a Salonicco per 1-0 (l’assenza di Aguero comincia a farsi sentire), il Villareal che cade 2-0 a Zagabria e la sconfitta del Siviglia in casa contro il Psg. Nello stesso girone dell’Atletico è Bayer-show, con il Leverkusen che ne rifila 4 al Rosenborg con tripletta di Patrick Helmes, un attaccante di cui sentiremo parlare in futuro.

Non solo Adriano, sono tanti i calciatori ribelli

Ultimamente c’è la moda di tenere gli occhi addosso all’Imperatore interista. Ogni cosa che fa, ogni frase che dice, viene subito rimarcata ed amplificata in tutto il mondo. Ma guardandoci intorno possiamo vedere che di casi come lui ce ne sono tanti. In Italia e all’estero.

Il più clamoroso, ma anche quello passato maggiormente sotto silenzio, è stato quello di Messi. L’argentino è la stella del Barcellona, e per questo motivo i tifosi gli hanno perdonato il ritardo nel ritorno da Buenos Aires. Tutti i tifosi, tranne Guardiola. Anzi, se vogliamo il caso di Messi è anche più grave di quello di Adriano, perché il Barça, a differenza dell’Inter, aveva una partita di campionato domenica scorsa. Partita a cui la Pulce non ha potuto partecipare perché spedito direttamente in tribuna dal suo allenatore.

Chelsea: feste, alcol e litigate

Pare proprio che in casa Chelsea cambino allenatori e protagonisti, ma non l’abitudine di festeggiare qualunque avvenimento possibile. Ricordate il party in maschera organizzato durante le festività natalizie dello scorso anno o l’ubriacatura generale seguita alla conquista della semifinale di Champions League? Ed ora ecco un’altra ottima scusa per alzare il gomito e ritrovarsi tutti insieme appassionatamente.

A convocare l’allegra brigata è stato Wayne Bridge, appena passato al Manchester City e desideroso di salutare degnamente i compagni di squadra, offrendo loro un giro di birra. Un giro per modo di dire, visto che il party è iniziato al ristorante Zuma, per poi protarsi fino all’alba al nightclub Whisky Mist.

Poi tutti a casa a tentare di smaltire la sbornia, in vista della ripresa degli allenamenti. Tutti? Quasi tutti, visto che il festeggiato e capitan Terry (accompagnato dalla consorte) hanno preferito proseguire la serata al Colony Casino.

Qualificazioni Mondiali: Italia ed Eire in vetta al girone, a valanga la Germania, stecca la Francia

Chiudiamo al primo posto (immeritatamente) nel girone dopo la prima gara di qualificazione ai mondiali del 2010. Stesso risultato per noi e l’Eire che non chiude in vetta in solitaria per la differenza reti a causa del gol di Kenia al novantesimo dopo una gara in cui il Trap ha messo in campo tutta la sua esperienza.

L’altra partita del girone 8 è terminata sul 2-2 in una combattutissima gara tra la matricola Montenegro, che per la prima volta affronta autonomamente una qualificazione ai mondiali, e la più esperta Bulgaria. In rete Vucinic e Jovetic per il Montenegro, le due stelle di una squadra molto promettente per il futuro.

Liverpool-Chelsea 1-1: che beffa per i Reds!

Cominciamo dalla fine. E’ il 94esimo minuto di una gara tiratissima, la squadra di casa conduce per un gol a zero e la curva sta già intonando l’inno di vittoria. Un cross in area, palla tua, palla mia, tuffo di un difensore nel tentativo di antipare gli avversari e autogol beffa che fa 1-1!

Non si tratta della classica partita tra scapoli e ammogliati, ma del primo atto della semifinale di Champions League tra Liverpool e Chelsea al loro terzo scontro fraticida negli ultimi quattro anni. I precedenti dicono Reds, ma stavolta nell’aria c’è qualcosa di nuovo. Intanto sulla panchina del Chelsea non siede più Josè Mourinho, che sarà pure il migliore di tutti, ma non è mai riuscito a guidare la squadra in finale, poi c’è un fattore scaramantico non trascurabile nel mondo del calcio, ovvero il “vantaggio” per il Liverpool di giocarsi in ritorno in casa nelle precedenti edizioni.

Quest’anno la sorte ha assegnato ai Blues la possibilità di giocarsi il biglietto per la finale allo Stamford Brigde e, considerando che gli uomini di Grant non perdono in casa da 100 partite, è lecito per loro pensare di aver messo un piede e mezzo sull’aereo che conduce a Mosca.

Premier League: L’Arsenal pensa già al Milan

Il pensiero della Champions League si fa sentire anche in Inghilterra. A farne le spese questa volta è l’Arsenal, che scende in campo contro l’Aston Villa in maniera molle. Niente di meglio per i Villan’s che ne approfittano subito, anche grazie all’aiuto di Senderos che dopo 27 minuti segna l’autogol dello 0-1.
Wenger, pur avendo a che fare con una squadra di ragazzini, fa valere tutta la sua esperienza e striglia gli 11 calciatori negli spogliatoi. Rientrati in campo i Gunners dimostrano che non importa solo la Champions e mettono quella marcia in più che li ha portati in vetta alla classifica, salvando il risultato al novantesimo con Bendtner. Non vinceranno da un mese i biancorossi di Londra, ma sembrano avere ancora quella grinta e quella carica che servono per arrivare in vetta alla fine del campionato.

Chi invece non ci pensa alla Champions è lo spaventoso Manchester United. Come l’Inter, si può permettere (per motivi diversi) di lasciare in panca i suoi pezzi da 90 (Rooney e Cristiano Ronaldo), tanto contro il piccolo Fulham di Roy Hodgson non ci vuole tanta fatica. Basta vedere che dopo un quarto d’ora i Red Devils già sono in vantaggio con Hargreaves, alla sua prima rete stagionale, e poi dopo il gol del coreano Park, se la buttano dentro da soli con Davies, per capire che non c’è stata proprio battaglia. Se poi aggiungiamo che da quando Hodgson è arrivato al Fulham ha vinto solo una partita, e che la salvezza adesso è distante 7 punti, ci sentiamo di dire che sono già due le squadre destinate il prossimo anno a giocare la serie B.