Fuga Inter, rincorsa Roma

Guai a parlare di fuga scudetto in casa nerazzurra. Nemmeno la passeggiata sulle ceneri della Lazio fa sbottonare mister Mourinho, che continua a predicare rispetto per le avversarie che seguono in classifica. Vero è che le seconde della classe devono ancora giocare (e chissà alle 17 di questo pomeiggio quale sarà la situazione), così come è vero che le suddette seconde la prossima domanica si ritroveranno l’una contro l’altra, mentre l’Inter sarà impegnato contro il Chievo.

Il calcio ci ha abituati a diversi miracoli, ma è facile prevedere sin da ora che a dieci giorni dal Natale i nerazzurri si ritroveranno ad almeno +9 su una delle due pretendenti allo scudetto, se non addirittura a +8 su entrambe (sempre ammesso che oggi sia Juve che Milan guadagnino i tre punti).

Inutile fare calcoli cervellotici sin da ora, sebbene la classifica stia prendendo una certa fisionomia ed ora sarà sempre più difficile sperare in una frenata della capolista. Ieri sera ci ha provato la Lazio, spinta dall’entusiasmo dell’Olimpico e dalle speranze dell’Italia anti-nerazzurra, ma neppure la squadra di Rossi è riuscita ad opporre la benché minima resistenza ai colpi di Ibra & Co.

Tutti vogliono Balotelli, tranne Mourinho

L’esclusione di questa domenica dalla rosa convocata per la gara contro il Napoli riapre una delle più grandi ferite dell’Inter attuale. In pratica i nerazzurri si ritrovano in casa un calciatore che potenzialmente potrebbe diventare uno degli attaccanti più forti del mondo, ma avendone altri 4 più esperti di lui, rimane sempre in disparte. Mourinho l’ha lasciato fuori, presumibilmente perchè ha lavorato male in quest’ultima settimana, ma in realtà il tecnico portoghese non lo vede molto di buon occhio.

Considerato ad inizio campionato quarto o addirittura quinto attaccante, Supermario è riuscito a guadagnarsi una maglia da titolare, ma nel fantasioso schema del suo allenatore gioca spesso fuori posizione, a volte da ala destra, snaturando le sue qualità e rendendolo sempre più scontento di vestire il nerazzurro. Si fa sempre più insistente la voce che lo vuole partente per Gennaio, e le squadre che lo accoglierebbero a braccia aperte sono almeno 5.

Mourinho fa fuori Balotelli e Quaresma

Tuoni e fulmini su Milano, altro che neve! Mister Mourinho era stato chiaro sin dal suo arrivo ad Appiano Gentile: “con me o contro di me”, autoeleggendosi comandante assoluto della truppa nerazzurra, nella quale avrebbe trovato posto solo chi si mostrava osservante delle sue regole. Sul campo e fuori.

Parole che molti allenatori amano ripetere, anche se di fronte a grandi campioni è difficile poi mantenere le promesse e lasciar fuori chi potrebbe tornare utile alla causa. Ma Mourinho non è come gli altri (ce lo ripete da mesi) e non ha mancato di imporre la propria concezione del calcio a chi lo circonda.

Il primo a farne le spese è stato Adriano, punito per una nottata in discoteca, mentre i suoi compagni si lasciavano abbracciare da Morfeo, e per un ritardo negli allenamenti del martedì. Ma a quanto pare la furia del tecnico di Setubal non si è esaurita e stavolta a pagare il prezzo sono Balotelli e Quaresma.

Inter fortunata, Roma autoritaria

La penultima giornata della fase a gironi della Champions League regala sorrisi alle squadre italiane. L’Inter perde di misura in casa, ma grazie al pareggio tra Anorthosis e Werder Brema, riesce a qualificarsi per il turno successivo; la Roma vince di fronte ad un ottimo Cluj e conquista il primo posto nel proprio girone, in attesa di giocarsi la qualificazione in casa contro il Bordeaux.

Cade dunque il record di imbattibilità interna di mister Mourinho, in una serata che poteva essere ben più amara per i colori nerazzurri. La squadra dello Special One non è riuscita a ripetere la grande prestazione di sabato scorso contro la Juventus, facendosi spesso imbrigliare dai greci del Panathinaikos, a cui va il merito di aver creduto nell’impresa.

Ed impresa è stata quando al 24′ del secondo tempo Sarriegi riusciva ad infilare alle spalle di Julio Cesar, regalando ai suoi un insperato vantaggio. L’ingresso di Balotelli e Cruz non cambiava di molto la situazione e, nonostante l’assedio finale, l’Inter rimediava la prima sconfitta in casa della stagione.

Champions League: impresa Roma, Inter sconfitta ma qualificata

Cluj-Roma 1-3 (11′ Brighi e 64′, 22′ Totti, 30′ Y.Kone)
Inter-Panathinaikos 0-1 (65′ Sarriegi)
Anorthosis-Werder Brema 2-2 (62′ Nicolau, 68′ Savio, 72′ Diego rig, 87′ Almeida)
Shakhtar Donestk-Basilea 5-0 (32′ e 65′ Jadson, 48′ e 70′ Da Silva, 75′ Seleznov)
Sporting Lisbona-Barcellona 2-5 (14′ Henry, 17′ Pique, 47′ Messi, 65′ Veloso, 66′ Muniz, 67′ Caniera, 69′ Perez)
Atletico Madrid-Psv 2-1 (14′ Simao, 28′ Rodriguez, 47′ Koevermans)
Liverpool-Marsiglia 1-0 (23′ Gerrard)

Inter bella e vincente, Fiorentina corsara

Aspettavamo Del Piero e Ibrahimovic, magari Adriano o Amauri, e invece dal derby d’Italia spunta il nome del ghanese Sullay Muntari, non alla sua migliore partita con la maglia dell’Inter. A lui il merito di averci creduto, alla squadra quello di aver saputo imbrigliare le manovre della Juventus, impedendole di ragionare e di proporsi con continuità dalle parti di Julio Cesar.

Complimenti alla capolista solitaria, che tale resterà almeno fino alla prossima settimana. Complimenti (per una volta concedetemelo) al suo condottiero, che ha saputo adattare la squadra al gioco dell’avversaria, senza mai subire più del dovuto.

Sarebbe inutile ed ozioso perdersi sin da ora in discorsi che sanno di verdetto definitivo, ma è chiaro che l’Inter vista ieri sera ha meritato di vincere, di fronte ad una Juve irriconoscibile, almeno in fase offensiva. Troppo poco il pallonetto di Marchisio ed il colpo di testa di Del Piero, rispetto alle palle gol create e fallite da Ibra e Co. Per una volta ha vinto chi ha giocato meglio e questo è quanto.

Comincia il Derby d’Italia: i tecnici dicono Inter

Mancano ancora quattro lunghissimi giorni alla sfida Inter-Juve, ma già impazzano i pronostici sull’esito della gara. Il Derby d’Italia, come lo definì il Maestro Gianni Brera, comincia da qui, dal parere dei tecnici italiani su una delle sfide più antiche del nostro campionato.

Come evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, sono in pochi a propendere per il pareggio tra due squadre che vorranno dimostrare di meritare il posto che occupano in classifica e che non concederanno nulla all’avversario. Sfida scudetto? Difficile da stabilire sin da ora, anche perché le dirette concorrenti nella corsa al titolo non staranno certo a guardare. Una sfida comunque che non può essere considerata come le altre.

E allora andiamo a sentire l’opinione degli esperti, molti dei quali orientati verso la vittoria della banda di Mourinho.

Ibrahimovic trascina l’Inter, aspettando il derby d’Italia

E’ il giorno di Ibrahimovic, sempre più determinante per l’Inter di Mourinho, sempre più uomo-squadra, senza il quale l’armata nerazzurra sarebbe ben poca cosa. Ieri sera ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione al cospetto di un Palermo che per un tempo è riuscito a tenere bene contro la prima della classe, meritando forse qualcosa in più di quanto ottenuto.

Non che le emozioni siano state tali da parlare di una gran bella gara, ma quantomeno i rosanero hanno cercato di proporsi in avanti senza soggezione, difettando però nella mira.

E l’Inter? Poco da segnalare nel primo tempo, nonostante la presenza di Julio Cruz sin dal fischio d’inizio (novità assoluta per quest’anno).