Serie A 15a giornata: Lazio – Inter 3-1

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Anticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma:
Lazio-Inter 3-1
Reti:
27′ pt Biava (L), 7′ st’ Zarate (L), 29′ st Pandev (I), 44′ st’ Hernanes (L)

Dire che piove sul bagnato è francamente riduttivo: stavolta è il 36′ della prima frazione, l’Inter è sotto di un gol per la rete messa a segno da Biava e Dejan Stankovic porta la mano sulla coscia destra. Di proseguire, il serbo, non se la sente: guaio muscolare che preoccupa e suggerisce il cambio precauzionale in vista del Mondiale per club. Dentro Thiago Motta, l’ex biancoceleste (al contrario di Pandev, fischiato sonoramente) raccoglie gli applausi del suo ex pubblico e ricambia. Non si arresta la malasorte, semmai sbeffeggia: Benitez si affida al Primavera Natalino dal 1′ e lo schiera di fianco a quelli colossi di difesa che sono Cordoba, Lucio e Zanetti; Muntari e Cambiasso il duo di fatica; Sneijder, Biabiany e Pandev sono gli uomini più offensivi. Presentare l’undici interista, tuttavia, significa solo prendere atto dei disponibili: alternative non ce n’è. Reja, dal canto suo, opta per Ledesma tra le riserve e si affida a Matuzalem che fa reparto con Brocchi e Mauri. Hernanes agisce a ridosso delle due punte, Floccari e Zarate.

In un clima da “volemose bene” che ormai contraddistingue tutte le sfide che contrappongono i biancocelesti ai nerazzurri (storico il gemellaggio delle tifoserie), continuiamo a schierarci con forza contro le storture del calcio. Quel che non vogliamo tacere, stavolta, sono i buu razzisti indirizzati, soprattutto nella prima parte di gara, a Muntari. Nessuno tra i calciatori ha deciso di reagire con segnali eclatanti, a noi l’indifferenza continua a non piacere. Tutt’altro.

Moratti: Cassano all’Inter? E’ fantacalcio

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Dove giocherà Antonio Cassano dal prossimo gennaio? Di sicuro non nella Sampdoria, considerando che non è riuscito a ricucire il rapporto con il presidente Garrone, dopo gli insulti di qualche tempo fa. Nella mattinata di oggi si è profilata la possibilità Genoa, stando alle parole del fantasista, che non vorrebbe allontanarsi dalla città della Lanterna per “assistere” la moglie negli ultimi mesi di gravidanza.

Nella stessa intervista, però, Fantantonio ha lasciato intendere che potrebbe anche optare per la scelta di una città non troppo lontana dal capoluogo ligure, quale Milano, Torino, Parma o Firenze. E qui si torna alla domanda iniziale: dove giocherà Cassano dal prossimo gennaio? Molti indizi porterebbero nella direzione di Milano, sponda Inter, anche se Moratti frena i possibili entusiasmi dei tifosi nerazzurri:

Cassano è senza dubbio un grande giocatore: leggo sui giornali che abbiamo fatto grandi passi per avvicinarci a lui, ma io non credo proprio. La notizia di Cassano all’Inter è solo fantacalcio.

Inter-Parma 5-2: fotogallery

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Inter ancora in emergenza, Parma alla ricerca di punti salvezza. L’anticipo dell’ora di pranzo sembrava destinato a non fare storia in un campionato anomalo come quello che stiamo vivendo e – a bocce ferme – forse nessuno si sarebbe aspettato quello che poi è accaduto sul terreno di San Siro.

Pronti via e Crespo mette la dirigenza nerazzurra nella condizione di pentirsi di averlo venduto. Il colpo di tacco incanta e strappa applausi, mentre Benitez vede da vicino il baratro e si domanda se troverà il panettone sotto l’albero. Ma non c’è tempo per disperarsi e di lì a poco la fortuna si toglie la benda e punta diritta verso i padroni di casa, che ringraziano sentitamente.

Serie A 14a giornata: Inter – Parma 5-2

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Anticipo della quattordicesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter – Parma 5-2
Reti:
4′ pt e 35′ pt Crespo (P); 18′ pt, 19′ pt e 31′ st Stankovic (I); 23′ pt Cambiasso (I); 27′ st Motta (I)

Osservi il primo tempo di Inter-Parma e capisci. Perchè i nerazzurri stanno stentando, perchè non sembrano quelli dello scorso anno, perchè hanno vissuto – e, ancora per un po’, continueranno a vievere – un periodo critico. Se troppe volte si è, nel passato recente, puntato il dito contro un atteggiamento parso assai diffente da quello degli altri anni, stavolta no. Osservi i 45′ dell’anticipo del Meazza e viene da pensare che, per davvero, il male dei nerazzurri è solo legato a una serie di infortuni che hanno messo ko mezza formazione titolare. Il motivo? Coi fuoriclasse – e Stankovic lo è alla stessa stregua di Cambiasso – si può ribaltare una gara in 5′; non solo: con gli stessi campioni quei 300 secondi bastano e avanzano per mettere a segno tre reti.

Il pre gara mette in evidenza quel che sappiamo da qualche giornata: l’emergenza locale costringe Benitez a schierare chi c’è e fare affidamento sui ragazzi della Primavera (su sei panchinari, quattro vengono da lì) per garantirsi qualche alternativa. Lucio e Materazzi quale coppia centrale con Cordoba e Zanetti ai lati; il serbo e l’argentino a centrocampo con il supporto di Sneijder e Biabiany che agiscono a ridosso dell’unica punta. Pandev. Stupisce il ruolo di Santon, che gioca leggermente avanzato rispetto al solito e agisce sulla fascia sinistra. Nelle file dei ducali, Marino ritrova Paletta in difesa; Angelo e Giovinco ritrovano collocazione in mediana mentre l’ex Crespo vince la concorrenza di Bojinov. Pioggia battente, terreno di gioco in pessime condizioni.

La FiFpro sceglie i migliori calciatori dell’anno

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La FIFPro è l’Unione dei sindacati calciatori di tutto il mondo. Al suo interno ci sono circa 50.000 calciatori professionisti che hanno scelto i migliori giocatori dell’anno passato: i più votati sono finiti nella lista dei 55 giocatori che concorreranno al FIFA FIFPro World 2010.

Tra di loro verranno scelti quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti a cui verrà assegnato tale premio per essere entrati nel miglior undici dell’anno. La premiazione avverrà durante la serata di gala per il Pallone d’Oro a Zurigo, il 10 gennaio 2011.

Inter-Twente 1-0: fotogallery

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L’Inter conquista la qualificazione agli ottavi di Champions League e salva in extremis la panchina di Benitez. Due piccioni con una fava, come si suol dire, nel bel mezzo di un periodo non proprio esaltante per i colori nerazzurri, in netto ritardo sui cugini del Milan in campionato e risucchiati in un vortice di infortuni che sembra non aver fine.

I ragazzi di Benitez ci provano di spada e di fioretto, ma la rete del vantaggio sembra non voler arrivare, mentre Sneijder si produce in colpi di alta classe (punizione che colpisce la traversa) intervallati da errori degni dell’ultimo dei principianti. Il Twente fa quello che può, resiste e tenta la ripartenza, mettendo i brividi alla retroguardia nerazzurra in un paio di circostanze, prima che l’arbitro mandi tutti negli spogliatoi.

Champions League: Inter – Twente 1-0

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Quinta giornata di Champions League gruppo A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Twente 1-0
Rete:
10′ st Cambiasso (I)

Aggrappparsi alla Champions League per scacciare i fantasmi di un recente passato (il triplete, immensa gioia e anticamera della sofferenza) e i dolori di un campionato che, di riffa e di raffa, non si aggiusta. L’ultimo ko contro il Chievo, inoltre, ha iniziato a far scricchiolare con maggiore concretezza la panchina di Rafa Benitez, il cui bilancio fino a oggi non è certo positivo. Che colpa avrà mai l’ex Liverpool se sull’Inter si è scagliata la mannaia di un’infermeria sempre stracolma? Nulla, semmai gli si chiede di tornare a schierare una formazione caratterialmente imbattibile come accadeva in passato.

Il Twente è appiglio cui aggrapparsi per riscrivere la storia degli ultimi tempi e diventa salvagente non solo per il tecnico ma anche per Samuel Eto’o. Impeccabile fino a qualche giorno fa, il nuovo camerunense formato “Zidane Mondiali 2006” non è piaciuto. Lui a noi ma neppure lui a se stesso (di oggi le scuse “a quanti amano il gioco del calcio”). Obiettivo internazionale: qualificarsi come primi del girone ma, di fronte ai nerazzurri, ci finisce un club, il Twente, pronto a vendere cara la pelle perchè in caso di vittoria, agli olandesi si spalancherebbero le porte degli ottavi.

I padroni di casa, consueto 4-2-3-1, schierano tutti i pezzi da novanta di cui l’allenatore può disporre: Eto’o unica punta coadiuvata dai tre che agiscono alle sue spalle (Biabiany, Pandev, Sneijder), a centrocampo torna Cambiasso, in difesa Materazzi affianca Lucio al centro della retroguardia. Modulo speculare per gli olandesi di Preud’homme: Janko davanti a tutti con i tre a sostegno (De Jong, Chadli, Ruiz).

Moratti: sceglierei di nuovo Benitez

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C’è chi parla di fiducia illimitata e chi invece vede nella gara di mercoledì contro il Twente il crocevia dell’esperienza di Benitez sulla panca dell’Inter. Non sappiamo quale sarà il futuro del tecnico spagnolo di qui alla fine della stagione, ma quel che è certo è che Moratti non è affatto pentito della scelta fatta la scorsa estate, quando strappò mister Rafa dal Liverpool per portarlo a Milano:

Se sceglierei di nuovo Benitez? Le cose si fanno nel momento in cui si pensa sia giusto farle. Lui è una persona seria, ha le spalle forti, ci credo, avanti così.

Inter-Milan 0-1: fotogallery

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L’Inter non c’è, Ibrahimovic sì e non ha problemi a far valere la legge dell’ex, quando al quinto minuto del primo tempo va sul dischetto per battere il rigore causato dall’ex compagno di spogliatoio Marco Materazzi. Milan in vantaggio quando le marcature non sono ancora assestate, quando i muscoli non sono caldi abbastanza, quando sugli spalti i ritardatari non hanno ancora trovato posto. Milan in vantaggio proprio grazie all’ex idolo della tifoseria nerazzurra, arrivato a San Siro da ex e da “ospite”.

Benitez vedeva nella stracittadina la gara della svolta, ma svolta non c’è stata, non stasera almeno e non in positivo. Al di là del calcio di rigore subito nei primi minuti, l’Inter non ha saputo proporre un gioco valido, dimostrandosi ancora una volta la brutta copia dello squadrone che fino a qualche mese fa, conquistava l’Italia e l’Europa.

Serie A 12a giornata: Inter – Milan 0-1

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Posticipo della dodicesima giornata di serie A.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Milan 0-1
Rete: 5′ pt rig. Ibrahimovic (M)

Meazza tutto esaurito, colpo d’occhio a misura di click: curva nord e curva sud si lasciano immortalare nella stesura delle coreografie pensate per il match. I milanisti optano per una una gigantografia corredata dallo striscione che recita “Una strada infinita che dura da una vita“. Interisti in replica con l’ovvio riferimento al triplete dello scorso anno, la scritta recita “Un, due tre, il triplete vie per te“.

In tribuna – tra gli innumerevoli vip – Mario Balotelli e Usain Bolt: per l’ex Zlatan Ibrahimovic è inondazione di fischi fin dalle prime battute. Benitez sceglie la prudenza: Snejider dietro alla coppia formata da Milito ed Eto’o, il rombo in mediana con l’inserimento di Obi dal 1′. Materazzi titolare nella sfida che sente di più: gli tocca marcare Ibra. Allegri replica affiancando allo svedese Robinho, Ronaldinho in panchina; i quattro di centrocampo sono Seedorf, Flamini, Gattuso e Ambrosini; retroguardia affidata a Thiago Silva e Nesta.

Inter-Milan: Benitez e Allegri vogliono i tre punti

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Il Milan scappa, l’Inter rincorre, trend invertito rispetto alle ultime stracittadine milanesi, quando erano i nerazzurri a fare la lepre in classifica, mentre i rossoneri arrancavano nell’inseguimento. Non che il vantaggio del Milan sui cugini sia incolmabile (tre soli punti in più), ma è chiaro che nel posticipo di domani sera sarà la squadra di Allegri a partire “favorita”, potendosi permettere il lusso di guardare gli avversari dall’alto in basso.

Che derby sarà? Qualcuno lo ha definito “il derby degli incerottati”, visti gli infortuni che hanno decimato entrambe le rose, ma resta pur sempre la sfida più importante dell’anno all’ombra della Madunina, chiunque siano i protagonisti in campo.

Inter-Brescia 1-1: fotogallery

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L’Inter ancora una volta non convince. Il Brescia invece sfiora il colpaccio sul terreno di San Siro e maledice l’arbitro per il rigore dubbio che ha permesso ai nerazzurri di impattare, quando ormai l’impresa sembrava possibile. I campioni d’Italia hanno mostrato più vivacità nella gara di stasera rispetto alla debacle esterna contro il Tottenham in Champions League, ma sono ancora lontani dalla condizione che gli ha permesso di vincere tutto ciò che c’era da vincere nella scorsa stagione.

A togliere le castagne dal fuoco, manco a dirlo, è il solito Eto’o, stavolta dal dischetto, ma è chiaro che una squadra come l’Inter può e deve fare di più e – soprattutto – deve concretizzare le occasioni create, perché la concorrenza è agguerrita più che mai ed è difficile ripetere le imprese degli anni passati se non la si butta dentro.

Serie A 10a giornata: Inter – Brescia 1-1

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Anticipo della decima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Brescia 1-1
Reti: 14′ pt Caracciolo (B), 28′ st rig. Eto’o (I)

Apparentemente è un’Inter con qualche cartuccia in più rispetto all’opaca prestazione di Tottenham grazie al recupero fisico di più di un pezzo da novanta. Rafa Benitez schiera dal 1′ Milito al fianco di Eto’o e Pandev – nell’inedito modulo a quattro difensori, quattro centrocampisti e due punte – finisce sull’esterno di centrocampo. Torna titolare anche Coutinho. Da canto suo, Iachini non rinuncia ai gioielli offensivi per pensare a coprirsi maggiormente: Caracciolo terminale d’attacco, Diamanti e Konè a supporto.

Il primo affondo è di marca locale: al 5′ una punizione di Sneijder costringe Arcari alla parata in tuffo. Ancora nerazzurri pericolosi: al 7′ Maicon per Eto’o che – decentrato – salta un avversario e calcia a rete. Ancora decisivo l’intervento dell’estremo ospite. Al 10′ tocca a Milito: destro dai 20 metri, palla fuori di poco. Da qui, la replica bresciana: prima Caracciolo conclude debolmente su Castellazzi (12′), poi Diamanti calcia da fuori area e lambisce il palo, infine (14′) le Rondinelle riescono a trovare il vantaggio con l’Airone che raccoglie un assist di Hetemaj e, dopo aver vinto il contrasto con Samuel, trafigge Castellazzi.