Classifica Fifa: l’Italia perde una posizione, ma le sudamericane sprofondano

L’estate non è solo periodo di vacanze, sole e mare, ma anche di amichevoli, qualificazioni ai mondiali delle nazionali, ed inevitabilmente classifiche Fifa. Dopo la rivoluzione del mese scorso, dovuta ai risultati dell’Europeo, a distanza di 30 giorni l’organizzazione mondiale del calcio ha diramato la nuova classifica.

In questa graduatoria hanno pesato molto le gare di qualificazione ai mondiali del 2010, in cui le big sudamericane hanno perso colpi, e in alcuni casi fatto anche cattive figure. Per questo motivo Brasile e Argentina toccano i minimi storici, sesto e settimo posto, mai così in basso, soprattutto per quanto riguarda i verdeoro, dal mondiale di Italia ’90.

La Juve è in forma Champions

La Juve ha dimenticato l’Amburgo, non la squadretta che 25 anni fa gli tolse dalla bacheca una Coppa dei Campioni che sembrava vinta (quel ricordo non si cancella), ma quello dell’altra sera che ha regalato alla squadra di Ranieri il primo grande dispiacere della stagione.

Incidenti di percorso: inutile fare drammi a questo punto della preparazione, così come è inutile esaltarsi per l’ottima prova offerta ieri sera davanti ai campioni d’Inghilterra e d’Europa, detentori di quel titolo che la Juve spera di riportare presto a Torino.

Festa grande all’Old Trafford per applaudire all’ultima straordinaria stagione dei Red Devils, davanti a 60.000 spettatori che non hanno mai smesso di incitare la propria squadra (alla faccia dell’amichevole ed anche di Sir Alex Ferguson che in passato ha bacchettato il pubblico, accusandolo di non far sentire il proprio calore alla squadra).

500 volte il numero 1

Manca meno di una settimana, e Gigi Buffon taglierà il nastro della 500esima gara tra i professionisti. L’importante traguardo arriverà in una delle giornate più delicate della storia bianconera, il preliminare di Champions contro l’Armedia Bratislava.

Certo, non è proprio la partita storica che ognuno sogna di giocare per il proprio anniversario, ma è pur sempre una partita di Champions League da non sottovalutare. Il più grande portiere del mondo non dovrebbe avere problemi con una formazione che dovrebbe equivalere più o meno ad un nostro club di serie B, ma con tutta l’esperienza acquisita anche con un braccio solo dovrebbe riuscire a difendere i pali bianconeri.

Olimpiadi 1936: l’Italia oro nel calcio

Si torna a parlare di Nazionale Olimpica sulle pagine di Calciopro a poche ore dall’articolo di stamattina sulladedicato alla squadra che dovrà difendere i colori azzurri, durante la manifestazione che si aprirà venerdì in quel di Pechino.

Stavolta torniamo con un argomento che vuole essere di buon auspicio per i ragazzi di Casiraghi, nella speranza che possano ripetere l’impresa dell’Italia di Pozzo, vincitrice a Berlino nel lontano 1936.

Erano anni difficili per l’Europa intera, con la diffusione del nazionalsocialismo e l’ascesa al potere dell’uomo che voleva cambiare il mondo, eliminando ogni diversità. Berlino si era vista assegnare l’organizzazione del torneo olimpico prima che Hitler divenisse cancelliere del Reich, tanto che inizialmente il dittatore tedesco aveva snobbato la manifestazione, ritenendola “un indegno festival organizzato dagli ebrei”. In seguito però riuscì a comprendere l’importanza dell’evento, non tanto dal punto di vista sportivo, ma da quello puramente politico. Le Olimpiadi di Berlino divennero così strumento di propaganda.

Domenech ne spara un’altra: “L’eliminazione? Colpa del brutto tempo”

Ci risiamo, Domenech non ci dorme la notte dopo la brutta figura all’Europeo, e torna a discolparsi in pubblico. Dopo aver tirato in ballo gli astri, lo spogliatoio spaccato, misteriosi franchi tiratori e il gap generazionale, adesso se la prende anche con la meteorologia.

Se una volta si diceva che se pioveva era colpa del Governo, adesso secondo il ct transalpino se piove è inevitabile che la Francia giochi male. Il brutto tempo nel ritiro di Tignes non ha permesso una preparazione completa, mentre il terreno pesante che ha accompagnato quasi tutto l’Europeo limitava la rapidità e l’agilità dei suoi fuoriclasse.

Italia Olimpica: domani parte la caccia alla medaglia

C’è voglia di medaglia olimpica in casa azzurra, dopo l’ottimo terzo posto conquistato quattro anni fa all’ombra del Partenone. I ragazzi di Casiraghi sono pronti a dare battaglia, per dimostrare che il torneo di calcio alle olimpiadi di Pechino non si riduce ad una sfida tra Argentine e Brasile.

Certo i sudameriani hanno nomi che fanno paura solo ad elencarli (basti pensare a Messi, Aguero, Riquelme, Mascherano, Lavezzi, Ronaldinho, Pato, Diego, Thiago Neves), ma l’Italia è convinta di poter dire la sua nel corso del torneo, sperando che vengano fuori anche nomi come quelli di Giovinco e Montolivo, Rocchi e Acquafresca.

Domani si parte, in anticipo di un giorno rispetto alla cerimonia di inaugurazione, ed i nostri ragazzi si troveranno davanti l’Honduras, che sarà pure poco quotato a livello internazionale, ma raprresenta pur sempre un’incognita. Bisognerà partire con il piede giusto e dimostrare di voler arrivare fino in fondo all’avventura olimpica.

Da Baptista a Radoi, tutti i prossimi colpi di mercato delle big

Il mercato di questi tempi è tutto un botta e risposta sui giornali, ma niente di concreto. Anche se qualcosa potrebbe presto concretizzarsi. Julio Baptista, attraverso il suo procuratore, fa sapere alla Roma di non vedere l’ora di vestire la maglia giallorossa. La “Bestia”, come è simpaticamente chiamato dai tifosi del Real, ha capito che non ci sono speranze per lui in camiseta blanca, e quindi quale miglior lieto fine del cambio di maglia.

Il suo arrivo potrebbe essere questione di ore, sia perchè Pradè è in Spagna in queste ore, e ha un appuntamento col giocatore, ma anche perchè l’ultimo ostacolo al suo arrivo, il dubbio se acquistare o no l’israeliano Benayoun, è caduto, dato che l’attaccante del Liverpool ha annunciato di non avere la minima intenzione di lasciare l’Inghilterra.

Almiron alla Fiorentina

Finalmente l’ufficio di collocamento della Juventus ha trovato la sistemazione per Sergio Bernardo Almiron. L’ex genio di Empoli non si era mai integrato nei piani di Ranieri, e così ecco

Luigi Vitale: il volto nuovo del Napoli

Torna sulle pagine di Calciopro la rubrica dedicata ai giovani talenti destinati a diventare i campioni del futuro. Scusate l’assenza, ma tra Europei e calciomercato, le pagine dei giornali sono state strapiene di nomi di campioncini in erba, tanto da rendere difficile far selezione e consigliare il vero affare.

Stavolta però abbiamo voluto fare un’eccezione, portando all’attenzione un giovane italiano (una volta tanto!) che potrà fare la fortuna del proprio club, il Napoli, se verrà gestito nel modo adeguato. Stiamo parlando di Luigi Vitale, di professione esterno sinistro, in grado di giocare sia in difesa che sulla linea dei centrocampisti.

I partenopei sono da tempo alla ricerca di piedi buoni da utilizzare in quella zona del campo e fino a qualche giorno fa il ragazzo non veniva nemmeno preso in considerazione come eventuale titolare. Edy Reja, però, ha voluto concedergli la possibilità di mettersi in mostra ed ora Luigi Vitale potrebbe rappresentare il vero grande “acquisto” in casa Napoli.