Fantacalcio: Milito è sempre il migliore

Dopo la prestazione di questa giornata, probabilmente Diego Milito verrà eletto calciatore con il miglior punteggio dell’anno. A meno che non ci sia qualche calciatore che segni 4 gol o faccia una prestazione straordinaria, l’attaccante del Genoa con i 3 gol e l’assist di ieri probabilmente sarà l’attaccante più prolifico del Fantacampionato.

Una prestazione così sarà premiata con un voto tra il 7,5 e l’8, ma non ci sarà solo lui nella top 11 di giornata. Infatti ci sarà una bella lotta per un posto tra gli attaccanti, e va anche rilevato l’ottimo momento del reparto arretrato, con i difensori che segnano sempre più costantemente e soprattutto i portieri che si sono sbloccati.

Calcio, Serie A: In zona preghiera Cruz porta l’Inter in Paradiso

Del Piero e Gilardino mandano Juve e Fiorentina in orbita. Vince anche il Napoli e il Genoa trascinato da un Super-Milito. Il racconto dell’ 11^ giornata.

Chi doveva vincere ha vinto e chi rischiava di perdere ha perso. L’undicesima giornata di Serie A non ha regalato sorprese: in fondo alla classifica, Torino a parte, le acque non si smuovono mentre ai piani alti fanno festa praticamente tutte, o quasi. L’Inter nel big-match di giornata ospitava la corazzata Udinese. Per novanta minuti Mourinho ha sudato freddo, ma a scongiurare il quarto pareggio in stagione ci ha pensato Julio Cruz che ha regalato, in pieno recupero, la vetta provvisoria della classifica ai nerazzurri. A quota 22 sale anche la Lazio che aggancia il Milan, impegnato questa sera nel posticipo di Lecce. A seguire, alle spalle dell’Udinese che resta a 21, la premiata coppia Napoli-Genoa, che precede a sua volta di due punti quella formata da Juventus e Catania. A diciassette sale la Fiorentina che, trascinata dalla vena realizzativa di Alberto Gilardino, scavalca il Palermo, sconfitto nell’anticipo di sabato dal Torino.

FC Union Berlin: i tifosi ricostruiscono lo stadio

Cose dell’altro mondo per noi abituati a trattare di grandi palcoscenici e di luci della ribalta. Eppure esiste anche un altro calcio, quello in cui non si perde tempo in attese inutili o in polemiche con le istituzioni, che non ne vogliono sapere di investire nel pallone. Un calcio puro e fatto solo di passione come dovrebbe essere sempre e comunque.

E’ la storia di una squadra di calcio tedesca, la FC Union Berlin, i cui tifosi, stanchi di aspettare finanziamenti pubblici promessi e mai arrivati, si sono uniti al grido di “ricostruiamo lo stadio”, rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco in prima persona.

Ed eccoli qui dal 2 giugno scorso, presentarsi tutte le mattine alle 6:30, armati di martelli, scalpelli, trapani e cemento per contribuire alla ricostruzione della propria tana. Momentaneamente la squadra gioca nell’ex stadio della BFC Dinamo, un vero oltraggio per molti dei tifosi, visto che tale club apparteneva alla Stasi e tra le due tifoserie non c’è mai stato un buon feeling. E allora meglio sbrigarsi e terminare in fretta i lavori, per permettere alla gloriosa società di riprendere possesso del mitico Alte Försterei.

Che fine ha fatto Andres Guglielminpietro?

Arrivato in Italia come un giovane di belle speranze, ha avuto il suo momento di gloria nel 1998, quando segnando il gol vittoria a Perugia nell’ultima giornata permise al Milan di vincere lo scudetto. Poi da allora cominciò un lento declino, che l’ha fatto degradare da giovane talento a riserva di lusso, fino a terribile bidone.

Di lui sappiamo che dopo la prima buona annata con i rossoneri seguirono 3 anni di panchine, sfociate poi in uno dei tanti scambi fantasiosi con l’Inter, in cui i nerazzurri cedettero un certo Andrea Pirlo per avere il cartellino (alla pari) dell’argentino, per poi farlo vagare tra panchina e tribuna. L’ultima volta che si è visto in Italia indossava la maglia del Bologna nella stagione 2003-2004, ma poi di lui non si è saputo più nulla.

Gol in extremis: Cicinho beffa la Roma, Saumel fa volare il Toro

La gara contro il Chelsea, con tanto di riscatto e di segnali positivi, è già dimenticata. Il campionato non è la Champions Legaue e ieri sera ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione. La Roma si ritrovava di fronte un Bologna in crisi di risultati e costretto in settimana a silurare l’allenatore della promozione, quel Daniele Arrigoni che tanto bene aveva fatto in B, non riuscendo poi a ripetersi nella massima serie.

Per i giallorossi c’era il vantaggio di giocare sulle ali dell’entusiasmo, dopo l’ottima prova offerta in campo europeo e con un Totti finalmente libero dai dolori al ginocchio che lo tormentano da mesi. Il Bologna da parte sua ci teneva a far bella figura di fronte al nuovo mister, quel Sinisa Mihajlovic dal passato giallorosso e testimone 15 anni fa dell’esordio in A di Totti, che proprio ieri ha festeggiato la presenza numero 400 in A.

Con queste premesse ci si aspettava un’ottima gara da parte di entrambe le squadre, ma il campo ha raccontato una partita diversa. 0-0 al termine di un primo tempo privo o quasi di emozioni. Poi la ripresa, l’arrembaggio della Roma e una buona occasione creata da Di Vaio, che però privava il match di uno dei suoi protagonisti, Doni, che in uscita riportava la peggio ed era costretto alla resa.

A Cairo torna il sorriso, ma non troppo

Il quarto gol annullato (ma regolare) al Toro fa venire un pò di amaro in bocca al presidente Cairo, che però stavolta almeno può permettersi il lusso di festeggiare una vittoria. Se i suoi granata almeno per adesso si sono tirati fuori dalle zone basse di classifica, il merito è di De Biasi, ma i demeriti sono tutti degli arbitri, perchè se non fosse stato per le loro sviste forsi si troverebbero molto più in alto.

Ancora una rete regolare annullata ad Amoruso. La palla era entrata, un gol buono. Poi è stato annullato per l’ennesima volta.

Insomma, in questo calcio fatto di polemiche forse almeno questa volta era il caso di evitare di parlare di errori arbitrali, si rischia soltanto di aumentare l’antipatia della classe dei fischietti verso il club, che potrebbe pagare ulteriormente nelle prossime giornate. Ma non contento Cairo rincara anche la dose.

Ronaldinho: da figurina a campione ritrovato

Al suo arrivo in Italia aveva promesso di regalare allegria al calcio e gioia ai tifosi, sebbene in molti pensassero di ritrovarsi davanti l’ennesima figurina giunta ad arrichire l’album rossonero.

Sono trascorsi quasi quattro mesi da quel giorno e Ronaldinho sembra aver mantenuto la promessa, regalando non solo giocate di alta classe, ma anche punti preziosi e vittorie pesanti alla squadra di Ancelotti.

Dodici le gare giocate, non tutte da titolare, per un totale di 709 minuti, durante i quali il Gaucho si è reso protgonista in termini di gol per ben 5 volte. Sua la rete che ha affossato l’Inter, regalando il primo dispiacere stracittadino a mister Mourinho, sua la doppietta contro la Sampdoria, sua la punizione in zona Cesarini che ha ridimensionato le ambizioni del Napoli e suo il missile dai 25 metri che ha permesso al Milan di superare lo Sporting Braga in Coppa Uefa. Un gol ogni 141 minuti giocati, ma soprattutto 12 punti portati a casa grazie alle sue magie.

Calcio, serie A: al Meazza Inter-Udinese. Si giocano il primato in classifica

Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che Inter-Udinese dopo due mesi di campionato sarebbe stato il match clou della 11° giornata. Complimenti quindi alla squadra di Marino che oltre a disputare un grande inizio di torneo, sta brillando anche in Europa, dando segno di grande maturità. L’Inter, invece, nonostante abbia gli stessi punti (21), non sta attraversando un grande momento di forma. Il nuovo modulo provato da Mourinho (4-2-4), non sta dando i frutti sperati, anzi in due gare è suonato l’allarme difesa che ha subito cinque gol; due dalla Reggina e tre in Champions dall’Anorthosis.

Fantacalcio: molti derby degli ex e occasioni per chi gioca poco

La gara su cui puntare in questa giornata di Fantacalcio è Fiorentina-Atalanta. Mancheranno da una parte Mutu e dall’altra Doni, e mancando i due calciatori che fanno più gioco, nessun pronostico può esser fatto, e potendo succedere di tutto, si può correre il rischio di schierare calciatori dell’una e dell’altra squadra.

Inter-Udinese invece è la gara opposta. Difficile dire quale delle squadre sarà più in forma, avendo giocato entrambe in settimana ed esprimendo due dei giochi migliori della serie A. Forse meglio puntare sul Milan a Lecce o sulla Juventus in casa del Chievo.