Calcio, Serie A: In zona preghiera Cruz porta l’Inter in Paradiso

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Del Piero e Gilardino mandano Juve e Fiorentina in orbita. Vince anche il Napoli e il Genoa trascinato da un Super-Milito. Il racconto dell’ 11^ giornata.

Chi doveva vincere ha vinto e chi rischiava di perdere ha perso. L’undicesima giornata di Serie A non ha regalato sorprese: in fondo alla classifica, Torino a parte, le acque non si smuovono mentre ai piani alti fanno festa praticamente tutte, o quasi. L’Inter nel big-match di giornata ospitava la corazzata Udinese. Per novanta minuti Mourinho ha sudato freddo, ma a scongiurare il quarto pareggio in stagione ci ha pensato Julio Cruz che ha regalato, in pieno recupero, la vetta provvisoria della classifica ai nerazzurri. A quota 22 sale anche la Lazio che aggancia il Milan, impegnato questa sera nel posticipo di Lecce. A seguire, alle spalle dell’Udinese che resta a 21, la premiata coppia Napoli-Genoa, che precede a sua volta di due punti quella formata da Juventus e Catania. A diciassette sale la Fiorentina che, trascinata dalla vena realizzativa di Alberto Gilardino, scavalca il Palermo, sconfitto nell’anticipo di sabato dal Torino.CRUZ SANTO SUBITO. Aveva salvato in Champions i nerazzurri dalla figuraccia in quel di Nicosia, si è ripetuto oggi contro l’Udinese, questa volta centrando il bersaglio grosso, quello che vale tre punti pesantissimi in chiave campionato. Julio Cruz è stato, continua ad essere e forse sempre sarà l’uomo della provvidenza interista. Mourinho lo aveva snobbato, preferendogli ad inizio stagione la sua scommessa personale Adriano. L’Imperatore del “Paese dei balocchi” però, non ha cambiato le sue abitudini neanche sottoponendosi alla Special-cura, e così il tecnico portoghese ha dovuto rispolverare, dal fondo della panchina, l’attaccante argentino che, deluso, cominciava a strizzare l’occhio all’amico Mihajlovic. A questo punto sarà difficile, però, che i due si ritrovino a Bologna il prossimo gennaio. Che Mourinho, nel suo vasto parco attaccanti, abbia finalmente trovato il compagno ideale per l’inamovibile Ibrahimovic? Certo, se così fosse, scoprirebbe l’acqua calda. Se avesse seguito i nerazzurri di Mancini negli ultimi anni forse a questo punto avrebbe qualche pareggio in meno sulla coscienza ed un primato più solido in classifica. Comunque, com’è come non è, sta di fatto che alla fine della fiera l’Inter è riuscita ad avere la meglio ai danni di una diretta concorrente come l’Udinese, al secondo stop in questa stagione. E son sempre soddisfazioni…

ROCCHI-GOL E’ TORNATO. Con una doppietta del suo vecchio cannoniere ed un gol di quello nuovo, ovvero Rocchi e Zarate, la Lazio vince e, soprattutto, convince, per lo meno tra le mura amiche dell’Olimpico. Come detto, i tre gol, messi a segno tutti nella ripresa, rifilati al Siena, squadra neanche troppo facile, mandano i biancocelesti in orbita al secondo posto in campionato. Gioia grossa, dunque, che vale doppio perchè suggellata dal ritrovato Rocchi, uno che faceva a cazzotti con infortuni e fastidi vari sin dalla scorsa estate, quando dovette rinunciare al sogno olimpico. Una freccia importantissima nell’arco di delio Rossi. Ben tornato.

ALESSANDRO SEMPRE PIU’ MAGNO. Lo aveva detto ed è stato di parola: dopo la storica doppietta del Bernabeu Alex Del Piero aveva promesso un gol anche al Chievo. Minuto quaranta del primo tempo, punizione dal limite dallo stesso punto che Casillas si sogna ancora la notte. Breve rincorsa, palla che scavalca la barriera e curva come da copione disegnando a tinte forti quell’imprendibile parabola che finisce la sua traiettoria sotto il sette. La firma sulla tela è ancora quella di Pinturicchio. Un quadro, il 249esimo della sua carriera, da incorniciare ed appendere in casa come regalo di compleanno, il trentaquattresimo per il ragazzino Alessandro Del Piero che oggi festeggiava anche la sua presenza numero 377 in bianconero, agganciando in questa speciale classifica niente meno che Gaetano Scirea. La leadership è sempre di Giampiero Boniperti, apparentemente imprendibile a quota 444. Ma mai dire mai. Il due a zero finale proietta i bianconeri a meno tre dalla vetta e consegna al neotecnico dei gialloblù, Di Carlo, la prima delusione della sua gestione.

IL CIELO IN VETTA E’ SEMPRE PIU’ AZZURRO. Togliete il nero, lasciateci l’azzurro, e avrete un sogno, quello del Napoli delle meraviglie che sta facendo letteralmente impazzire l’intera città partenopea che non sognava così dai tempi di Maradona. Agli uomini di Reja basta un acuto per tempo per archiviare la pratica Sampdoria e mettere in cascina altri tre punti pesantissimi. Al San Paolo a condannare i blucerchiati ci pensano Mannini e Zalayeta per un due a zero che conferma lo stato di grazia del Napoli. Per la gioia del presidente De laurentiis e del ds Marino, il progetto Napoli è sempre di più manifesto di un calcio dinamico, concreto ma soprattutto esaltante ed avvincente che riporta ormai a caratteri cubitali la compagine biancoazzurra tra le grandi pretendenti allo scudetto.

CATANIA, GENOA E FIORENTINA FANNO LA VOCE GROSSA. Genoa e Fiorentina a meno quattro dalla vetta. Catania, per dirla come piace a Zenga, a meno ventidue dalla salvezza. Tre realtà, tre piazze diverse, un solo comune denominatore: la vittoria. A suon di vittorie, infatti, queste tre squadre stanno disputando un campionato sin qui da sottolineare tra le note liete della stagione, probabilmente tra le più avvincenti degli ultimi decenni. Dai viola ce lo si aspettava ed anzi, per gli uomini di Prandelli il bilancio dopo undici turni forse non è del tutto all’attivo. Diciamo un bicchiere che non si sa bene se vedere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma dal quale si degusta comunque un vino di qualità. Come quella che contraddistingue il talento del rinato Alberto Gilardino, trascinatore anche quest’oggi. Il Genoa invece grande lo è diventata, appiccicandosi con merito e di prepotenza anche l’appellativo di ammazza grandi. Gran parte del merito dei successi rossoblu porta la firma di Milito, autore contro la Reggina addirittura di una tripletta. Il Catania di Zenga prende invece le distanze da Genoa e Fiorentina perchè non ha altre velleità all’infuori dell’obiettivo salvezza. Obiettivo che, di questo passo, sarà raggiunto molto presto dai siciliani. Quando accadrà magari si inizierà davvero a sognare un pusto in Europa. Contro il Cagliari i rossoazzurri per quasi un tempo hanno rischiato di incappare nel secondo stop casalingo consecutivo. Al gol di Jeda hanno rimediato però Mascara e Sabato regalando all’uomo ragno la quinta vittoria in undici turni che vale il sesto posto in classifica a diciotto punti. Non male per una squadra che lo scorso anno si è salvata solo all’ultima giornata.

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