Il caso Beckham tra offerte e rifiuti. E intanto arriva Victoria

Beckham si, Beckham no, Beckham forse: il tormentone è destinato a continuare ancora per molto, in attesa che i Los Angeles Galaxy si decidano ad assecondare la volontà del giocatore, lasciandolo libero di decidere sul suo futuro. A neanche un mese dall’esordio, lui sembra intenzionato più che mai a terminare la stagione in maglia rossonera, confortato dalle ottime prestazioni (con tanto di gol) che va via via inanellando.

L’Inghilterra non è poi così lontana e non solo dal punto di vista geografico. Questa sera il suo nome dovrebbe essere tra quelli sciorinati da Capello per l’amichevole di mercoledì contro la Spagna e Beck sa benissimo che la possibilità di giocare in nazionale è figlia della sua presenza in un campionato di alto livello. Al diavolo il marketing ed i contratti milionari dunque, di fronte alla chance di giocarsi da protagonista il prossimo mondiale.

Ma non è tutto semplice come potrebbe sembrare e, se prima lo scoglio maggiore da superare si chiamava Victoria Beckham (per niente allettata dall’idea di trasferirsi nel Belpaese), ora il nodo da sciogliere risponde al nome di Tim Leiweke, amministratore delegato della AEG, proprietaria del club californiano.

Buone notizie per Mannini e Possanzini, Platini è dalla loro parte

Ancora non è detta l’ultima parola. La maxi-squalifica, a detta di tutti ingiusta, assegnata ai calciatori Mannini e Possanzini potrebbe essere presto annullata. A dare una mano ai due potrebbero essere nientemeno che Michel Platini ed anche qualche cavillo legale.

In primis, le regole. Secondo il regolamento internazionale la Wada, l’organo di controllo anti-doping mondiale, il quale controlla tutte le discipline, non soltanto il calcio, non poteva fare ricorso al Tas in questo caso. Il Tas infatti può intervenire esclusivamente sui calciatori di livello internazionale o nazionale (inteso come squadra nazionale) per evitare che eventuali aiuti illeciti possano portare un vantaggio ad una federazione piuttosto che ad un’altra.

Ronaldinho e Balotelli: a volte ritornano

Cos’hanno in comune Ronaldinho e Balotelli? Poco, quasi niente, forse solo il fatto di giocare nella stessa città, seppur con maglie diverse. Per il resto, ci sono ben pochi elementi per azzardare un paragone: l’uno ha vinto tutto quello che c’era da vincere, dimostrando ad ogni latitudine il proprio talento, mentre l’altro è rimasto prigioniero dei complimenti ricevuti dopo le prime prove convincenti, neanche avesse raggiunto i livelli del suo illustre collega.

Entrambi si sono ritrovati ai margine della squadra nell’ultimo periodo, ma mentre il campione consacrato ha fatto buon viso a cattiva sorte, accettando la panchina, il ragazzino ha puntato i piedi, arrivando allo scontro diretto con un certo Mourinho, che in quanto a fermezza non ha nulla da invidiare a nessuno.

Oggi i due dovrebbero avere la possibilità di riscattarsi dall’ultimo periodo infelice, dimostrando sul campo di poter essere ancora utili alla causa delle rispettive squadre.

Fantacalcio: poche assenze, squadre favorite sono Cagliari e Milan

Si preannuncia una probabile giornata di abbondanza per gli allenatori del Fantacalcio. A parte qualche infortunato di lungo corso, la gran parte delle squadre, o almeno delle grandi, che sono quelle che forniscono il maggior numero di calciatori al Fantacalcio, saranno al gran completo.

Tra le piccole le più inguaiate sono senza dubbio Reggina e Lecce che hanno il maggior numero di assenze, peggiorate dal fatto che non sempre i sostituti sono all’altezza, ma anche perché affrontano Milan e Inter. Ci saranno parecchi problemi anche per la Roma per quanto riguarda la difesa, visti i contemporanei problemi di Cicinho, Panucci, Riise e Cassetti, più qualche disagio a centrocampo con le probabili assenze di Aquilani e Menez, e il rischio di non vedere nemmeno Baptista.

E’ il momento di Balotelli

Chi la dura la vince, recitava un vecchio adagio, e nel braccio di ferro con il giovane ribelle l’ha vinta lui, mister Mourinho (toh, che novità!). Del resto il duro di Setubal aveva piantato i paletti sin dal primo giorno di ritiro, invitando la truppa a seguire i propri ordini senza protestare, a prescindere dal nome stampato sul retro della casacca, pena l’esclusione dalla squadra.

Una lezione che Mario Balotelli ha dovuto imparare sulla propria pelle, convincendosi finalmente a sotterrare l’ascia di guerra, pur di ritagliarsi qualche spazio nell’armata nerazzurra. Lo Special One non aveva apprezzato la richiesta del giovane attaccante di trasferirsi altrove per trovare maggiore spazio, né tantomeno il rifiuto di seguire la squadra nella trasferta di Catania a fine gennaio. E a nulla erano valse le lacrime di Supermario qualche giorno dopo: fuori, finché non si deciderà a rispettare le decisioni del mister. Di fronte a tale fermezza il giocatore non ha potuto far altro che chinare la testa ed obbedire, rientrando così nelle grazie di Mourinho, che lo ha convocato per la gara di domani contro il Lecce:

Fa quello che voglio in qualsiasi minuto dell’allenamento, se in futuro farà le cose anche quando non glielo chiedo sarà un calciatore perfetto. Ma io sono già felice così. Chi gli sta intorno è responsabile, sia in positivo che in negativo di Balotelli, anche i giornalisti lo sono.

Presidenti spendaccioni di tutta Europa, tremate!

In un mondo in cui la questione morale diventa sempre più al centro dell’attenzione, c’è chi sente il bisogno di inserirla anche nel mondo del calcio. Per questo Michel Platini, presidente Uefa, ha deciso di dare un giro di vite definitivo agli sprechi del pallone: non far iscrivere i club spendaccioni alle competizioni europee.

Più precisamente si tratta non di limitare la spesa di ogni singolo club, ma di renderla più “etica”. In pratica si tratterebbe di costringere i club a non spendere più di quello che guadagnano. Una norma che è automatica in tutte le aziende del mondo, tranne che in quelle del calcio, in cui i presidenti con il portafoglio bucato investono centinaia di milioni di euro senza un ritorno economico.

Mi compro il calciatore su internet

Dei tedeschi si sa che sono dei gran lavoratori, ma non sono di certo famosi per la loro fantasia. Però probabilmente bisognerà rivedere questi luoghi comuni, perché i dirigenti della società del Colonia hanno avuto un’idea che le batte tutte. Ricorda un pò quella famosa di acquistare una squadra con una raccolta fondi popolare, ma trattandosi di alto livello (si parla di Bundesliga), i soldi basterebbero soltanto per acquistare un calciatore.

E allora il colpo di genio: la squadra tedesca si è messa d’accordo con il Bayern Monaco per acquistare a giugno il cartellino di Podolski alla cifra dei famosi 10 milioni di euro. Non avendoli però si è rivolta ai suoi tifosi e agli sponsor. Ma non attraverso una raccolta fondi in stile beneficienza, ma facendo acquistare, per chi lo volesse, gli spazi sul suo bel faccione virtuale per inserire il proprio marchio, una foto divertente, o un messaggio, come su una bacheca. La cifra minima è di 25 euro per 64 pixel (uno spazio di circa un centimetro quadrato)