Coppa Uefa: ottavi in Russia per l’Udinese

Dopo la Juventus, lo Zenit di Sanpietroburgo incontrerà un’altra squadra italiana, tra l’altro bianconera, agli ottavi di finale della coppa Uefa. Si tratta dell’Udinese, unico club della serie A uscito indenne dal terribile impegno dei sedicesimi di finale, in cui ha eliminato i polacchi del Lech Poznan.

Uno scontro impegnativo quindi per gli uomini di Marino, a cui poche squadre potevano sembrare peggiori dello Zenit. Evitate infatti l’Olympique Marsiglia e l’Amburgo, ma di certo lo squadrone di Advocaat venderà cara la pelle. Non ci sarà però la stella che ha trascinato i russi alla conquista del titolo lo scorso anno, Arshavin, venduto all’Arsenal nel mercato di gennaio, ma ci sarà ugualmente da fare attenzione ai vari Pogrebnjak, Tymoschuk (capitano della nazionale ucraina) ed al gioco spregiudicato di una squadra atletica che non ha nulla da perdere, e che in casa ha fatto molte vittime illustri (vedi il 4-0 rifilato al Bayern Monaco lo scorso anno).

Mourinho verso il Liverpool?

Solo ieri titolavamo “Rafa Benitez non si muove da Liverpool“, certi del fatto che il tecnico spagnolo avesse convinto una volta per tutte i proprietari americani del club, dopo l’ottima prova sul campo del Real Madrid. Ma una rondine non fa primavera e l’accordo tra l’allenatore e la società sul rinnovo del contratto appare più lontano che mai, tanto che sulla stampa inglese si vocifera da tempo sul suo possibile sostituto.

L’ultima indiscrezione ha però del clamoroso, visto che porta sulle tracce di Josè Mourinho, già stanco della sua avventura in terra italiana e intenzionato a tornare quanto prima nella Premier League. Stando a quanto afferma il Daily Mail, il tecnico di Setubal punterebbe alla panchina del Manchester United, approfittando della scadenza del contratto di Sir Alex Ferguson datata 2010.

Ma nel caso arrivasse un’offerta irrinunciabile dal duo Gillet-Hicks, il caro Josè non ci penserebbe su due volte e salirebbe al volo sul primo aereo per l’Inghilterra. E l’Inter?

Figuraccia Italia in Coppa Uefa

Speravamo di poter commentare un’Italia che torna a far paura nel Vecchio Continente. Eravamo certi di poter applaudire il passaggio del turno di almeno due delle squadre impegnate nel ritorno dei sedicesimi di Coppa Uefa, preparandoci già ad esaltare le rimonte di quelle che in casa erano state costrette a cedere le armi.

Speranze vane, certezze effimere. Il risveglio è doloroso di fronte all’eliminazione di tre squadre su quattro, contro avversarie non certo insuperabili. L’unica consolazione arriva dalla terra del Friuli, ma è troppo poco rispetto a quanto ci si aspettava alla vigilia.

Passi pure la sconfitta della Sampdoria, che ha ceduto le armi prima ancora di scendere in campo (basti ricordare che Palombo e Cassano hanno guardato la partita in tv), ma i pareggi di Milan e Fiorentina sanno di delusione cocente, pur essendo arrivati in maniera diversa l’uno dall’altro.

Coppa Uefa: giornataccia per le grandi, eliminate Valencia, Stoccarda e Aston Villa

Nella giornataccia di ieri di coppa Uefa, in cui 3 italiane su 4 sono uscite dalla competizione, sono state le squadre dell’Est Europa a dominare, e a farci fare una grossissima figuraccia. Se in Champions League infatti si poteva parlare della sfida Italia-Inghilterra, in Uefa si parlava di Est contro Ovest Europa, e dal confronto usciamo decisamente con le ossa rotte.

Detto già dell’eliminazione-beffa per Milan, Fiorentina e Sampdoria, ad essere eliminate sono anche tante delle favorite dei maggiori campionati europei. Peggio di tutti va alle squadre spagnole, dato che 2 club su 2 vengono buttati fuori dalla competizione. Una di queste era tra le favorite, il Valencia, ma come la Samp a buttarla fuori sono stati gli ucraini, stavolta della Dinamo Kyev, che dopo l’1-1 dell’andata sono riusciti a pareggiare 2-2 al Mestalla. Peggio ancora va al Deportivo Lacoruna, che dopo aver perso 3-0 una settimana fa contro l’Aalborg, subisce altri 3 gol in casa, chiudendo con un pesantissimo passivo di 6-1.

Rafa Benitez non si muove da Liverpool

Della serie: come far cambiare idea ai detrattori dalla sera alla mattina. In questa frase potrebbe essere riassunto il recente passato di Rafa Benitez, un tempo idolo dell’Anfield Road ed ora trattato alla stregua dell’ultimo arrivato. Nei giorni scorsi i bookmakers inglesi accettavano scommesse sul suo esonero, salvo poi chiudere le stesse per eccesso di ribasso.

Il destino dello spagnolo sembrava ormai segnato, tanto che la gara di Champions contro il Real Madrid veniva indicata come una sorta di ultima spiaggia.

Ma il calcio ci ha abituati a non dare nulla per scontato, specie se in panca c’è uno che più volte è stato messo sulla graticola, riuscendo poi a sorprendere tutti e a condurre il suo Liverpool verso le vette più alte. Gli si può rimproverare di non essere riuscito a costruire una squadra competitiva per la Premier, ma appena sente odore di Champions, Rafa non si smentisce, riuscendo in un modo o nell’altro a portare i Reds tra le regine del continente.

Nedved: “A fine stagione mi ritiro”

Voleva ritirarsi già tre anni fa, poi la retrocessione in B della Juve lo convinse a restare per tornare in A. Il pensiero però di chiudere in serie A una carriera gloriosa lo ha convinto a rimanere ancora per un’altra stagione. Lo scorso anno ci aveva pensato, ma poi ha capito che quest’anno avrebbe avuto l’ultima occasione per vincere la Champions League, e ha prolungato ancora una volta. Ma adesso basta, ha quasi 37 anni, e le forze cominciano a mancare. Pavel Nedved lascerà il calcio a fine stagione.

L’annuncio è arrivato dopo la sconfitta dello Stamford Bridge sul sito dell’Uefa, ma il ceco si affretta a dire che la partita di ieri non ha influenzato la sua scelta. Aveva infatti già deciso di lasciare prima della gara, e poi sull’1-0 tutto può ancora succedere, e la speranza di vincere la Champions ancora non è soffocata.

Coppa Uefa: in campo Milan, Udinese, Fiorentina e Samp

Chi ha paura delle squadre italiane? Alla luce dei risultati delle ultime due settimane sia in Champions che in Coppa Uefa, si può tranquillamente affermare che non siamo più lo spauracchio d’Europa. In totale abbiamo rimediato tre pareggi e ben quattro sconfitte, uscendo notevolmente ridimensionati nelle ambizioni di gloria.

Nulla di compromesso o di irrimediabile, ma è chiaro che occorre cambiare mentalità, se si vuole arrivare fino in fondo. Della Champions parleremo a tempo debito. Per ora c’è da pensare alle quattro italiane impegnate nella competizione di minor prestigio, seppure fortemente rivalutata da chi è rimasto senza altri obiettivi da raggiungere.

Il compito più agevole sembra essere quello di Milan e Udinese, tornate a casa dalle rispettive trasferte con pareggi pesanti. Vero è che entrambe avrebbero potuto ottenere di più contro Werder Brema e Lech Poznan, essendo state in vantaggio per gran parte delle gare (l’Udinese addirittura di due gol), ma alla fine della fiera l’1-1 ed il 2-2 fanno sperare in una qualificazione piuttosto agevole.

Major League: Beckham quasi via, si pensa a Raul

Se Beckham non ha alcuna intenzione di tornare in America per giocare (si fa per dire) al pallone, pare che nella Major League siano in pochi a rimanerci male. L’ultima bomba arriva dalla Spagna, e non dalla bocca di qualche giornalista o tifoso, ma addirittura da quella di Raul Gonzales Blanco, il mito del Real Madrid.

Al quotidiano madrileno Marca il capitano del Real ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista che non sarà piaciuta molto ai tifosi della casa blanca:

Sarebbe una bella esperienza, non solo per me, ma anche per la mia famiglia. Potrei giocare una stagione negli Usa. Nel caso non dovessi farlo, chiaramente terminerei la mia carriera nel Real.

Amauri vittima di razzismo e “beccato” da Gattuso

Su queste pagine ci siamo occupati spesso del tema del razzismo, limitandoci per lo più a riportare episodi legati all’avvenimento sportivo, a quei fastidiosi buu o cori rivolti a questo o a quel giocatore con l’intenzione di offendere il colore della pelle o l’etnia.

Spesso però gli episodi di razzismo non si limitano al campo di calcio e può capitare che un professionista sia costretto a subire discriminazioni anche nella vita quotidiana. E’ quello che è successo qualche tempo fa ad Amauri, che ora racconta la sua disavventura ad un noto settimanale:

E’ successo anche a me. Qualche tempo fa in una farmacia mi hanno accusato di rubare un pacco di pannolini. Li stavo posando, lo scaffale era vicino all’uscita e la porta automatica si è aperta. La farmacista voleva chiamare i carabinieri e io non avevo fatto nulla, semplicemente ero straniero e non parlavo un italiano perfetto. Le ho risposto: ‘Li chiami pure, poi la denuncio io: lei è razzista…’. E ho aggiunto: ‘Sono più italiano di lei, e magari un giorno rappresenterò il suo paese’.