Presentato progetto del nuovo stadio della Fiorentina

Anche i Della Valle vogliono aderire alla moda di costruire degli stadi di proprietà della società, e forse hanno deciso dove costruirlo. Il sito individuato sarà ad Osmannoro, frazione di Sesto Fiorentino, un comune appena a Nord di Firenze. Una destinazione non casuale, ma strategicamente perfetta, dato che si trova vicino al percorso di due autostrade (potrebbe essere realizzato uno svincolo apposta per lo stadio), e vicino alla stazione ferroviaria.

Come per Juve, Milan, Inter e Lazio (per ora) la nuova struttura non servirà soltanto per far giocare la squadra, ma sarà una vera e propria città dedicata alla Fiorentina, la quale contribuirà ad aumentare le entrate nelle casse societarie, e che faranno anche alzare il valore del club stesso. Sembra tutto deciso tranne il nome, che per ora è ancora top secret.

Pato in mostra a Milano

La sua squadra non sta raccogliendo i successi sperati ad inizio stagione, ma a livello personale Pato può dirsi pienamente soddisfatto del suo secondo anno in rossonero: 15 gol all’attivo, una vita sentimentale che sembra tornata a girare come si deve, dopo la tempesta di qualche tempo fa, e la soddisfazione di finire in un quadro.

Già, avete capito bene: il Papero rossonero è stato preso come modello da un artista ed “esposto” alla MyOwnGallery di Milano. Il quadro raffigura il volto del giovane campione brasiliano tra due ali, il tutto, naturamente, su uno sfondo rosso e nero. L’opera è stata realizzata da Flavio Lucchini, già autore qualche anno fa di un quadro dedicato alla Juventus. Ma perché proprio Pato e non, ad esempio, Kakà? La risposta ce la fornisce lo stesso autore:

Anche Kakà ha il viso da buono, ma è già un campione affermato da anni e non ha più l’aspetto da adolescente. Pato invece ha quest’aria da angelo, da ragazzino ed incarna il sogno di tutti i ragazzi. E’ un’immagine molto positiva perché rappresenta il valore di chi insegue un desiderio e lo realizza. E diventare un calciatore è la massima aspirazione di tanti ragazzi.

Clamoroso Inter: via Mourinho, ritorna Mancini

L’indiscrezione è di quelle da far tremare i polsi ai tifosi nerazzurri. Secondo quanto riportato questa mattina dal quotidiano Il Giorno, pare che la polemica imbastita nei giorni scorsi da Mourinho sia soltanto una trovata a tavolino concordata con Moratti per rendere meno doloroso l’addio del tecnico portoghese.

In realtà l’unica cosa buona che ha fatto Mourinho da quando è diventato l’allenatore dell’Inter è stata imparare l’italiano meglio di tanti allenatori nostrani. Ma forse avrebbe fatto meglio ad evitarlo, visto che dal primo giorno non ha fatto altro che litigare. Ha avuto parole forti per tanti colleghi allenatori, avversari, calciatori di ogni genere, arbitri e dirigenti, ed adesso se la prende con tutto il sistema del calcio italiano. Che sia una strategia?

Ronaldo, il ritorno e… l’occhio nero

Quasi tredici mesi: tanto è durato il calvario di Ronaldo dopo l’infortunio al ginocchio rimediato nel campionato italiano, quando indossava la maglia del Milan e lottava disperatamente per tornare ad essere il Fenomeno.

Ma ora il peggio sembra passato, l’intervento e la lunga riabilitazione sono alle spalle e da oggi il brasiliano può dirsi nuovamente un calciatore professionista. Il debutto tanto atteso è arrivato quando da noi era notte fonda, mentre in Brasile si giocava una gara valevole per il primo turno della Coppa nazionale. Il mister del Corinthians aveva annunciato qualche ora prima l’impiego part-time del Fenomeno, attirando le attenzioni dei tifosi che si sono riversati in gran numero nello stadio della squadra ospitante (l’Itumbiara) per poter applaudire il ritorno al calcio giocato dello sfortunato campione.

Il momento tanto atteso è arrivato al minuto numero 67, quando Ronaldo ha oltrepassato la linea del fallo laterale per tornare a respirare l’aria di una gara ufficiale. Grande festa sugli spalti, ovazioni e cori di incitamento da parte del pubblico ospite che per il resto della gara non ha avuto occhi che per lui.

Calcio senza crisi, il fatturato dei club mondiali migliora rispetto al passato

Altro che crisi. Se quasi tutti i settori della vita “normale” risentono della recessione economica mondiale, sembra che il calcio sia rimasto completamente ai margini di questa ondata terribile. I conti effettuati dall’agenzia di consulenza finanziaria Deloitte, e presentati nella relazione Football Money League 2009, parlano chiaro: quasi 4 miliardi di fatturato solo nella stagione 2007/2008, 5% in più rispetto alla precedente.

Sembra quasi che gli europei possano rinunciare a tutto, dalle auto ai vestiti, finanche a mangiare, pur non perdersi le gesta della propria squadra del cuore. A guidare la classifica delle 20 squadre con il fatturato più grande al mondo, per il quarto anno di fila è il Real Madrid con ben 365,8 milioni di euro (quasi 15 in più rispetto alla stagione precedente).

La classifica senza errori: Milan primo, Inter a -11

Stavolta a tirare le somme non è un quotidiano filo-bianconero come Tuttosport. Stavolta a riscrivere la classifica è l’Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio, che in collaborazione con Adiconsum propone il conteggio dei punti sulla base dei torti e dei favori ricevuti da ciascuna squadra di serie A. L’operazione si è resa necessaria dopo lo sfogo di Mourinho, convinto più che mai che ci sia una sorta di manipolazione dell’opinione pubblica tesa a danneggiare la sua squadra.

Ebbene, conti alla mano e rivisti tutti gli episodi da inizio campionato, risulta che i nerazzurri non hanno ragione di lamentarsi, avendo conquistato ben 11 punti grazie agli errori delle giacchette nere. Chi  dovrebbe lamentarsi, invece, è il Milan, ovvero la squadra che, parole di Mourinho, finirà la stagione “con zero titoli”, mentre dovrebbe trovarsi in testa alla classifica con cinque punti in più. Volete conoscere la classifica riscritta a tavolino?

La crisi tocca anche il Milan: taglio del 30% sugli stipendi

Sembra che il Presidente Berlusconi abbia improvvisamente deciso di tornare ad occuparsi del Milan. Prima la vicenda Kakà, poi quella della vendita della società allo sceicco Mansour oppure a Ferrero, e adesso la novità: dal prossimo anno gli stipendi dei calciatori dovranno essere tagliari di un terzo.

Lo ha stabilito proprio colui che questi stipendi li paga, forse dopo un duro faccia a faccia con sua figlia Marina, presidente Fininvest, la società che controlla proprio il club rossonero, che da tempo ha detto di non voler più gettare soldi dalla finestra per mantenere una società costantemente in rosso come il Milan.

La Lazio e Mourinho affondano la Juventus

Premessa doverosa e necessaria: la Lazio ammirata ieri in Coppa Italia ha meritato ampiamente di vincere, tanto che nessuno avrebbe gridato allo scandalo se il forcing finale avesse prodotto addirittura il terzo gol. Bella Juve per un tempo, poi quasi solo Lazio, premiata alla fine con la terza vittoria consecutiva. Applausi. Giusto così.

Terminata la premessa, però, cominciano i dubbi: ve la sentireste di scommettere che il signor Tagliavento non abbia ascoltato il lungo sfogo di Mourinho in conferenza stampa? Mister Ranieri ha delle riserve in proposito, sentendosi in qualche modo penalizzato:

Il nostro gol annullato era regolare? Non mi sorprende. In tutta la direzione della partita l’arbitro mi è sembrato severo con noi. Sulle ammonizioni mi è sembrato un po’ cinese, con noi era sempre giallo. Ma va bene così.

Ligue 1: la vetta si accorcia, Psg a -4 dal Lione

Jimmy Briand sarà il calciatore preferito di questa giornata della Ligue 1. Con la rete arrivata al novantunesimo minuto, il suo Rennes pareggia quella di Kallstrom di mezz’ora prima per il Lione, in pratica riaprendo l’intero campionato. La fuga dei pluricampioni di Francia, che dopo un attimo di appannamento a fino 2008 era ripresa ed andava avanti ormai da un mese, viene leggermente rallentata, e per una volta le altre non sono state a guardare.

Ad approfittare dell’1-1 al Gerland sono tutte le concorrenti principali: Bordeaux, Psg e Marsiglia. La squadra che esce meglio da questa giornata è sicuramente quella della capitale. I parigini, forti del fatto di avere come avversaria di certo non il miglior Nancy dell’anno, partono a razzo segnando due gol in poco più di 10 minuti (il secondo dell’ex romanista Giuly), e poi controllano tranquillamente la partita fino al 4-1 finale. I punti dalla vetta ritornano 4 e tutto può ancora succedere.