La crisi tocca anche il Milan: taglio del 30% sugli stipendi

di Redazione Commenta

Sembra che il Presidente Berlusconi abbia improvvisamente deciso di tornare ad occuparsi del Milan. Prima la vicenda Kakà, poi quella della vendita della società allo sceicco Mansour oppure a Ferrero, e adesso la novità: dal prossimo anno gli stipendi dei calciatori dovranno essere tagliari di un terzo.

Lo ha stabilito proprio colui che questi stipendi li paga, forse dopo un duro faccia a faccia con sua figlia Marina, presidente Fininvest, la società che controlla proprio il club rossonero, che da tempo ha detto di non voler più gettare soldi dalla finestra per mantenere una società costantemente in rosso come il Milan.

La squadra di Ancelotti ad oggi è quella che in Italia spende più di tutti (ma insieme all’Inter) per il monte ingaggi: ben 120 milioni l’anno. Con il taglio promesso da Berlusconi il totale delle spese scenderebbe intorno agli 80 milioni, ben al di sotto di Inter e Juventus, ed appena sopra la Roma, con tutti i problemi che ne conseguono, e che i giallorossi conoscono benissimo. Ma come si fa a tagliare?

Il primo grosso taglio potrebbe venire quasi sicuramente da Kakà. Se è vero che il brasiliano a gennaio per restare a Milano ha promesso di non chiedere più aumenti salariali (è già il calciatore più pagato al mondo con 9 milioni all’anno), è vero pure che il Real Madrid gliene offrirebbe molti di più, pagherebbe una montagna di milioni al Milan per averlo (scongiurando così un possibile cambio della presidenza), ed in ogni caso, anche ammesso che Kakà non dovesse partire, i tagli andrebbero fatti in altri settori, facendo calare vistosamente la qualità del parco giocatori.

Partendo dallo scenario più probabile, e cioè l’addio del pallone d’oro, rimarrebbero da risparmiare altri 30 milioni di euro circa. Una grossa fetta verrebbe dalla cessione di Dida che oggi becca 8 milioni lordi a stagione, e potrebbe essere rimpiazzato da una riserva che a malapena ne prenderebbe uno; poi partirebbero molti dei senatori come Emerson e Favalli, mentre Maldini si ritirerebbe. Sostituirli però non sarà semplice. Infatti non basterà il solo Thiago Silva a fare reparto a sè, ma con i tagli bisognerà puntare su tanti giovani meno costosi ma altrettanti bravi. Congelate quindi le trattative che porterebbero a Gallas dell’Arsenal o Agger del Liverpool, troppo costosi, si punterebbe sui tanti giovani di proprietà rossonera in giro per l’Italia, così come fatto per Antonini quest’anno. Ma davanti ad una prospettiva simile, probabilmente i tifosi preferirebbero qualcosa di diverso, come un altro presidente disposto a fare uno sforzo in più.

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