Con Nicchi gli arbitri escono dal silenzio

“Operazione simpatia” o “operazione trasparenza”: chiamatela come volete, ma da domani il calcio italiano potrebbe cambiare decisamente strada per quanto riguarda il mondo arbitrale. Nessuna rivoluzione in vista, ma qualche piccolo “miglioramento” per fare in modo che le giacchette nere interagiscano maggiormente con l’ambiente circostante.

A volere il cambiamento è Marcello Nicchi, appena eletto presidente dell’Aia, che promette maggiore collaborazione tra la classe arbitrale e le società, grazie soprattutto ad una modifica del regolamento che permetterà ai direttori di gara di commentare o spiegare le proprie decisioni:

Non terremo segregati in casa i nostri tesserati, sarà nostro compito spiegare all’esterno alcune dinamiche tecniche e regolamentari. E lo farà chi è più bravo a farlo. Subito dopo la gara, quando il giudice sportivo non si è ancora pronunciato su eventuali episodi, non andremo a commentare le decisioni. Vogliamo dire che abbiamo sbagliato quando si verificano errori, ma quando facciamo bene vogliamo sentircelo dire. Quando subiremo attacchi, ci costringerete voi a tornare nel nostro guscio.

Liga: si fermano a 10 le vittorie consecutive del Real, e il Barça riprende la fuga

La Champions non incide tanto sul Barcellona, ma pesa come un macigno per il Real Madrid. Il pensiero di dover ribaltare l’1-0 dell’andata degli ottavi toglie la serenità ai merengues, che nel derby forniscono una delle partite peggiori dell’anno.

Eppure si trattava di derby, una gara che scalda il sangue dei calciatori in campo. Ed invece l’Atletico gioca un gran calcio, ma sbaglia veramente l’impossibile. Forlan mette a segno il suo diciottesimo gol di quest’anno, ed il Real pare frastornato. Tra una parata di Casillas ed un’occasione gettata al vento dai biancorossi, arriva il pareggio di Huntelaar in chiaro fuorigioco, che però non viene segnalato. Gli errori arbitrali in favore del Real si concludono nei minuti di recupero, quando ad Aguero non viene assegnato un evidente rigore, e la gara finisce 1-1, interrompendo le vittorie consecutive della squadra di Ramos a 10.

Fantacalcio: torna super Pippo, ed insieme al Milan volano le Fantasquadre

Si ritorna a segnare molto in serie A, e ad andare in gol sono di nuovo gli attaccanti. Finalmente, dopo quasi un mese di vacche magre, ci si aspetta bei punteggi intorno al 100 per quelli massimi, grazie al ritorno al gol delle punte. Due triplette in una giornata non si vedevano da una vita, ed entrambe provengono non dai soliti big del calcio italiano, ma da due calciatori considerati “mediocri” al livello Fantacalcistico, due cioè che non hanno grandi quotazioni e che vengono spesso snobbati dai Fantallenatori.

Dopo la grande prestazione di oggi sicuramente Inzaghi non costerà più solo 15 Fantamilioni, e sicuramente rappresenterà un ottimo acquisto, visto che Kakà non si sa quando rientrerà, Ronaldinho è scomparso e Borriello è ancora infortunato. Tutto normale invece per Di Vaio, il quale si conferma senza dubbio la più grande scoperta del calcio italiano di quest’anno.

Reja e Beretta a rischio esonero

La squadra va male? Si cambia allenatore! E’ così da sempre nel mondo del calcio, dove fior di tecnici hanno dovuto subire l’onta dell’esonero, sebbene spesso le colpe fossero da ricercare da altre parti.

Un’onta che potrebbe toccare di qui a poco a due allenatori della serie A, incapaci di tirar fuori le proprie squadre da situazioni di classifica disastrose rispetto alle aspettative. I due “colpevoli” rispondono ai nomi di Edy Reja e Mario Beretta, dopo le deludenti prestazioni offerte nelle gare del pomeriggio.

Mentre scriviamo a Lecce è in corso un summit per decidere il futuro della squadra, un futuro dal quale sembra escluso il tecnico giallorosso. Il pareggio interno con la Reggina ha fatto precipitare la situazione, tanto che il patron Semeraro si è lasciato andare a dichiarazioni che lasciano pochi dubbi sul destino dell’allenatore.

Champions League: i cerotti di Juve, Inter e Roma

La stagione entra nel vivo per le tre italiane impegnate nei prossimi giorni nel ritorno di Champions League contro le temibili compagini inglesi. I risultati delle gare di andata favoriscono di gran lunga le avversarie, sebbene la qualificazione sia ancora tutta da decidere.

Inutile dire che la strada sarà tutta in salita, specie se si considera che Juve, Inter e Roma si troveranno a dover rinunciare ad alcuni pezzi da novanta, costringendo i rispettivi allenatori all’ennesima rivoluzione tattica.

Un’opearazione alla quale è abituato Claudio Ranieri sin dall’inizio della stagione, ma stavolta sarà difficile sostituire il cardine del centrocampo, Momo Sissoko, uno dei pochi capaci di limitare il raggio d’azione dei rocciosi Blues. Il maliano ieri è rimasto a riposo, trovando spazio solo per qualche minuto nel derby della Mole. Eppure in quel breve lasso di tempo è riuscito, suo malgrado, ad infortunarsi, riportando la frattura del piede sinistro.

Che fine ha fatto Dejan Savicevic?

Per tutti lui era “il Genio“. Sicuramente è stato il primo calciatore del nascente Stato del Montenegro a lasciare il proprio segno nel calcio internazionale. Probabilmente è dovuto a lui, come modello per tutti i calciatori del suo Paese, che oggi la nazionale montenegrina, anche senza una storia alle spalle, si può annoverare tra le 50 nazionali migliori del mondo. Da lui hanno preso esempio molti calciatori come Vucinic e Jovetic di cui, ancora oggi, alle mai dimenticate tv italiane continua a tessere le lodi.

Di lui ci si ricorda sicuramente delle grandi annate nel Milan e nella nazionale prima della Jugoslavia e poi della Serbia-Montenegro. Ma da quando, nel 1999, lasciò i rossoneri, se ne sono un pò perse le tracce. Ogni tanto rilascia qualche intervista, ma di lui non se ne sa più cosa fa.

Bundesliga: senza Toni il Bayern ne fa 5 e diventa secondo

Il campionato tedesco si fa sempre più interessante. Già a dire il nome della capolista, viene da chiedersi se non ci si trova su scherzi a parte. In vetta alla classifica della Bundesliga c’è l’Herta Berlino, una squadra che a livello europeo si è affacciata timidamente negli ultimi anni senza mai lasciare un segno decisivo, e che anche in campionato, prima di quest’anno, non aveva mai brillato.

Ed invece la squadra della capitale quest’anno ha trovato un grande giocatore, si chiama Voronin, e da noi è conosciuto solo come calciatore dell’Ucraina e per una breve esperienza al Liverpool. Quest’anno lui sicuramente rappresenta l’àncora di salvezza di una squadra altrimenti mediocre, e la gara di ieri è rappresentativa di questo momento. Sotto di un gol in casa dell’Energie Cottbus, si sveglia Voronin e la partita cambia: tripletta e primato messo al sicuro.

I mille guai del Napoli tra infortuni e risse

Una delle più belle realtà del calcio italiano: questo si diceva del Napoli di inizio stagione, quando gli uomini di Reja erano padroni assoluti del San Paolo e viaggiano sulle alte vette della classifica, riportando sotto il Vesuvio sogni di gloria ormai sopiti da un pezzo. Poi il vento è cambiato e da un po’ di tempo a questa parte gli azzurri non sono più riusciti a trovare la giusta continuità, precipitando in classifica e spegnendo via via le speranze del popolo partenopeo.

Nulla di compromesso, ci mancherebbe, ma è chiaro che il Napoli deve tornare quello di inizio stagione, se vuole mantenere vivi i sogni di gloria, magari partendo dalla gara di domani con una Lazio rinata e rinvigorita dalle tre vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia.

Un compito difficile alla luce delle ultime notizie provenienti da Napoli, con l’infortunio di Gargano e la rissa tra Denis e Santacroce.