Liga: gli olandesi spingono il Real, ma il Barça non molla

Gran giornata movimentata la 27^ della Liga spagnola. Si comincia subito con l’anticipo del Real Madrid, che in casa dell’Atletico Bilbao trova una delle partite più complicate della sua stagione. Ripresasi a dovere dall’eliminazione in Champions, la squadra di Ramos ha intenzione di infastidire quanto più possibile il Barcellona al primo posto, e per adesso sembra che ci stia riuscendo. Il vantaggio di +12, sabato sera diventava solo di +3, per essere poi riportato a 6 con la vittoria del Barcellona il giorno dopo.

Ma andando con ordine, non si può non raccontare la splendida gara tra Atletico e Real. Mattatore della serata è Sneijder, migliore in campo che offre due assist nella prima mezz’ora a Robben ed Heinze, che portano in vantaggio i blancos per 0-2. La partita poteva finire qui, ma proprio l’argentino complica la vita ai suoi segnando un’autorete, mentre il suo portiere fa altrettanto, facendosi un mezzo-autogol sul colpo di testa di Llorente. 2-2 e si risvegliano i madridisti. Huntelaar non ci sta e sale in cattedra. Il terzo olandese del Real sciorina delle gran giocate e segna altre due volte nei 20 minuti successivi, forse Ramos si sarà pentito di non averlo messo nella lista dei convocati per la Champions. Chiude il discorso Higuain per il 2-5 finale.

Il solito Ibra, la solita Fiorentina

Smaltite le tossine della Champions League, l’Inter riprende la sua marcia trionfale in campionato, alla ricerca del terzo scudetto consecutivo conquistato sul campo. E’ questo l’unico obiettivo rimasto in una stagione partita tra i proclami e finita come gli ultimi due anni. Anzi peggio, se si considera che nell’andata di Coppa Italia i nerazzurri ne hanno presi tre dalla Sampdoria ed ora l’obiettivo finale sembra quanto mai lontano.

Resta il campionato, dunque, tanto per regalare un sorriso a Mourinho e non farlo restare con”zero titoli conquistati”, alla pari dei colleghi Spalletti ed Ancelotti. Ed anche qui lo squadrone di Moratti avrebbe le sue belle beghe se non avesse in rosa due come Julio Cesar e Ibrahimovic, tanto più che le avversarie di turno fanno di tutto per autodistruggersi, sbagliando l’impossibile di fronte alla porta nerazzurra.

Ne sa qualcosa la Fiorentina, che proprio ieri sera avrebbe potuto dare una lezione alla capolista, ritrovandosi poi a rimpiangere le occasioni sprecate (e sai che novità!).

Fantacalcio: con 10 doppiette c’è solo l’imbarazzo della scelta

Questa giornata di campionato ha sicuramente un record, e cioè 10 doppiette, un numero enorme di gol che di questi tempi era piuttosto raro tra le punte. Se in qualche giornata ci sorprendevamo di alcune triplette, mentre la normalità era vedere al massimo un calciatore con due gol, ed in generale poche reti degli attaccanti, oggi ci sarà un gran recupero del reparto più costoso del Fantacalcio, che movimenterà un po’ le sfide tra i vari Fantallenatori.

La 34 reti di giornata complessive potranno servire a rialzare i punteggi, che vedranno il ritorno di grandi nomi, da Ibrahimovic, sempre determinante per l’Inter ma raramente nel Fantacalcio, ad Inzaghi, che ritorna ad essere uno dei migliori attaccanti della serie A con 5 gol in due giornate, fino a Del Piero, che ultimamente si era un po’ perso. Ma decidere un migliore in questa giornata sarà molto difficile.

Pippo Inzaghi fa 300

Non sarà Pelè e neppure Romario, inarrivabili con i loro mille e passa gol, ma da queste parti 300 reti in carriera sono veramente tante. L’eroe della giornata risponde al nome di Filippo Inzaghi, che con la doppietta di oggi al Siena ha raggiunto lo storico traguardo, alla faccia di quanti lo davano per finito e di chi in fase di convocazione guarda solo la carta di identità.

Superpippo ha 36 anni, ma a vederlo battersi sul campo non si direbbe proprio. Certo non c’è più lo scatto del ragazzino né la tenuta atletica per tutti i novanta minuti, ma all’occasione ricorda sempre dov’è la porta e non ha mai perso il vizio del gol. Già, il vizio. Berlusconi disse di lui:

Ha questo vizietto di fare sempre gol, è un vizioso.

Premier League: lezione di calcio del Liverpool al Manchester United, all’Old Trafford finisce 1-4

Non si può di certo dire che la Premier League sia riaperta, ma una partita come quella di ieri non se l’aspettava nessuno. Il Manchester United e il Liverpool, le due squadre più in forma a livello europeo, si affrontavano in una gara che poteva valere mezzo campionato, e non hanno tradito le aspettative.

Lo United tiene meglio il campo, tanto da passare subito in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da Cristiano Ronaldo. Poi però uno dei migliori calciatori dei Red Devils, Vidic, decide di complicarsi la vita, e prima commette un errore madornale che consegna a Torres la rete del pareggio, e poi, dopo l’1-2 firmato Gerrard, stende il capitano dei Reds e viene espulso. La conseguente punizione viene trasformata da Fabio Aurelio, e nel finale c’è gloria anche per l’ex difensore dell’Udinese Dossena, che dopo il gol al Real Madrid trafigge anche Van Der Sar per l’1-4 finale.

Il Genoa sogna, la Juve è viva

Partire con l’obiettivo di una comoda salvezza e ritrovarsi a rincorrere la meta più ambiziosa: Genoa sogna e ne ha ben donde, dopo i tre punti guadagnati al Sant’Elia ed il quarto posto in classifica. E dire che di fronte aveva la rivelazione Cagliari, difficile da battere tra le mura amiche e proiettata più che mai verso un sogno chiamato Uefa.

Ma nella guerra dei sogni, l’hanno spuntata i rossoblu di Gasperini, che hanno avuto il merito di crederci fino alla fine, acciuffando il risultato migliore a soli cinque minuti dal fischio finale. Vero è che la gara è stata condizionata dall’espulsione forse affrettata di Cossu sul finire del primo tempo, ma è vero anche che il Genoa è stato penalizzato dall’annullamento di un gol regolare (e non è certo la prima volta nel corso della stagione).

Sogni rimandati, dunque, per la squadra di Allegri, mentre il Genoa attende le gare del pomeriggio per godersi pienamente il suo quarto posto, quando mancano dieci gare alla fine della fiera.Troppe o troppo poche? Dipende da quanto corre chi sta avanti. Lo sa bene la Juventus che ora è a soli quattro punti dall’Inter, impegnata stasera contro una Fiorentina in cerca di riscatto.

Che fine ha fatto Maurizio Ganz?

A Milano lo chiamavano (scusate se non è scritto perfettamente) “El segna semper lu“, in dialetto milanese “il segna sempre lui”, perché c’è stato un periodo, tra il ’95 ed il 2000, in cui con le maglie di Inter e Milan segnò tantissimo, e soprattutto tanti gol decisivi. Considerato uno dei migliori attaccanti italiani però, stranamente non conosce mai la nazionale, e viene velocemente dimenticato quando nello scenario italiano compaiono fenomeni come Ronaldo e Zamorano nell’Inter e Bierhoff, Leonardo e Shevchenko nel Milan.

Forse questo essere messo in secondo piano dietro questi grandi calciatori l’ha un po’ limitato, ma non si può certo dire che Ganz abbia avuto una carriera minore. Nonostante abbia cambiato 14 volte maglia in 20 anni di carriera, ci si ricorda soltanto di quelle delle milanesi, e della promozione ottenuta con l’Ancona. Ma poi è scomparso dai nostri campi e dalla mente dei tifosi.

Marcello Lippi a ruota libera da Fazio

I gay nel mondo del calcio, la debacle delle italiane in Europa, i colleghi allenatori: questi ed altri i temi toccati da Marcello Lippi nel corso della sua lunga intervista a Fabio Fazio. Ospite della trasmissione Che tempo che fa, il commissario tecnico della Nazionale Italiana non si è tirato indietro di fronte alle domande del conduttore, accettando di discutere anche di argomenti delicati come, appunto, quello dell’omosessulità nel circo calcistico:

Non ho mai conosciuto omosessuali nel mondo del calcio, ma se un giocatore venisse da me a dirmelo, gli direi di vivere la sua vita come vuole, senza però dirlo ai compagni. E’ difficile confessare di essere gay in una squadra di calcio.

Questo il pensiero del tecnico viareggino, chiamato a ribadire un concetto già espresso qualche mese fa, quando gli veniva domandato se avesse avuto difficoltà a convocare un giocatore di tendenze omosessuali.