Fantacalcio: puntate sui “grandi esclusi” ed evitate i sudamericani

La giornata dopo la settimana delle nazionali è sempre particolare. Per fortuna si gioca tutti domenica, e quindi i calciatori impegnati negli ultimi giorni in giro per il mondo avranno il tempo per recuperare. Sono in molti a tornare incerottati dalle nazionali, e così anche i loro colleghi, soprattutto sudamericani, salteranno molte gare in programma questa settimana.

Gli infortuni comunque tengono banco in questa giornata, con Bologna, Fiorentina e Napoli con un’emergenza nerissima in attacco, e con la Roma che ha problemi dall’inizio dell’anno, e che quindi ormai non è più preoccupata di questo. Tra le squadre su cui puntare in questa giornata troviamo senza dubbio la Sampdoria, senza problemi di nazionale e con quasi tutti gli effettivi a posto fisicamente.

Nicchi: niente Facebook per gli arbitri

Meno di un mese fa ne salutavamo con piacere l’elezione a presidente dell’Aia, sebbene qualcuno avanzasse dei dubbi sulle capacità di un uomo che in giacchetta nera ha lasciato molto a desiderare, ritirandosi anzitempo dalla scena calcistica.

Ma un conto è decidere sul campo in una frazione di secondo, un altro è rispondere dell’intera classe arbitrale e, da questo punto di vista, Marcello Nicchi era sembrato attento alle nuove esigenze del calcio italiano, aprendosi al confronto con l’opinione pubblica.

Niente dichiarazioni a caldo, certo, ma comunque un passo avanti verso il tifoso o il giornalista che chiedono di conoscere il motivo di una determinata decisione sul rettangolo verde. Questo era quanto promesso dal capo degli arbitri all’indomani dell’elezione, ma evdentemente tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed il buon Nicchi non solo non mantiene la promessa, ma aggiunge una postilla al regolamento, impedendo alle giacchette nere di usare i mezzi di comunicazione più avanzati, primo fra tutti il social network Facebook.

Adriano non rientra dal Brasile: ho perso l’aereo

Ci risiamo. Pare proprio che il suo hobby preferito sia quello di far (s)parlare di sé. A chi ci riferiamo? Ma naturalmente all’incorreggibile Adriano, che ancora una volta trova il modo di finire in prima pagina per i suoi comportamenti al limite del paradossale.

L’Imperatore era atteso questa mattina a Milano di ritorno dal Brasile, dove era stato chiamato dal ct Dunga per le gare di qualificazioni ai prossimi mondiali contro Ecuador e Perù. Poco meno di una vacanza, alla luce dei fatti, visto che il nerazzuro non ha avuto nemmeno l’opportunità di sporcarsi gli scarpini.

Fatto sta che stamattina sarebbe dovuto tornare alla Pinetina per l’allenamento in vista della trasferta di domenica ad Udine, ma dalla scaletta dell’aereo è sceso solo Julio Cesar. E Adriano? Ha perso l’aereo ed è rimasto a San Paolo.

Chi si rivede in quel di Roma…

La Roma, alla disperata caccia del quarto posto in campionato, sta già ponendo le basi per la prossima stagione. Una stagione all’insegna del low cost, con tanti piccoli acquisti che possono rivelarsi grandi affari come quello portato a termine lo scorso gennaio quando arrivò Marco Motta. Molto dipenderà dalla posizione finale del campionato, ma intanto i primi nomi già si fanno.

Tra tutti questi, il più clamoroso sarebbe un ritorno, quello di Christian Chivu. Il romeno, passato due anni fa all’Inter, come capita spesso nella squadra nerazzurra, è arrivato per una vagonata di denaro per poi giocare poco e niente. Lo hanno frenato parecchi infortuni, ma anche quando stava bene, non ha mai ripetuto le incredibili annate in maglia giallorossa, quando veniva considerato uno dei migliori difensori del mondo. Il problema? Forse nella testa.

Messico: esonerato Eriksson

Lo avevamo anticipato stamattina, e proprio nei minuti in cui usciva l’articolo, è arrivata la notizia: la Federcalcio messicana ha esonerato Sven Goran Eriksson. L’ex allenatore della Lazio evidentemente non

Qualificazioni mondiali: Eriksson rischia il posto dopo la debacle in Honduras

Concludiamo la settimana delle nazionali con i gironi di qualificazione del Nord e Centro America e dell’Asia, ricordando che il girone dell’Oceania si è già concluso con la qualificazione della Nuova Zelanda per i play-offs e che quello africano stavolta ha riposato.

Si ferma oggi la corsa della Corea del Nord. Nel big match contro i coreani del Sud, con la vittoria della formazione favorita grazie alla rete a 4 minuti dalla fine di Kim Chi Woo. Nel girone americano è crisi nera per Eriksson. L’allenatore svedese è ad un passo dall’eliminazione, e già gran parte dell’opinione pubblica messicana chiede la sua testa.

Tutti contro Maradona

Nel bene e nel male riesce sempre a far parlare di sé. Arrivato sulla panchina dell’Argentina tra molte acclamazioni e qualche critica, Diego Armando Maradona era riuscito a far ricredere quanti lo accusavano di poca esperienza in panchina, infilando tre vittorie consecutive senza subire nemmeno l’ombra di una rete.

Un percorso netto che faceva ben sperare in chiave futura, ridando vigore ad una nazionale che negli ultimi decenni ha visto sempre gioire gli altri, accontentandosi di alzare trofei a livello giovanile (vedi la recente olimpiade). E così Diego diventava San Diego, salvatore della patria, unico uomo al mondo capace di risollevare le sorti della nazione. Fino a ieri, almeno.

Oggi Diego scende dal piedistallo e si becca le sue prime critiche da allenatore dell’Argentina. Perché ci può stare di perdere, ci mancherebbe, ma non si può accettare l’umiliazione di un punteggio tennistico, specie se arriva per mano della Bolivia che non ha certo la fama di ammazza-grandi. E allora tutti contro Diego, l’uomo che ha deciso di fare a meno di Riquelme, l’uomo che non ha dato un gioco alla propria squadra, l’uomo che forse non riuscirà a portare i suoi all’appuntamento con il mondiale sudafricano.

Qualificazioni Mondiali: Argentina umiliata 6-1, il Brasile ritorna a vincere

La giornata di ieri nel girone sudamericano di qualificazione al mondiale 2010 passerà sicuramente alla storia. Purtroppo però in termini negativi per l’Argentina. La giornata numero 12 infatti registra il primo gol subito da Maradona da quando è allenatore dell’albiceleste, ma soprattutto registrerà la più grossa disfatta degli argentini nella loro storia, durante una qualificazione al mondiale.

A produrla poi non è nemmeno una grande squadra. Forse a causa dell’altezza a cui si giocava, o perché Messi e compagni erano troppo sicuri di vincere, ma la Bolivia strapazza i biancazzurri, facendo sembrare a fine partita Carrizo il migliore in campo, nonostante subisca 6 reti.

Italia, un pareggio amaro

 “Non dire gatto, se non l’hai nel sacco” aveva detto Lippi alla vigilia della gara con l’Irlanda, prendendo in prestito proprio una delle frasi che hanno reso famoso il Trap. Il timore era che si snobbasse l’impegno, pensando di avere già in tasca la vittoria ed il +5 in classifica.

Ma abbiamo imparato da tempo che nel calcio non c’è nulla di scontato, specie se ci si ritrova a dover giocare per novanta minuti con un uomo in meno, l’uomo nuovo di Lippi, colui che avrebbe potuto cambiare faccia alla partita in qualunque momento.

Neanche il tempo di accomodarsi in poltrona e di commentare l’11 mandato in campo da Lippi, che già l’Italia si ritrovava a cambiare schema. Eh si, perché su un colpo di testa, Pazzini saltava con le braccia larghe ed O’Shea cozzava proprio contro il gomito dell’attaccante, riportando una vistosa ferita al volto. L’arbitro Stark dimostrava di essere parecchio sensibile alla vista del sangue, tanto da decidere di estrarre un cartellino del medesimo colore. Rosso per Pazzini e Italia in dieci, quando erano trascorsi solo tre minuti.

Qualificazioni Mondiali: valanga Polonia, vincono tutte le big europee

Di solito si comincia parlando dei big match di giornata, ma non potevamo di certo non mettere in risalto l’impresa della Polonia. La partita era sicuramente semplice, contro il piccolo San Marino che segna mediamente un gol ogni cento partite, ma sembrava veramente si trattasse del calcio di agosto. A Kielce i polacchi possono sicuramente vantare il punteggio più largo di una partita di qualificazione al mondiale: 10-0.

Sicuramente è una mancanza di rispetto verso l’avversario, che già partiva svantaggiato visto che non può vantare un gran bacino di calciatori. Però il buon senso vuole che ad un certo punto ci si fermi, soprattutto in una competizione così importante. Ma la squadra di Beenhakker non ci ha pensato, e così si è andati in doppia cifra.