Italia, un pareggio amaro

di Redazione Commenta

“Non dire gatto, se non l’hai nel sacco” aveva detto Lippi alla vigilia della gara con l’Irlanda, prendendo in prestito proprio una delle frasi che hanno reso famoso il Trap. Il timore era che si snobbasse l’impegno, pensando di avere già in tasca la vittoria ed il +5 in classifica.

Ma abbiamo imparato da tempo che nel calcio non c’è nulla di scontato, specie se ci si ritrova a dover giocare per novanta minuti con un uomo in meno, l’uomo nuovo di Lippi, colui che avrebbe potuto cambiare faccia alla partita in qualunque momento.

Neanche il tempo di accomodarsi in poltrona e di commentare l’11 mandato in campo da Lippi, che già l’Italia si ritrovava a cambiare schema. Eh si, perché su un colpo di testa, Pazzini saltava con le braccia larghe ed O’Shea cozzava proprio contro il gomito dell’attaccante, riportando una vistosa ferita al volto. L’arbitro Stark dimostrava di essere parecchio sensibile alla vista del sangue, tanto da decidere di estrarre un cartellino del medesimo colore. Rosso per Pazzini e Italia in dieci, quando erano trascorsi solo tre minuti.

Per fortuna l’asse Pirlo-Grosso funzionava a meraviglia e dallo scambio tra i due sbucava un pallone solo da spingere in rete, per la gioia di Iaquinta al suo secondo gol in nazionale. A quel punto, il pubblico barese dimenticava l’esclusione di Cassano dalla compagnia e si stringeva attorno agli azzurri, manco si fosse trattato di una finale mondiale.

Ma giocare in dieci contro undici è difficile per chiunque, anche se ti chiami Italia e se hai in tasca il titolo di Campione del Mondo. E così la nazionale azzurra si è ritrovata suo malgrado a giocare per difendere il risultato, specie nella ripresa, quando Lippi cercava maggiore copertura inserendo Palombo per Pirlo.

Intanto il Trap urlava e fischiava in panchina, anche se spesso i suoi si nascondevano dietro al “non capisco”. L’Irlanda collezionava calci d’angolo a dimostrazione della pressione portata verso la porta di Buffon. Ed alla fine è arrivata la beffa di Keane che approfittava di un lungo rilancio del portiere e di un rimpallo favorevole.

Avremmo voluto assistere ad un’altra gara con tutti gli effettivi in campo e la possibilità di giocarsela. Peccato.

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