Aquilani, fine del calvario

Sette mesi e mezzo: tanto è durato il calvario di Alberto Aquilani, grande promessa (ancora non completamente espressa) del calcio italiano. Era l’11 marzo scorso ed Alberto giocava la sua ultima gara con la maglia della Roma. Una serata storta per la squadra, che dopo una serie infinita di rigori, cedette il passo all’Arsenal, abbandonando il sogno Champions.

Da allora è trascorsa una vita e ne sono successe di cose nella vita del centrocampista romano, che nel frattempo ha scelto la via dell’Inghilterra, passando al Liverpool per 20 milioni di euro. Poi ancora cure e corse, terapia e piscina, con lo sguardo rivolto al debutto ufficiale con la maglia dei Reds, che sembrava non arrivare mai.

E ieri sera finalmente la luce. Si gioca la Coppa di Lega, gli avversari sono ancora i Gunners e Aquilani parte dalla panchina. E’ il 15′ del secondo tempo, quando Rafa Benitez chiama il centrocampista e lo invita a scaldarsi. Un quarto d’ora di corsa e stretching, poi finalmente via la tuta ed entrata in campo, nel boato dei seimila tifosi arrivati a Londra nella speranza di vedere l’esordio ufficiale del “Principino”, come lo chiamano da quelle parti.

Fantacalcio: turno infrasettimanale pericoloso per le piccole squadre

L’ultimo turno di campionato ha portato diverse squalifiche ed infortuni. Se a questi ci aggiungiamo anche il fatto che, giocando ogni 3 giorni, sia i grandi club, ma specialmente i piccoli, possono vedere i propri calciatori sottotono, si capisce come scegliere 11 calciatori da mandare in campo stasera diventa un’impresa.

Il club sul quale puntare oggi sarà l’Udinese. I friulani non sono in cattiva forma, ma i risultati non arrivano. In una giornata che, per statistiche, dovrebbe essere favorevole, incontrano una Roma senza Totti ed anche senza mezza squadra infortunata, che farà la solita faticaccia a far gioco.

Ibra: le punizioni? Ho imparato da Mihajlovic (video)

Zlatan Ibrahimovic non perde mai occasione per lanciare frecciate alla sua Inter, ma subito dopo la punizione messa a segno nella gara contro il Saragozza non ha potuto fare a meno di ammettere:

In Italia ho imparato a calciare le punizioni, accanto a me c’era Mihajlovic e da lui ho appreso tantissimo. E’ stato un grande specialista.

Ibra parla del suo primo periodo all’Inter, quando la panchina era occupata da mister Mancini, che aveva al suo fianco il fido Mihajolovic, ricordato più per le bombe su punizione che per le sue doti di difensore. Un buon maestro dunque per l’ex nerazzurro, che sembra aver imparato a menadito la lezione, come confermano i video dopo il salto.

Il punto sulla Roma: Ranieri non è Silvan!

Probabilmente Claudio Ranieri sognava da sempre di allenare la squadra della propria città, ma ora che ce l’ha in mano non può far a meno di “lamentarsi” per il periodo non proprio esaltante dei giallorossi. La Roma è in crisi? Forse no, ma certo è che 11 soli punti in 9 partite sono pochi per una squadra che solo due anni lottava fino all’ultima giornata per cucirsi lo scudetto sul petto.

Ranieri ha le sue attenuanti e dopo due deblacle consecutive (Milan in trasferta e Livorno in casa), ci tiene in modo particolare a mettere in puntini sulle “i”, ricordando agli interlocutori di essere arrivato a stagione in corso:

Quando sono arrivato qui mi sono preso una responsabilità e ora non mi tiro certo indietro. E’ difficile plasmare una cosa non tua. Non sono Silvan, sarei venuto più volentieri negli anni dei grandi acquisti, ora lottiamo e andiamo avanti. So però che alla fine con il lavoro si riesce a migliorare, sono fiducioso, anche se non sempre si può ottenere il massimo.