Roma: l’aeroplanino volerà poco, a giugno arriva Ancelotti

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E’ ormai evidente che la Roma si affida a Montella per traghettare la squadra fino alla fine del campionato, quando verrà messa nelle mani di un allenatore d’esperienza per portarla ad alti livelli. Thomas Di Benedetto, già prima di iniziare le trattative con Unicredit, lasciò intendere che se la società fosse andata a lui, gli sarebbe piaciuto vedere Ancelotti sulla panchina, ed ora che Ranieri non c’è più questa possibilità diventa sempre più concreta.

Mesi fa, quando si fece quest’ipotesi, la situazione era ben diversa. Il Chelsea sembrava la squadra più forte d’Europa, aveva vinto quasi tutte le partite di campionato ed in coppa faceva faville, tanto che Abramovich chiuse le porte in faccia a chiunque gli chiedesse di Ancelotti. Ma poi qualcosa si è rotto, la squadra è entrata in un tunnel lungo 3 mesi, da cui ancora non è uscita, e la Champions League sarà il banco di prova.

Agnelli alza la voce

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La palla è rotonda ed il calcio ci ha abituati a sorprese di ogni tipo. Figuriamoci se non può starci che una squadra come la Juve possa perdere contro una delle ultime della classe, per di più in piena forma nelle ultime settimane. Insomma, perdere con il Lecce ci può stare, ma quello che proprio non ci sta è arrendersi senza neppure giocare, scendere nel Salento per esibirsi nell’arte delle belle statuine, mentre gli avversari corrono come forsennati e ti stringono in un angolino.

Poi ci si può aggrappare al rigore negato a Toni o all’espulsione di Buffon (tra l’altro sacrosanta), ma resta il fatto che i bianconeri potevano e dovevano portare a casa i tre punti per non perdere terreno dal gruppo di testa. Una situazione che piace affatto al presidente Andrea Agnelli, piuttosto contrariato davanti alle telecamere:

Penso che ieri a Lecce i giocatori della Juve non si siano nemmeno fatti la doccia, visto che in campo non hanno corso né sudato.

Serie B 27a giornata: Varese – Frosinone 3-3

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Posticipo della ventisettesima giornata di serie B.
Stadio Franco Ossola, Varese:
Varese-Frosinone 3-3
Reti:
11’ pt e 25’ pt Neto Pereira (V), 12’ st e 50′ st Cesaretti (F), 34′ st Correa (V), 42′ st Stellone (F)

A chiunque chiedeva per quale motivo il Varese, in piena corsa per la promozione in massima serie, avesse deciso di liberarsi con tale leggerezza di una punta come Cellini, i cui anni sugellati di marcature nell’AlbinoLeffe, giunge una risposta efficace e cristallina. Neto Pereira, signori. Bomber trentenne prelevato in fase di mercato di riparazione nel corso del penultimo giorno utile: il centravanti, acquistato dall’Italia San Marco, compagine di Seconda Divisione in cui aveva realizzato negli ultimi due anni 23 reti in 48 gare, ha un suo perché.

Talento evidente anche da giovane, semmai condizionato in maniera negativa da una serie di infortuni che ne hanno limitato l’esplosione, il brasiliano ha preso per mano la compagine lombarda e, grazie ai duetti inscenati con il collega di reparto Ebagua, ha offerto un grande contributo affinchè i locali potessero archiviare la pratica Frosinone dopo 45’ di gioco. Serviva una vittoria, nelle file dei padroni di casa, per rosicchiare altri punti a Siena, Novara e Atalanta (solo i bergamaschi non hanno perso) e rendere ancora più avvincente il finale di cadetteria. Compito apparentemente non complicato, visto che di fronte ai varesini si contrapponeva l’ultima in classifica a cui, anche per questo, toccava con serietà lo sforzo di uscire indenne dall’Ossola.

Montella si presenta: decido io

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Il suo fantasma aleggiava da settimane nello spogliatoio della Roma, tanto che il buon Ranieri deve aver trascorso nottate da incubo a sognare aeroplani che volavano sulla sua testa. Ed eccolo qui Vincenzo Montella, che finalmente plana sulla panchina giallorossa per traghettare i capitolini fino al termine della stagione. Niente ali ma remi di qui a giugno, per consegnare nelle mani del successore (Ancelotti? Capello? Cosmi) una squadra capace di giocarsi l’Europa. C’è chi ha ipotizzato un’autogestione nello spogliatoio della Roma, con l’aeroplanino messo lì solo per una questione di facciata. Ma lui non ci sta a prestare faccia e nome:

Ora lavoriamo tutti insieme, le  scelte saranno le mie, perché se sbaglio anche la responsabilità lo sarà. Ascolterò tutti ma ho il mio ruolo e devo decidere.

L’Uefa stanga Gattuso

Era nell’aria ma non so se Gennaro Gattuso e il Milan si aspettassero una botta simile. La testata data a Joe Jordan – il viceallenatore del Tottenham – alla fine

Quagliarella pronto per le ultime gare

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Dopo una brutta sconfitta come quella di Lecce, i tifosi juventini hanno bisogno di buone notizie. Come sapere che probabilmente i bianconeri potranno contare sulle prestazioni di Fabio Quagliarella nelle ultime giornate di campionato.

Ieri l’attaccante era su Juventus Channel nella trasmissione 231 show. Dopo l’imbarazzante prestazione di Lecce – perdere con i giallorossi ci poteva anche stare, ma non in quel modo, visto che sarebbe potuta finire con una goleada per i pugliesi – non ha potuto fare a meno di commentare la prestazione:

Contro il Lecce è stato uno stop davvero brutto che può comunque capitare. Ci aspettavamo una prestazione diversa. Quando dobbiamo fare il salto di qualità abbiamo sempre un piccolo stop.

I gol della 26^ giornata – Serie A 2010/2011

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Venti gol sono stati segnati nella giornata di campionato numero 26. Una giornata non proprio esaltante, la quale ha risentito delle tante assenze per infortuni o squalifiche, e della stanchezza di molti dei protagonisti in campo, impegnati in questo periodo nelle coppe europee o nei recuperi di campionato.

E così l’attenzione si è spostata verso altri “lidi”, come gli errori arbitrali, le crisi di Juventus e Roma, o sull’unica gara esaltante della giornata, quella di Genova, in cui sono stati segnate ben 7 delle 20 reti odierne. Ma andiamo a guardare tutti i gol della 26esima giornata.

Liga: il portiere Aranzubia segna “alla Rampulla” e salva il Deportivo

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Sono molti i temi da affrontare nella ventiquattresima giornata di campionato nella Liga spagnola, ma il più eclatante riguarda il portiere del Deportivo Lacoruna, dato che le vittorie di Real Madrid e Barcellona non fanno più notizia.

E così il protagonista di giornata diventa il portiere spagnolo Aranzubia che, al novantaquattresimo minuto, sul punteggio di 1-0 per l’Almeria, decide di mettere pressione agli avversari dirigendosi in area di rigore sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Un’azione che vediamo spesso, ma è l’epilogo ad essere diverso dal solito: Aranzubia infatti si inserisce con i tempi giusti, e come accadde con il mitico Michelangelo Rampulla secoli fa, incorna il pallone che vale il pareggio ed un grosso pezzo di salvezza, dato che ora la sua squadra si ritrova a +3 dalla zona retrocessione, ma con 4 squadre a fare da schermo.

Arbitraggi 26^ giornata: gol regalati a Milan e Inter

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Errori bipartisan avvantaggiano le milanesi, in una giornata in cui, senza sviste arbitrali, a gioire sarebbe potuto essere solo il Napoli. Ed invece due colossali sbagli dei signori Banti e Celi regalano un aiuto incredibile a Milan ed Inter, di cui sicuramente non avrebbero avuto bisogno, ma che a fine campionato potrebbe pesare molto.

Robinho tocca in modo talmente evidente con il braccio il pallone nel gol dello 0-1 che si notava l’irregolarità anche dalla tribuna a velocità normale. Ma incredibilmente il signor Banti, a 10 metri di distanza e senza calciatori che lo impallavano, non vede.

Napoli – Catania 1-0: fotogallery

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Chi si aspettava un calo fisico e nervoso da parte del Napoli, dopo l’impegno di giovedì sera in Europa League e dopo la conferma della squalifica di Lavezzi, sarà rimasto deluso. Vero è che i partenopei nell’ultima parte della gara hanno concesso qualcosa al Catania, come è vero che l’assenza del Pocho si è fatta sentire in fase di costruzione del gioco, ma gli uomini di Mazzarri sono comunque scesi in campo con la determinazione giusta per portare a casa i tre punti.

Nonostante la stanchezza, nonostante le assenze, nonostante il rigore sbagliato da Cavani, il Napoli si conferma la seconda forza del campionato, mantenendo invariato il distacco dal Milan capolista. Il gol di Zuniga dà il giusto morale alla squadra azzurra, chiamata ad affrontare proprio i primi della classe nel posticipo del prossimo turno.

Serie A 26a giornata: Napoli – Catania 1-0

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Posticipo della ventiseiesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli:
Napoli-Catania 1-0
Rete:
25’ pt Zuniga (N)

Che lo stadio San Paolo regali tali colpi d’occhio in occasione delle sfide interne del Napoli non è più né meraviglia né sorpresa. Il merito della formazione di casa, fino a oggi, è stato quello di ottimizzare ciascuna qualità e consentire al pubblico – si mangia pane e calcio, nel capoluogo campano – di andare con i sogni ben oltre ogni rosea aspettativa. Di fronte alla marcia trionfale verso il mantenimento del secondo posto appena dietro il Milan – prossima settimana, di lunedì sera, lo scontro diretto tra prima e seconda a San Siro – il rigenerato Catania di Simeone a cui va riconosciuto il merito di aver riportato in terra scula i tre punti e a cui va dato credito per la prova di carattere e temperanza cui i suoi ci stanno abituando.

Mazzarri opta per il consueto modulo che ha in Cavani la punta di riferimento: in difesa manca lo squalificato Campagnaro al posto del quale viene lanciato Santacroce; coppia di mediana composta da Hamsik e Sosa, l’ex di turno Mascara si accomoda in panchina. La replica di Simeone lascia basiti fin dal pre partita: l’argentino sceglie di rinunciare a Maxi Lopez e e schiera quale terminale offensivo Bergessio alle cui spalle agiscono Gomez, Schelotto e Martinho.

Ranieri si dimette. La squadra a Montella?

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L’epilogo dell’avventura romanista di Claudio Ranieri è stato tra i più tristi. Il bus della squadra è arrivato a Trigoria scortato dalla polizia, ed è stato accolto dal lancio di arance, sassi e uova, tra i cori di scherno dei supporter giallorossi – che scandivano tra gli altri il più classico dei cori di protesta “Andate a lavorare”.

Una mezz’ora prima, Claudio Ranieri, l’ormai ex-allenatore della Roma, aveva annunciato le sue dimissioni attraverso l’ANSA:

Lascio per darvi una scossa. Dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale. Al fischio finale dopo una partita vibrante, sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra per la prestazione ed ho deciso di rassegnare le dimissioni. Fino ad oggi ho sempre pensato al bene della Roma, della società e della squadra. Oggi siamo entrati in campo con la voglia di lottare e vincere, per tutti quelli che amano la maglia e la città. Ogni minuto della mia giornata è per la Roma, ho sempre detto che per me una sconfitta faceva piú volte male, ma veder i miei ragazzi lottare fino alla fine e perdere mi scuote nel profondo.

Per Bale ci vogliono 120 milioni di euro

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Dopo una stagione scintillante – in particolare in Champions League con la tripletta contro l’Inter – la quotazione di Gareth Bale è esplosa.

Il mancino del Tottenham si è ritrovato di colpo sotto la luce dei riflettori. E gli Spurs non sanno se essere felici per quello che sta combinando, o preoccupati per il rischio di perdere il giocatore, che ormai è al centro dei discorsi di mercato dei top club europei – come il Real Madrid per intenderci.