Serie A recupero 22a giornata: Bologna – Roma 0-1

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Recupero della ventiduesima giornata di serie A.
Stadio Dall’Ara, Bologna:
Bologna-Roma 0-1
Rete: 45′ pt De Rossi (R)

Ripartire dal sedicesimo minuto di una sfida interrotta per abbondante nevicata che aveva reso impensabile lo svolgimento di un incontro che pure si ebbe l’ardire di provare a disputare. Nel frattempo, in meno di un mese, pare sia stata riscritta la storia: mentre il percorso dei felsinei è tornato a stabilizzarsi in barba a vicende societarie che hanno tenuto banco nella prima parte della stagione (e che sono costate ai rossoblu tre punti di penalizzazione), a Roma c’è stato il terremoto. Tre partite consecutive, altrettante sconfitte: filone in seguito al quale non solo i giallorossi hanno salutato in maniera definitiva ogni ambizione scudetto e compromesso in maniera seria il passaggio del turno in Champions League ma hanno fatto seguito una serie di contestazioni alla squadra da parte della tifoseria e le dimissioni di Claudio Ranieri. Romano e romanista, il testaccino s’è accollato da gran signore colpe e responsabilità che hanno radici assai più profonde e annidano altrove.

Senza il supporto di una società che vegeta e con l’impossibilità di cacciare tutti e ventiquattro gli uomini che compongono la rosa, Ranieri ha optato per assurgersi a capro espiatorio. Gli subentra Vincenzo Montella con l’obiettivo di salvare il salvabile e la consapevolezza che, accada quel che accada, il meno colpevole sarà alla fine proprio l’Aeroplanino. Poco tempo per invertire il trend e quell’idea neppure troppo celata: ripartire dagli schemi e dal modulo di Luciano Spalletti senza per questo fare tabula rasa. Un tassello alla volta, una modifica dietro l’altra, gara su gara.

Juventus: due rinforzi provenienti da Real e Barcellona?

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L’ultimo obiettivo rimasto – la Champions League – sta volando via, ma per la dirigenza juventina non c’è tempo per i rimpianti. Bisogna muoversi per cercare di costruire – finalmente diranno i tifosi bianconeri – una squadra degna della maglia che porta.

Secondo il sito 4-4-2.com il Real Madrid sarebbe interessato a Felipe Melo e avrebbe offerto 13 milioni di euro per il giocatore. Pochi secondo Giuseppe Marotta – che ne vorrebbe invece almeno diciotto.

Il futuro di Claudio Ranieri

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Nel calcio è così. Claudio Ranieri ha salutato gli amati colori giallorossi dopo l’ultima di quattro brucianti sconfitte – da 0-3 a 4-3 in meno di un tempo – solo domenica scorsa. E oggi già si parla della prossima panchina su cui si siederà. Del resto le sue doti sono note a tutti: ottimo motivatore, sa far rendere le sue squadre – anche se non si può considerare un vincente.

Lo spogliatoio della Roma non lo seguiva più – sembra che i senatori si autogestissero -, e la classifica della squadra piangeva, ma sembra che alla sua porta stia bussando più di un dirigente.

Clamoroso a Salerno, il neo-presidente lascia dopo 11 giorni

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Probabilmente la ricorderemo come la presidenza più breve della storia. Appena 11 giorni fa Joseph Cala, imprenditore americano di chiare origini italiane, aveva annunciato l’acquisto della Salernitana dalle mani di Antonio Lombardi. Oggi invece si scopre che rimarrà tutto invariato: Cala restituirà la società al suo vecchio proprietario.

Come spesso accade, purtroppo non è la prima volta che assistiamo a queste sceneggiate, il fantomatico imprenditore, dopo gli annunci in pompa magna, tiene chiuso il portafoglio, rischiando di far fallire il club. I problemi sono cominciati appena due giorni dopo il suo insediamento, quando non sono stati versati gli stipendi allo staff, rischiando di far incorrere la società in sanzioni pesanti.

Champions League: il Chelsea prenota i quarti, pari tra Lione e Real Madrid

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Il Lione si conferma la bestia nera del Real Madrid, e nemmeno se su quella panchina si siede uno come Mourinho la storia può cambiare tanto facilmente. Se poi lo Special One si esibisce in una serie di errori grossolani, allora diventa quasi impossibile avere la meglio su una buona squadra sul suo campo.

Lione-Real Madrid finisce 1-1, ma visti i valori delle due squadre la gara sarebbe potuta finire con una netta vittoria degli spagnoli. Il Lione gioca meglio, ma le occasioni migliori capitano sui piedi di Cristiano Ronaldo e compagni, i quali colpiscono una traversa e un palo. Gli errori di Mou sono essenzialmente due: puntare su un inguardabile Adebayor e non osare come di solito fa. Ed infatti appena toglie il togolese per inserire l’odiato Benzema, il francese va in gol in quello stadio in cui di reti ne ha segnate 43. Per il Lione il gol del pareggio che rimanda tutto al Bernabeu è di Gomis.

Gattuso commenta la squalifica in Champions

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Lui è così, prendere o lasciare. Duro e corretto in campo, schietto davanti ai microfoni, quando si tratta di commentare questo o quell’altro episodio. Nessuno può negare però che nell’andata degli ottavi di Champions League contro il Tottenham Rino Gattuso abbia esagerato, quando si è scagliato contro Joe Jordan con fare minaccioso, davanti allo sguardo allibito di milioni di telespettatori, che mai avevano assistito alla messa in scena del “Gattuso furioso”.

Per quel colpo di testa il centrocampista del Milan si è beccato ben cinque giornate di squalifica ed ora deve sperare che i suoi compagni conquistino la finale per poter tornare su un campo europeo prima del termine della stagione. Rino ammette le proprie colpe ma ha qualcosa da ridire riguardo al lungo stop inflittogli dall’Uefa. Eccolo al microfono de Le Iene:

Ho fatto una figura di m…a, ma per me il rispetto è importante. Mi hanno dato 5 giornate, ci manca solo che mi davano un mese di galera. Al ritorno volevo esserci, ma mi hanno consigliato di no: sono in 37mila, sai come sarei tornato gonfio a Milano. Avrei preso 37mila schiaffi.

Inter – Bayern Monaco: Leonardo vuole vincere

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Dolci ricordi in casa Inter, in vista della gara contro il Bayern Monaco, che una manciata di mesi fa valeva per il titolo di Campioni d’Europa. Ricordi da cancellare per i tedeschi che nella gara di domani cercheranno di spazzar via dalla mente quella triste notte, quando Milito dimostrava di essere il miglior attaccante in circolazione, passeggiando sui sogni di glori dei bavaresi.

Leonardo quella sera era lontano mille miglia, legato ancora ad un sogno a strisce rosse e nere e forse nemmeno immaginava che un giorno si sarebbe trovato a difendere i colori dei cugini. Ma ora il brasiliano è sulla panca dell’Inter e vuole godersi fino in fondo il momento, mentre ricorda all’Europa intera che il titolo di campione è nelle mani dei nerazzurri:

Siamo campioni in carica: questa squadra ha la capacità di affrontare le difficoltà, mi sento tranquillo. Scenderemo in campo mettendo tutto quello che abbiamo: ho la certezza di allenare un gruppo che pensa soltanto a vincere. Sono certo che il comportamento dei ragazzi sarà quello di un undici che sa di essere campione d’Europa e non solo.

Montella non si sente un traghettatore

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Il morale della squadra è sotto i tacchi dopo i due ko consecutivi in campionato, che hanno creato un divario enorme tra la Roma e la testa della classifica, e dopo la debalce interna contro lo Shakhtar che potrebbe compromettere il cammino in Champions League. Montella arriva sulla panchina giallorossa in un momento particolarmente delicato, ben sapendo che il suo compito è quello di portare la squadra fino al termine della stagione, per lasciarla poi nelle mani di qualcuno più esperto. Ma non provate ad affrontare con lui il discorso del traghettatore:

Non mi sento un traghettatore. Il mio obiettivo è fare bene da qui alla fine dell’anno e tirare fuori il massimo da questa squadra.

La furia di Agnelli e la prossima rivoluzione juventina

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Al di là delle parole del presidente, che cerca di rinserrare le fila a dodici partite dalla fine del campionato, per la Juventus la disfatta leccese rischia di pesare grosso. Il quarto posto e la Champions League sono lontani sette punti.

Un divario proibitivo per una squadra che in questo campionato non è riuscita a vincere più di due partite di seguito. Quindi, a meno di un suicidio collettivo della Lazio, lo scenario più probabile per la Juventus del prossimo anno sarà un altro anno di purgatorio in Europa League – a meno di un crollo finale che la farebbe finire al di fuori di tutte le coppe.

Quale sarà il futuro di Kakà?

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Dopo essersi fatto notare nella nazionale tedesca durante la scorsa edizione della Coppa del Mondo, Mesut Özil si è imposto con una velocità impressionante nella formazione titolare del Real Madrid.

Autore di nove reti e di una decina di assist, il nazionale tedesco, così come l’altro giovane rampante acquistato a giugno – l’argentino Angel De Maria -, sta relegando in panchina il Pallone d’Oro 2007, ovvero Kakà.

Roma, per Adriano pronto il licenziamento

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Quando è troppo è troppo. Ora che l’Unicredit ha acquisito voce in capitolo, e vuol dare in mano agli americani una squadra quanto più stabile possibile, vanno eliminati tutti gli elementi di disturbo, ed uno di questi è sicuramente Adriano.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata domenica, quando l’ex Imperatore anziché prendere il primo volo per la Capitale come aveva annunciato una settimana fa, ha rinviato come al solito la partenza. Se succede una volta passi, ma è già la terza, un po’ troppo per un calciatore che dice di essere cambiato.

Bundesliga: riprende la corsa del Borussia, a rischio retrocessione Wolfsburg e Werder Brema

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Erano partite con ben altre ambizioni Wolfsburg e Werder Brema, ed invece si ritrovano a combattere per non retrocedere. Le big in crisi non sono solo in Italia, e lo dimostra il fatto che una squadra che ha eliminato la nostra Sampdoria nei preliminari di Champions League e l’altra che ad inizio anno vantava giocatori in rosa come Diego, Dzeko e Kjaer ora si ritrovano al terz’ultimo e quart’ultimo posto, distanziate di appena un punto.

La gestione delle forze è stata scellerata, ma è soprattutto la testa che non va, soprattutto quando vieni rimontato dal Friburgo (Wolfsburg) o quando prendi ben 4 scoppole ad Amburgo (Werder), e non puoi dare nemmeno la colpa agli infortuni, visto che ti ritrovi tutti i titolari in campo. Per loro fortuna lo Stoccarda di Molinaro ed il Borussia Moenchengladbach sono ormai con un piede in Serie B, e dunque devono lottare soltanto contro il Kaiserslautern per evitare la retrocessione, altrimenti se la disputa fosse più aperta, sarebbero stati guai.