69 calciatori quasi disoccupati a prezzo stracciato, le offertissime delle squadre di Serie A

L’anima del commercio non è più la pubblicità, ma i saldi. Come migliaia di molti nostri commercianti aspettano il periodo degli sconti per togliersi un pò di rimanenze di magazzino, anche le società di Serie A hanno adottato lo stesso metodo. La Gazzetta dello Sport ha fatto l’elenco dei calciatori che, a detta dei loro allenatori, non sono più utili alla squadra, e quelli che i direttori sportivi stanno cercando di piazzare a tutti i costi.

I nomi finora ufficiali sono addirittura 69, ma in realtà potrebbero essere molti di più, se si va a scavare nelle rose delle società della massima categoria, e soprattutto con l’evolversi del calciomercato. L’unica a non avere “esuberi” è il Lecce, che anzi è molto attiva sul mercato in entrata ed è interessata ad almeno una decina di calciatori. La squadra che invece ne ha di più è il Torino, con Cairo che ha intenzione di rivoluzionare lo spogliatoio, dando il benservito a ben 13 calciatori, oltre a quelli già venduti.

Il mercato dell’Inter tra conferme e partenze

Aveva detto di volere due giocatori per ruolo, ma forse una rosa composta da 28 elementi è esagerata persino per uno come mister Morinho che ama l’abbondanza.

Oggi verrà presentato Muntari, l’ultimo acquisto in casa nerazzurra, ma sembra che il mercato dell’Inter non sia da considerarsi chiuso, specie per quanto riguarda la voce “vendite”.

La situazione più pericolante sembrava essere quella di Burdisso, dato come primo nome della lista di epurazione consegnata da Morinho alla società. E invece ora l’Inter si ritrova a dover ringraziare il cielo per non averlo venduto, visto che il reparto arretrato è quello più in emergenza. Cordoba e Samuel non sono ancora pronti ad affrontare il rientro, mentre per Chivu i tempi di recupero potrebbero essere ancora più lunghi. E allora ben venga Burdisso, almeno fino al prossimo mercato invernale, quando si potrà decidere con più calma, sebbene il giocatore abbia più volte ribadito l’intenzione di restare. La difesa, dunque, non si tocca.

Coppa Intertoto: ecco il quadro finale

Con le tre partite di ieri sera si è conclusa la finale di Coppa Intertoto 2008. Insieme al Napoli, di cui vi avevamo già raccontato ieri, sono altre 10 le formazioni che possono esultare per essere approdate ad una competizione più probante di un semplice ripescaggio.

Non ci sono state grosse sorprese nelle 11 gare, ma molte big hanno rischiato veramente di veder sfumare l’aggancio al calcio che conta, e solo per un soffio sono riuscite a farcela. A rischiare più di tutte è stato lo Stoccarda, che dopo la sorprendente sconfitta in Russia contro il Saturn, sono riusciti a pareggiare i conti entro i 90 minuti, e gli sono serviti i tempi supplementari per avere la meglio su una formazione parecchio meno dotata.

Impressionante infortunio per Bouma

Terribile incidente, simile a quello occorso ad Eduardo qualche mese fa, tocca stavolta al difensore dell’Aston Villa Wilfred Bouma. Durante un contrasto con un avversario nella gara valevole per l’intertoto

Beppe Signori: dal campo alla scrivania

Segna sempre lui! Era il coro che i tifosi della Curva Nord dedicavano ogni domenica al loro idolo e di gol Beppe Signori ne segnava davvero tanti. In quegli anni la Lazio era una buona squadra, non certo lo squadrone che di lì a qualche stagione avrebbe approntato Cragnotti per dominare in Italia ed in Europa, ma i gol del bomber riuscivano comunque a pesare.

Lo aveva portato in A Zdenek Zeman nei tempi in cui il Foggia era una bella realtà del calcio italiano, col suo gioco tutto d’attacco che metteva in difficoltà qualunque avversaria. Insieme a Ciccio Baiano, Beppe Signori formava una fantastica coppia-gol ed era chiaro che i due prima o poi lasciassero il club pugliese, per tentare la fortuna in qualche squadra più ambiziosa.

Signori finì alla Lazio e divenne ben presto l’idolo della curva a suon di gol, tanto che per due stagioni consecutive riuscì a conquistare il titolo di capocannoniere. Per lui il popolo biancazzurro scese in piazza nel 1995, protestando contro l’intenzione di Cragnotti di cederlo al Parma. Ed alla fine Beppe restò a Roma e in quell’anno si aggiudicò nuovamente il titolo di miglior realizzatore.

Reja: tra soddisfazione e problemi

All’indomani della raggiunta qualificazione per il turno preliminare di Coppa Uefa, c’è entusiasmo in casa Napoli. Il più gongolante è l’allenatore Edy Reja che sperava sin dall’inizio in un risultato

Nuova destinazione per Eto’o, adesso si parla della Francia

Samuel Eto’o è il classico attaccante che tutti vorrebbero ma che poi nessuno prende. Accantonata l’assurda offerta degli uzbeki, al camerunense è rimasto il profumo dei soldi nel naso. Non che ora prenda poco (circa 7 milioni), ma le sue pretese stanno diventando un pò troppo esagerate.

Dato che il Barcellona ha detto di volerlo mandar via, e il Chelsea non si sbriga a prenderlo, il Lione sta provando a battere tutti sul tempo e portarlo in Francia, per tentare di vincere quella Champions League che da troppo tempo gli sta sfuggendo di mano. L’unico ostacolo? Le richieste del calciatore: “solo” 10 milioni a stagione.

Il Napoli torna in Europa!

Finalmente Europa! Il calvario è durato 14 lunghi anni, ma alla fine il Napoli è tornato a respirare il profumo del calcio internazionale, raggiungendo i preliminari di Coppa Uefa.

Ieri sera al San Paolo c’era il pubblico delle grandi occasioni, lo stesso pubblico che non ha mai abbandonato i colori azzurri, nemmeno durante l’inferno della serie C. Reja alla vigilia temeva che i ragazzi si lasciassero trasportare dall’entusiasmo dei sessantamila, gettandosi all’assalto e rischiando di veder sfumare l’esiguo vantaggio conquistato in Grecia.

Così non è stato e da oggi Napoli può ricominciare a sognare in grande, mentre aspetta di conoscere il prossimo avversario.

Solo argento per gli azzurrini, l’Europeo Under 19 va alla Germania

Finisce in finale il sogno degli azzurrini di Rocca di conquistare il titolo Europeo, che rimane così un flebile ricordo di 5 anni fa. Non è bastato un grande Paloschi, vera stella del torneo, a far conquistare l’oro agli azzurri del futuro. La Germania è stata più forte e più volenterosa, visto  il 3-1 finale che ne è stato la dimostrazione, soprattutto perchè raggiunto in 10 per più di metà partita. Ma niente paura, data la loro giovane età, i nostri ragazzi avranno modo di rifarsi negli anni a venire.

Mattatore della serata è stato l’astro nascente dell’Arsenal, vera fucina di talenti, Lars Bender, tedesco adottato dall’Inghilterra, capace di segnare dopo 24 minuti il suo secondo gol della competizione. Dieci minuti più tardi viene cacciato Jungwirth per un fallaccio, ma gli italiani anzichè aggredire l’avversario si adagiano sugli allori.

Il metodo-Mourinho

E’ arrivato in Italia preceduto dalla fama di vincente e con la spocchia antipatica di chi sa di esserlo. Ha avuto però l’onestà di ammettere che da queste parti ha ancora tutto da dimostrare e che i passati successi non garantiscono punti in classifica o passaggio del turno in Champions League. Sta di fatto che la strada di Josè Mourinho è tutt’altro che in discesa sia perché confermarsi vincenti è un privilegio riservato a pochi eletti, sia perché il suo predecessore ha fatto un buon lavoro sulla panchina dell’Inter.

Proprio per questo è stato chiaro sin dal primo giorno di ritiro, minacciando di lasciar fuori chiunque non la pensi come lui e dimostri scarso spirito di sacrificio per il bene della squadra.

E lui sa cos’è il sacrificio. Spesso arriva sul campo di allenamento molto prima degli altri per essere certo che nulla venga lasciato al caso. Tutto deve essere preparato con metodo scientifico, preciso fino al millimetro, perché i successi si costruiscono sui piccoli dettagli. Il metodo-Mourinho prevede un’organizzazione maniacale sia che si tratti del primo allenamento della stagione che di una gara per la testa della classifica.

Roma-Mutu: ufficialmente la storia finisce qui

La seconda telenovela del calciomercato estivo si chiude qui. Dopo la vicenda Ronaldinho, ufficialmente è risolta anche la questione Mutu: il romeno non andrà più a Roma. Probabilmente determinante è stato il carattere mostrato da Prandelli in quelle 24 ore terribili in cui sembrava che il calciatore dovesse andare sicuramente nella capitale.

A dare l’annuncio ufficiale della chiusura della trattativa è Spalletti, che oramai non ci crede più all’arrivo del viola in giallorosso, ma che promette ai suoi tifosi due colpi di mercato come “risarcimento” per la delusione patita.