Il metodo-Mourinho

E’ arrivato in Italia preceduto dalla fama di vincente e con la spocchia antipatica di chi sa di esserlo. Ha avuto però l’onestà di ammettere che da queste parti ha ancora tutto da dimostrare e che i passati successi non garantiscono punti in classifica o passaggio del turno in Champions League. Sta di fatto che la strada di Josè Mourinho è tutt’altro che in discesa sia perché confermarsi vincenti è un privilegio riservato a pochi eletti, sia perché il suo predecessore ha fatto un buon lavoro sulla panchina dell’Inter.

Proprio per questo è stato chiaro sin dal primo giorno di ritiro, minacciando di lasciar fuori chiunque non la pensi come lui e dimostri scarso spirito di sacrificio per il bene della squadra.

E lui sa cos’è il sacrificio. Spesso arriva sul campo di allenamento molto prima degli altri per essere certo che nulla venga lasciato al caso. Tutto deve essere preparato con metodo scientifico, preciso fino al millimetro, perché i successi si costruiscono sui piccoli dettagli. Il metodo-Mourinho prevede un’organizzazione maniacale sia che si tratti del primo allenamento della stagione che di una gara per la testa della classifica.


I suoi ragazzi lo hanno dovuto imparare in fretta, istruiti degnamente da una specie di memorandum che Mourinho ha consegnato a tutta la rosa il giorno della presentazione. Come a dire:

Piacere, io sono Josè e da oggi in poi si fa a modo mio. O con me o contro di me!

Ed un assaggio del suo metodo lo abbiamo avuto già lo scorso mercoledì, quando ha impedito ai tifosi di assistere agli allenamenti in quel di Riscone. Si è beccato la sua buona razione di fischi, ma ha avuto modo di spiegare che doveva provare delle situazioni con palla inattiva e non poteva rischiare che qualcuno spiasse le sue tattiche. Eppure siamo solo a luglio; eppure doveva incontrare in amichevole gli arabi dell’Al Hilal e non il Manchester United in Champions League… Ma lui è così e su certe situazioni non è disposto a scendere a compromessi.

L’impegno e la concentrazione devono rimanere invariati nel tempo, qualunque sia la squadra che ci trova davanti. 200 esercizi diversi per prepararsi al meglio alla stagione che verrà, ma anche video sulle amichevoli e sugli allenamenti da rivisitare con calma, riunioni tecniche prima e dopo le gare. Come ogni altra squadra, certo, ma per Mourinho il dettaglio è fondamentale. E già lo immaginiamo con la frusta in mano a rimproverare Materazzi per una flessione in meno o Ibrahimovic per aver rallentato il passo sulla corsa… Dettagli, ma lui dice che sono quelli a farti vincere.

Lascia un commento