Ottavi di Champions: dominano le inglesi

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Più che Champions League si potrebbe chiamare English League. Su 7 squadre qualificate ben 3 sono inglesi, e con il 2-0 del Liverpool dell’andata non fatichiamo a credere che mercoledì prossimo le squadre inglesi diventeranno 4.

Gli ottavi di Champions si sono quasi conclusi, e possiamo già tirare le somme su quanto visto in queste settimane.
Possiamo ad esempio dire che il gioco del calcio è bello proprio perchè è imprevedibile, e ne sa qualcosa il Real Madrid, straconvinto di passare il turno, ma che ha dovuto fare i conti con una strepitosa Roma, che gli ha rifilato quattro gol in due partite.
Possiamo anche dire che, come il Real Madrid, sono tante le grandi che rimangono fuori, vedi il Lione, il Milan, probabilmente l’Inter (anche se non è ancora detta l’ultima parola), mentre emergono alcune insospettabili squadre. Una di queste è il Fenerbache, capace nella prima giornata di Champions di sorprendere i nerazzurri, ma che poi si sono dimostrati fortissimi, e capaci di esprimere uno dei migliori giochi tra le squadre europee.
Non solo i turchi sono stati capaci di eliminare i più quotati olandesi del PSV Eindhoven, ma anche di far fuori i due volte vincitori della Uefa, il Siviglia, anche se faticando non poco, dato che la partita è finita ai calci di rigore. E’ un peccato veder eliminata una delle due squadre più divertenti d’Europa perchè sia l’andata che il ritorno hanno regalato emozioni, e ci sarebbe piaciuto vederle ancora in campo, al posto di qualche altro club che ha strappato la qualificazione con un pò di fortuna.


Ma tornando alle stelle, non può non brillare quella di Leo Messi. Peccato che il suo infortunio sembra piuttosto serio, ma visti i due gol dell’andata contro il Celtic (che in pratica hanno fatto qualificare il Barça, visto l’1-0 del ritorno) si potrebbe candidare al titolo di pallone d’oro 2008. E’ un piacere vederlo giocare, e anche quando gli altri tre tenores, Ronaldinho, Messi e Henry, non giocano bene, lui regge da solo l’attacco blaugrana.

Se l’onore della Spagna dovrà essere difeso solo dalla squadra di Rijkaard, l’onore dei nostri colori è affidato ai piedi di Totti e compagni. Ma visto il coraggio messo in campo contro il Real Madrid, sfociato nella vittoria al Bernabeu per 2-1, possiamo dire a ragione di essere in buone mani.
Se la squadra di Spalletti fosse in grado di giocare così con tutti, avrebbe molte possibilità di mettere in bacheca la sua prima coppa dalle grandi orecchie. E poi quando si ha un Vucinic in quelle condizioni, tutti i compagni sono più sereni.

Le inglesi non fanno tanta fatica invece. Il Chelsea letteralmente passeggia su un Olympiacos troppo rinunciatario, che senza il suo fuoriclasse Galletti tenta un insensato catenaccio, spezzato da Ballack dopo soli 5 minuti. Il 3-0 finale non ammette repliche, e vedendo il poco impegno dei greci, possiamo pensare che anche con le riserve i blues sarebbero riusciti a vincere. Peccato a questo punto non aver visto in campo Shevchenko.
Anche l’Arsenal dopotutto non ha faticato più di tanto. Il maggior ostacolo probabilmente era rappresentato più dalla difficoltà a segnare che non a dominare il campo, dato che all’andata il Milan non ha mai passato il centrocampo, mentre a San Siro le poche sortite offensive si sono rivelate poco incisive. E quindi il 2-0 maturato nel finale pensiamo sia il risultato più giusto per una squadra che ha grosse potenzialità, vista la giovane età dei suoi componenti, e che potrebbe dominare le prossime edizioni della coppa.
La terza inglese, il Manchester, supera di misura un Lione ben messo in campo, che per il settimo anno di fila dovrà vedere prematuramente il campionato come unica valvola di sfogo per il proprio gioco spettacolare.
L’1-0 però sta forse stretto agli uomini di sir Alex Ferguson che sia all’andata che nel ritorno avrebbero meritato qualche gol in più. Ma con un Cristiano Ronaldo così, si possono dormire sonni tranquilli.

Ultima qualificata è lo Schalke 04. Ci sorprende questo passaggio di turno per diversi motivi. Uno potrebbe essere che la squadra di Slomka fatica non poco in campionato anche a vincere una partita, figuriamoci a qualificarsi per la Champions. Un altro potrebbe essere che il gioco dei tedeschi latita, e se Kurany o Altintop non si inventano niente, è difficile che lo Schalke vada avanti. L’unica possibilità che ha è il proprio portiere, lo strepitoso Neuer. Se non fosse stato per lui il Porto adesso starebbe continuando la propria strada verso la finale di Mosca.
Il portierone tedesco ha retto da solo la sua squadra per tutta la gara, compiendo almeno 5 o 6 parate al limite dell’assurdo, e parando due rigori decisivi a partita finita, mandando avanti una delle squadre più scandalose d’Europa, che ha praticamente giocato 90 minuti nella propria area.
Speriamo solo che non sia un altro fuoco di paglia, ma sia un portiere che vale veramente, perchè altrimenti l’avventura dello Schalke potrebbe essere quasi finita.

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