Finisce senza vincitori né vinti la sfida-scudetto della venticinquesima giornata di campionato tra Milan e Juventus. Un gol per tempo, un go per parte, un gol annullato per parte e tante polemiche a condire il prima, il durante ed il dopo-gara. I rossoneri hanno giocato ad altissimi livelli per un’ora, impedendo alla Vecchia Signora di fare il prorpio gioco. Il gol di Nocerino sembrava aprire scenari di gloria per i padroni di casa, ma alla fine Alessandro Matri ha rimesso in piedi il risultato, rendendo ancor più interessanti (si spera) i mesi che verranno.
Finisce 1-1 la sfida scudetto tra Milan e Juventus valida per l’anticipo serale della venticinquesima giornata di Serie A. Una partita incandescente contraddistinta dagli errori arbitrali che hanno acceso particolarmente gli animi dopo il fischio finale, con una rissa tra alcuni giocatori e pare anche tra Conte e Galliani, ma in questo caso solo verbale, negli spogliatoi durante l’intervallo.
Aveva aperto le ostilità Nocerino al quarto d’ora del primo tempo, con il pareggio di Matri arrivato nel finale dopo un match che ha visto due gol regolari annullati per parte: clamoroso quello non assegnato a Muntari con palla che aveva chiaramente varcato la linea. Sarebbe valso il 2-0. Ecco comunque le pagelle della gara:
Alle 20:45 allo stadio di San Siro si affrontano Milan e Juventus, in una sfida che non varrà lo scudetto, ma che sicuramente ne vale un bel pezzo. Entrambe le squadre sono intenzionate a vincere per dimostrare di esser la più forte e avere un vantaggio psicologico sui rivali da qui a fine campionato. Allegri dovrà però fare a meno di alcuni elementi chiave della sua squadra, come ZlatanIbrahimovic a cui non è stata ridotta la squalifica, e KevinPrinceBoateng, che non recupera per il match.
L’anticipo della venticinquesima giornata di campionato tra Milan e Juventus continua a tenere banco e sono molti gli addetti ai lavori (ma non solo) chiamati ad esprimere un pronostico a favore dell’una o dell’altra squadra. Non poteva dunque mancare il giudizio di Luciano Moggi, ex dirigente bianconero, ormai relegato al ruolo di opinionista. Big Luciano non dà i numeri, ma vede comunque il Milan sfavorito, se non altro per l’assenza pesante di Ibrahimovic.
Sale la febbre in vista del match dell’anno Milan-Juventus, mai così avvincente e decisivo negli ultimi anni. Una gara dai mille risvolti e dai mille interessi, che potrebbe decidere le sorti del campionato sia nel caso di vittoria rossonera che nel caso di vittoria della Vecchia Signora. Sfida-scudetto, dunque? No, secondo Massimiliano Allegri, che riconosce l’importanza della gara, ma non crede che il risultato finale sia decisivo per la conquista del tricolore.
Dopo i tanti successi ottenuti in questi anni, la Cantera del Barcellona è attentamente seguita dai maggiori club di tutta Europa. Per evitare di veder moltiplicarsi i casi Fabregas, partito dalla Catalogna quando aveva sedici anni per Londra, il club campione d’Europa ha dovuto blindare i contratti di una parte dei suoi giovani – probabilmente quelli che ritiene più dotati, e che hanno già fatto più di una presenza in prima squadra -, come Thiago, Rafinha, Cuenca e Montoya.
Il problema però non è cambiato di molto, visto il corteggiamento che tanti club fanno ogni giorno – e comunque – a questi giorvani. E’ il caso ad esempio di Cristian Tello. Questo centravanti ventenne dai mezzi fisici più importanti dei suoi compagni – è alto 178 centimetri per una settantina di chili – è stato prelevato nell’estate del 2010 dalla squadra B dei cugini dell’Espanyol, e si è già segnalato per aver fatto due gol nelle sue quattro presenze nella Liga – una sola volta è partito da titolare, stranamento ha anche lo stesso score in Coppa del Re. Peccato che il suo contratto lo leghi ai blaugrana fino a giugno del 2013. Se il club catalano non riuscirà entro breve a rinnovare il suo contratto, il Barcellona potrebbe essere costretto a venderlo a giugno ad un prezzo scontato.
E’ già vigila della partita più attesa dell’ anno, Milan-Juve, vera sfida scudetto che darà un verdetto importante su questo campionato. Dopo anni la Juventus è tornata a giocarsi uno scontro di vertice e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Beppe Marotta ha mostrato la sua felicità in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Si è parlato di Milan-Juve soprattutto, ma anche di altri argomenti come il calcio mercato e gli investimenti sui giovani. Ecco i passaggi più importanti.
Nonostante sia da una parte che dall’altra si dice che Milan-Juventus di sabato sera non sarà una sfida decisiva, la dimostrazione che probabilmente è la partita più delicata dell’anno la dà direttamente il designatore arbitrale Braschi affidando la direzione a Tagliavento. Una scelta fatta sicuramente non a caso.
Il mercato non si ferma mai. E la Juventus sta preparando già la prossima stagione, conscia del fatto che saranno necessari diversi ritocchi per poter competere su più fronti – in particolare se sarà Champions League. La necessità di operare più di un acquisto costringerà Marotta ad avere – come al solito -, una certa inventiva.
Tutto cominciò con un rigore non assegnato alla Juventus nel recupero contro il Parma. A fine gara Antonio Conte fece sentire la propria voce, invocando la presenza in campo di arbitri preparati e disposti ad assumersi le proprie responsabilità senza timore alcuno. Apriti cielo! Le critiche sono piovute da ogni parte ed un po’ tutti gli addetti ai lavori si sono sentiti in dovere di rispondere al tecnico bianconero. Non ultimo Giancarlo Abete, Presidente della Figc, che ora trova la controrisposta del numero uno della Vecchia Signora, Andrea Agnelli.
Si conclude con la vittoria della Juventus la sessantaquattresima edizione dellaViareggio Cup 2012. I ragazzi di Marco Baroni hanno trovato in finale la Roma, allenta da Alberto De Rossi e reduce dalla vittoria in semifinale contro la Fiorentina, dopo 120 minuti tiratissimi.
La squadra bianconera partiva subito con il piede giusto, di fronte ad una Roma che in difesa mostrava qualche pecca di troppo. Al 6′ minuto della prima frazione di gioco la Juventus era già in vantaggio, grazie a Beltrame che finalizzava una buona azione di Spinazzola.
Il 18 giugno 2011 per i tifosi del River Plate è stata una giornata maledetta. In quella data i Millonarios scoprono che dovranno giocare lo spareggio – che poi perderanno – per restare nella massima serie argentina. La doccia gelata arriva a pochi minuti dalla fine della partita giocata contro il Lanus: Leandro Diaz – era entrato in campo da pochi minuti – dribbla Ferrero e rientra sul destro, fa partire un tiro a giro che finisce sotto l’incrocio e determina il pesante risultato finale – una sconfitta in casa per due a uno.
Tutto quello che ho scritto finora serve per dire che qusto centravanti d’area – alto 182 cm per 78 chili di peso – seguito dalla Juventus, ha dimostrato già di avere una gran personalità nonostante la giovane età – è nato il 6 giugno 1992. Ha debutto nella massima serie argentina nel Torneo di Clausura del 2010, e nello stesso anno ha fatto anche la sua prima apparizione nella Copa Libertadores. Un infortunio al ginocchio lo ha poi fermato per qualche mese. Questo problema unito ad un 2011 non esaltante per il Lanus ne ha un po’ frenato la crescita.
Premettiamo che si tratta ancora di indiscrezioni, e che a rivelarle è il Corriere dello Sport che spesso su questi temi le spara grosse, ma è indubbio che alla Juventus piacciano due giocatori del Real Madrid: Higuain e Xabi Alonso. Ma secondo il Corsport pare sia pronta già l’offerta per entrambi: 40 milioni di euro.
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