Accolto come il salvatore della patria al momento del suo insediamento, ha dovuto poi scontrarsi con la parte più ostile del popolo d’Inghilterra, poco abituato a riconoscere che uno straniero possa essere migliore, specie se italiano.
Ora lo chiamano “Il Padrino”, ma Fabio Capello ne ha dovuti mandar giù di bocconi amari, prima di riuscire a dimostrare di essere ancora quanto di meglio c’è sulla piazza a livello internazionale, il più vincente di tutti, l’unico che è riuscito nell’impresa di trionfare ovunque abbia messo piede.
Ma le prime uscite non proprio esaltanti dal punto di vista del gioco avevano riportato alla luce vecchie polemiche, come se ci si aspettasse di veder spuntare una bacchetta magica tra le mani del tecnico, capace di far girare testa e gambe dei giocatori. Ma lui è andato avanti per la sua strada, tra scelte scomode ed impopolari (vedi l’esclusione del beniamino Owen) e regole rigide, anche a rischio di diventare antipatico.