Torino-Juventus 3-2: rimonta granata in 124 secondi!

di Redazione 2

Nel calcio vince il più forte. Quasi sempre, almeno. Ma ci sono delle occasioni particolari in cui non basta avere in campo sei Campioni del Mondo, non basta poter contare su un duo di fuoriclasse stranieri, non basta chiamarsi Juventus e giocare contro una meteora.

Era il 27 marzo 1983 ed il calendario proponeva il derby della Mole, con la Juventus all’inseguimento della Roma prima in classifica ed il Toro senza grandi ambizioni. Era l’anno che seguiva i Mondiali di Spagna, vinti dall’Italia per 6/11 bianconera: un vero vanto per lo squadrone di Trapattoni ulteriormente rinforzato con gli innesti di Platini e Boniek. Il sempreverde Bettega ancora dava il suo contributo, nonostante l’età, ed a centrocampo Massimo Bonini garantiva qualità e quantità.

Il Toro era invece tutto muscoli e cuore, quel cuore che è sempre stato caratteristica fondamentale per i colori granata, specie se si trattava di metterlo in campo contro i rivali storici. Nel suo piccolo anche il Torino era Campione del Mondo, avendo tra le sue fila Beppe Dossena, numero 10 azzurro nei Mondiali di Spagna, anche se durante la competizione non ebbe modo di mettersi in mostra. Ma la Juve era superiore in tutto rispetto a quel Torino, che poteva sperare solo di limitare i danni.


Pronti via ed i bianconeri erano già in vantaggio grazie al solito gol di rapina di Paolo Rossi, capocannoniere al Mundial e vero bomber di razza. Era il 15′ del primo tempo e la gara sembrava segnata, con la Juve a macinar gioco ed il Toro a cercare di difendersi. Ma per il raddoppio fu necessario aspettare il 65′, quando l’arbitro fischiò un rigore per un fallo di Zaccarelli. Platini sul pallone e fischi sonori dalle gradinate (il Torino giocava in casa). Rincorsa, tiro e parata di Terraneo, che però non trattenne la palla ed il francese fu lesto a ribattere in rete.

La speranza del pareggio a quel punto crollava miseramente: impossibile recuperare due reti all’armata bianconera! Ormai era fatta per la Juve, che a quel punto doveva solo sperare in un passo falso della Roma, per avvicinarsi alla vetta. Ma lo sconforto granata durò solo pochi minuti e nessuno si sarebbe mai aspettato un finale tanto rocambolesco.

Al 71′ Dossena, imbeccato da Galbiati, infilava di testa la porta difesa da Zoff ed ora l’impresa-pareggio sembrava meno proibitiva. Mancavano ancora venti minuti, ma ne bastò uno solo per far gridare al miracolo: passaggio di Beruatto per Bonesso ed il sogno diventava realtà.

Partita finita? Nient’affatto! Al 74′ accadde l’incredibile: cross di Van de Korput e semirovesciata di Torrisi che spezzava le gambe ed i sogni di gloria della Vecchia Signora. 124 secondi di gioco, poco più di due minuti per ribaltare un risultato che sembrava ormai compromesso. Una pagina triste per la storia bianconera, mentre per i colori granata sarà sempre ricordata come la vittoria del cuore e della determinazione. Perché la partita finisce al 90′ e non è detto che vinca sempre il più forte!

Commenti (2)

  1. Ricordo benissimo la partita dei nostri “fratelli” granata, veramente memorabile. Con tutto il rispetto per Beppe Dossena che ho considerato un gran bel giocatore, vorrei però ricordare che il numero “10” (come posizione in campo) della nazionale che conquistò il “Mundial” era Antognoni il quale non giocò la finale in quanto si procurò un brutto infortunio contro la Polonia. Nonostante questo, Bearzot preferì non schierare Dossena (non era neppure in panchina nella finale) ripiegando su un 5-3-2 con la linea mediana composta da Conti, Oriali e Tardelli dando però più libertà in fase propositiva ai difensori, su tutti Scirea e Cabrini.

  2. Si Sanghino, il ruolo di regista era affidato ai piedi di Antognoni e, come sottolineato il buon Dossena non ebbe occasione di mettere in mostra le sue doti. Il 10 sulle spalle però lo aveva lui 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>