Salvezza lontana per il Cagliari, il giudice gli toglie 3 punti

di Redazione 1

Nuovi guai in casa Cagliari. Dopo il caso Foggia, che destabilizzò qualche mese fa l’ambiente rossoblù, e che contribuì a far precipitare i sardi in ultima posizione, ecco una nuova tegola.
La Commissione Disciplinare della Federcalcio ha deciso in un’assemblea la penalizzazione di 3 punti per il Cagliari. L’accusa è rivolta verso il presidente Cellino, reo di aver violato la clausola compromissoria.

L’articolo 27 dello statuto della Figc, detto anche “clausola compromissoria”, prevede che nel momento in cui ci sia un’inchiesta interna alla Federazione per valutare i comportamenti o le dichiarazioni di un tesserato, la giustizia ordinaria deve rimanere fuori dalle indagini. Nel momento in cui uno dei personaggi coinvolti decide di far intervenire la giustizia ordinaria, potranno essere presi dei provvedimenti nei suoi confronti.


Ed è proprio quello che ha fatto il presidente del Cagliari, querelando il suo ex calciatore Gianluca Grassadonia, per le dichiarazioni rilasciate al giudice sportivo, riguardo la sua esperienza al Cagliari. Ha infatti violato la norma che recita l’obbligo di ”accettare la piena efficacia dei provvedimenti degli Organi di Giustizia sportiva e soggetti delegati della FIGC”.
In particolare l’ex difensore dichiarava che, durante i controlli antidoping, alcuni dei suoi compagni erano costretti ad urinare nelle provette corrispondenti al calciatore estratto dal sorteggio, per coprirlo dopo aver usato sostanze dopanti.

Ma le dichiarazioni di Grassadonia si fanno, se possibile, ancora più pesanti. Infatti ha anche accusato la società di usare contro di lui i tifosi più violenti per intimidirlo e chiudergli definitivamente la bocca.
L’accusa verso questi ultrà è di avergli incendiato la macchina, di averlo picchiato e di aver scritto numerose minacce sui muri vicini alla sua abitazione. Tutto un meccanismo psicologico che potrebbe risultare un chiaro caso di mobbing, con conseguente ritorsione contro la società responsabile, se verificato.

Il processo sportivo ancora non è terminato, ma la violazione della clausola rescissoria ha ottenuto un risultato immediato: 3 punti di penalizzazione al Cagliari da far valere in questa stagione (adesso a quota 15), l’inibizione per un anno allo stadio per Cellino più una multa da 10 mila euro, e l’ammenda di 20 mila euro per la società.
Mano pesante usata dal giudice, che però non sembra preoccupare tanto il presidente della squadra sarda che si dice sicuro sulla restituzione dei punti di penalità.
“Sono tranquillo sul mio operato — ha detto il presidente — sono sempre stato attento al rispetto delle regole. Si tratta di un grosso malinteso. Se venisse confermata la sentenza, si sarà solo accelerata la mia volontà di lasciare il mondo del calcio. Alla tifoseria e alla squadra dico solo che i punti ci sono soltanto temporaneamente tolti, ma che questo non deve distrarci dalla strada per la salvezza”.

Sulla stessa linea di pensiero anche l’allenatore Ballardini, che pensa più a far concentrare la squadra sulla partita di domenica contro il Genoa, piuttosto che parlare della penalizzazione, a suo dire solo destabilizzante, perchè adesso la sua squadra ha un’identità, è più forte e può far male a tutti.
Fatto sta che se già prima la salvezza per i sardi era un miraggio, adesso con una penalizzazione e con i giocatori poco sereni può sembrare un’utopia.

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