Lo stato di salute è buono, gli arbitri stanno cercando di migliorare attraverso il lavoro. Ed è questa l’unica strada percorribile.
Parole e musica di Pierluigi Collina, chiamato a rispondere a domande sulla situazione arbitrale in Italia, messa a dura prova nelle ultime settimane da episodi controversi. L’ex arbitro numero uno al mondo non può far altro che attenersi al regolamento, ricordando come sia difficile nel calcio moderno stabilire, ad esempio, se un fallo di mano sia volontario o meno.
Il regolamento è chiaro e lascia discrezionalità all’arbitro. L’articolo 12 parla di volontarietà, quindi un fallo di mano è da fischiare solo se questo è volontario ed è difficile in campo stabilirlo. Lo stesso regolamento fissa dei parametri. Prima di tutto bisogna osservare il movimento del braccio, ovvero se è questo che va verso il pallone o viceversa, quindi la distanza, per cui se è breve non c’è il tempo per reagire. Infine da osservare la posizione delle mani e delle braccia e le linee guida Uefa parlano di posizione naturale ovvero legata al gesto tecnico che un giocatore sta compiendo, quindi non si parla di braccia larghe o strette ma di movimento naturale. Il calcio si gioca con tutte le parti del corpo escluse braccia o mani che consentono però al giocatore di avere equilibrio.