Pierluigi Collina e le regole da modificare

Lo stato di salute è buono, gli arbitri stanno cercando di migliorare attraverso il lavoro. Ed è questa l’unica strada percorribile.

Parole e musica di Pierluigi Collina, chiamato a rispondere a domande sulla situazione arbitrale in Italia, messa a dura prova nelle ultime settimane da episodi controversi. L’ex arbitro numero uno al mondo non può far altro che attenersi al regolamento, ricordando come sia difficile nel calcio moderno stabilire, ad esempio, se un fallo di mano sia volontario o meno.

Il regolamento è chiaro e lascia discrezionalità all’arbitro. L’articolo 12 parla di volontarietà, quindi un fallo di mano è da fischiare solo se questo è volontario ed è difficile in campo stabilirlo. Lo stesso regolamento fissa dei parametri. Prima di tutto bisogna osservare il movimento del braccio, ovvero se è questo che va verso il pallone o viceversa, quindi la distanza, per cui se è breve non c’è il tempo per reagire. Infine da osservare la posizione delle mani e delle braccia e le linee guida Uefa parlano di posizione naturale ovvero legata al gesto tecnico che un giocatore sta compiendo, quindi non si parla di braccia larghe o strette ma di movimento naturale. Il calcio si gioca con tutte le parti del corpo escluse braccia o mani che consentono però al giocatore di avere equilibrio.

Platini: servono tre arbitri

Il gol di mano di Adriano fa ancora discutere a tre giorni dal derby milanese, vinto dai nerazzurri anche grazie a quell’episodio. La giustizia sportiva ha deciso di non condannare

Le mutande di Vucinic e le esultanze proibite

La palla che supera la linea di porta e finisce per gonfiare la rete avversaria: nel calcio non c’è momento più bello, sia che si tratti di una gara tra scapoli e ammogliati sia che in ballo ci siano tre punti pesanti o una vittoria che vale una stagione.

Il fondo il gioco del calcio è tutto qui, al di là dello spettacolo, delle magie, dei milioni e degli interessi: quello che conta veramente è buttarla dentro. E in quel momento si diventa eroi, ci si ritrova al centro del mondo per un attimo infinitamente lungo, tanto che è difficile controllare le proprie azioni.

C’è chi per non sbagliare compie sempre lo stesso gesto, come un marchio di fabbrica, qualcosa che tutti si aspettano di vedere. C’è chi invece si lascia andare all’istinto e quello che ne vien fuori non sempre è destinato a raccogliere applausi. Chiedete, ad esempio, a Mirko Vucinic, che proprio ieri, dopo il gol vittoria contro il Cagliari, si è esibito in uno curioso strip, togliendosi i pantaloncini, per poi correre sotto la curva.

Mourinho detta legge!

Sarà pure antipatico ai più, ma a mister Mourinho non si può certo rimproverare la mancanza di modestia. Quasi sempre, certo. A volte tende ad esagerare, mettendosi al centro dell’attenzione e portando il discorso sul suo ego sconfinato. Ma stavolta ha fatto un’eccezione, dichiarando sin da subito che lui, Josè Morinho da Setubal, ha ancora tutto da dimostrare qui in Italia, al contrario del suo predecessore che ha già fatto la storia dell’Inter.

In Portogallo e in Inghilterra il suo nome è legato ai grandi traguardi raggiunti dalle squadre che ha allenato, ma nel Bel Paese, per ora, è arrivata solo la sua fama. Lui però ha già le idee chiare riguardo al metodo migliore per ottenere risultati anche qui e sin dal primo colloquio i suoi ragazzi hanno avuto un assaggio del programma:

Io ho bisogno che il gruppo stia con me e la pensi come me. Ho parlato con tutti, non sono un rivoluzionario: cerco gente onesta, diretta e ambiziosa. Se uno ha queste caratteristiche, lavorare con me diventa molto facile. Chiedo solo rispetto. E se qualcuno viola le regole va a casa. E in tribuna.

Sepp Blatter: tolleranza zero per il gioco violento!

E’ ancora vivo il ricordo del fallaccio assassino di Taylor ai danni di Eduardo, che gli ha causato la frattura esposta di tibia e perone, costringendolo ad un lungo periodo di inattività (dai nove ai quindici mesi, secondo le prime ipotesi).

E proprio prendendo spunto da quell’episodio, Sepp Blatter torna a parlare del gioco violento e delle pene che dovrebbero essere inflitte a chi si macchia di simili colpe. Lo fa dalle pagine del Times e spara a zero sui giocatori violenti, che rischiano di mettere a repentaglio la carriera dei loro colleghi.

In questo momento, i takle violenti sono uno degli argomenti più importanti nel mondo del calcio e i giocatori che fanno questo genere di interventi intenzionalmente dovrebbero essere banditi per sempre dai campi di gioco.

Joseph Blatter: “Troppi calciatori stranieri”. Fine di un’ identità nazionale?

Alla fine, anche Joseph Blatter lo ha dovuto ammettere: “Serve un limite agli stranieri“.

Dopo aver assistito all’ultima partita tra Juventus ed Inter (nelle cui fila non vi era alcun giocatore italiano e solo 3 comunitari), il n.1 della Fifa si è finalmente convinto che sono necessarie nuove regole per ridare spazio ai calciatori locali, limitando il numero di stranieri per squadra ad un massimo di 5.

Questa invasione di calciatori, prelevati a basso costo dai 5 continenti su segnalazione di sedicenti talent-scout, sicuramente non ha giovato alla crescita ed alla maturazione calcistica dei nostri giovani provenienti dai vivai; infatti, spesso e malvolentieri, questi ultimi sono stati “parcheggiati” in categorie inferiori per far spazio a presunti fenomeni dal nome impronunciabile.