Quaresma e gli altri: ultimi colpi di mercato

Ormai è fatta. Potrebbero essere ore decisive per l’arrivo di Quaresma in maglia nerazzurra, ennesimo regalo di Moratti al neo allenatore, che ha già avuto modo di confermare la fama di vincente. Il passaggio del portoghese all’Inter è dato per imminente e non è escluso che la trattativa vada in porto proprio mentre andiamo online.

Finora si è parlato di una differenza di un paio di milioni di euro tra offerta e richiesta, ma a colmare il gap economico potrebbe arrivare la cessione di Pelè, che non sembra godere di grande considerazione nei piani di Mourinho. Quaresma invece sarebbe la pedina mancante in una squadra che ha già dimostrato di poter fare a meno di chiunque, perché comunque è il gioco che conta (e nella gara contro la Roma si è vista la mano del mister). Fatto sta che il tecnico ex Chelsea vuole regalarsi un altro campione ed il buon Moratti non può che accontentarlo.

E così a pochi giorni dalla fine del mercato estivo è necessario stringere i tempi sia per il mercato in entrata che per le cessioni, in rose che sembrano troppo ampie persino per correre su tre fronti. La stessa Inter si trova ancora a dover risolvere diverse beghe a partire dall’attacco, con Crespo e Suazo dati in partenza. Per l’argentino si era parlato di un clamoroso ritorno alla Lazio, ma sembra che Lotito non voglia sobbarcarsi il peso dell’ingaggio oneroso.

Cabrini: il naufragio del Bell’Antonio

Da un po’ di tempo il suo nome è tornato ad occupare le pagine dei giornali per una vicenda che ha ben poco a che fare con il mondo del pallone. Ma ormai calcio e spettacolo vanno a braccetto ed anche Antonio Cabrini ha voluto adeguarsi, accettando di partecipare all’Isola dei Famosi, il fortunato programma della Rai, in onda dal prossimo autunno.

Una scelta curiosa per uno come lui che ha sempre vissuto di pane e calcio, sin da quando appena diciottenne esordiva in serie B con la maglia dell’Atalanta, prima di essere notato dalla Juventus, con la quale giocherà per ben 13 stagioni. E la scelta di partire per l’Isola è figlia un po’ anche di questo suo passato, visto che gli anni regalati alla causa bianconera non sono bastati a garantirgli un futuro in società, costringendolo a guardare altrove pur di lavorare.

Volevano ex campioni e si sono lasciati scappare anche Tardelli. Guardate il Milan: Berlusconi trova sempre un posto agli ex giocatori. Io ho dato a quella maglia tredici anni di carriera, ho accettato di giocare anche quando ero infortunato e rischiavo di spaccarmi per sempre. Si vede che la riconoscenza a Torino non esiste. Se il calcio mi chiude le porte, ne apro altre io.

Alla baby-Juve il Trofeo Birra Moretti

Amichevole di lusso ieri sera al San Paolo di Napoli dove i padroni di casa hanno ospitato Juventus e Milan per il tradizionale Trofeo Birra Moretti. Una buona sgambata di fine estate, che offre però poche indicazioni a causa delle pesanti assenze in tutte e tre le formazioni. Alla fine la serata è stata utile soprattutto ai giovani della primavera che hanno avuto un’occasione per mettersi in mostra e fare esperienza.

Come da tradizione, il Moretti si è giocato in tre tempi da 45 minuti, con Juventus e Napoli ad aprire le danze. Davanti ai 60.000 del San Paolo le due squadre hanno provato a far vedere qualcosa di buono, attente soprattutto a non affollare un’infermeria già piena e a risparmiare le forze in vista dei rispettivi impegni in coppa la prossima settimana.

Ranieri ha dato spazio al baby talento Giovinco, che si è messo in evidenza con qualche giocata di classe, e all’altro azzurrino De Ceglie, dimostratosi ancora una volta un ottimo elemento. Nel Napoli si è rivisto Zalayeta dopo il lungo infortunio e lontano quindi dalla condizione migliore. Alla fine il risultato non si è mosso dallo 0-0 e sono stati necessari i calci di rigore per stabilire la vincente. Tutti a segno i tiri dal dischetto, tranne quello di De Zerbi che ha regalato la vittoria alla Juventus per 5-4.

Antonio Conte aggredito da estremisti della tifoseria leccese

La mamma degli stupidi è sempre incinta. Questo detto lo conosce molto bene Antonio Conte, che ieri mattina se l’è vista davvero brutta in una spiaggia del leccese.

Stava giocando una partitella con degli amici sulla litoranea salentina, quando quattro persone armate di spranga hanno atteso che finisse di giocare per poi aggredirlo. Per sua fortuna le persone che erano sul campo insieme a lui non erano lontane e lo hanno difeso, minacciando i delinquenti di chiamare i carabinieri, cosa che li ha messi in fuga, non prima però di avergli sferrato un pugno sul naso.

Roberto Boninsegna: goleador di razza

Per i più giovani è solo una voce della tv, uno dei tanti commentatori tecnici che vanno tanto di moda al fianco del telecronista ufficiale, ma chi ha qualche anno in più ricorderà il Roberto Boninsegna calciatore, attaccante tra i più forti degli anni ’60-’70.

In quel periodo c’era lui, c’era Gigi Riva, c’era Pietruzzo Anastasi e pochi altri a far sfracelli nelle aree avversarie, ma Bonimba è sicuramente quello che ha avuto la carriera più controversa, nonostante la valanga di gol realizzati su ogni campo.

Tifosissimo dell’Inter sin da ragazzino, è cresciuto nel vivaio nerazzurro, facendo tutta la trafila delle squadre giovanili. Al momento del provino con la prima squadra venne però scartato da Helenio Herrera e fu costretto a scendere nelle serie inferiori, pur di giocare con continuità.

Tiago verso l’Everton?

Riuscirà Tiago Cardoso Mendes a trovare una squadra per la prossima stagione? E’ il dubbio che accompagna il mercato juventino da parecchie settimane e che sembra non trovare mai una

Juventus: finalmente l’Europa!

E’ fatta! Dopo due lunghissimi anni di attesa la Juventus torna a pieno titolo nel tabellone principale della Champions League. Non che alla vigilia avessimo dei dubbi in proposito, ma le gare estive possono riservare sempre qualche spiacevole sorpresa e magari far sudare più del dovuto per raggiungere l’obiettivo.

Così non è stato per l’armata bianconera, trascinata da un Del Piero in forma strepitosa, che sembra destinato a vivere la sua seconda, terza giovinezza, alla faccia di chi lo dava per finito prima ancora che raggiungesse i trent’anni. Ora di anni ne ha trentaquattro, ma non smette mai di stupire e si candida ufficilmente per un ruolo da protagonista anche nella prossima stagione.

Il capitano corre e suda, recupera palloni che sembrano irrimediabilmente persi, scodella inviti precisi al millimetro per i compagni di reparto e non disdegna mai la conclusione. Giusto dunque regalare a lui la copertina e cominciare il racconto della partita dal suo gol capolavoro, un gol alla Del Piero, di quelli che metteva a segno anni fa, strappando applausi in tutta Europa.

la Juve è pronta per l’Europa

Due anni di purgatorio, uno addirittura in serie B, a guardare le altre che giocavano in Europa, a trascorrere le serate di Champions davanti alla tv, da semplici spettatori. Questo il destino toccato alla Juventus nelle ultime due stagioni, in attesa di tornare ad occupare il posto che merita tra le grandi del calcio.

Stasera ricomincia da Torino la rincorsa all’Europa che conta, di fronte ad un avversario che si chiama Atmedia Bratislava, ultimo ostacolo alla conquista dell’ingresso in Champions League. In fase di sorteggio avevamo esultato per l’abbinamento, ma Ranieri tende a volare basso, non sentendosi già vincitore:

Abbiamo molto rispetto per questa squadra. Ha già segnato 10 gol nei premilitari e due anni fa ha fatto davvero bene in questa competizione. Ha rifilato un 5-0 al Celtic ed è andata a vincere 3-2 in casa del Porto. Inoltre non si vincono campionati e coppe nazionali solo per caso.

Juve: mercato più aperto che mai

Da settimane in casa bianconera non si fa che ripetere la stessa monotona frase riguardo alla chiusura del mercato, ma c’è chi sostiene che la Juventus stia solo aspettando di superare l’Artmedia nei preliminari di Champions League (domani la gara di andata), per poi tuffarsi nuovamente alla ricerca di piedi buoni per completare la rosa in tutti i reparti.

Partiamo dalla difesa, seguendo alla lettera le indiscrezioni apparse sui giornali negli ultimi giorni. I nomi nuovi che vengono accostati alla causa bianconera sono quelli di Guillermo Stendardo e Maurizio Domizzi, ma si parla con una certa insistenza anche di Radoslav Kovac dello Spartak Mosca.

I grandi acquisti dovrebbero arrivare però a centrocampo, visto che si era partiti con un’idea ben precisa ad inizio estate (Xavi Alonso), per poi ritrovarsi in casa un giocatore non troppo amato e considerato una seconda scelta (Poulsen).

Sebastian Giovinco: la formica atomica

Qualcuno si sta accorgendo solo adesso del piccolo talento bianconero che tanto bene sta facendo con la nazionale olimpica di Pierluigi Casiraghi, ma in realtà Sebastian Giovinco da tempo è nelle mire dei più grandi club d’Europa che vorrebbero aggiudicarsene le prestazioni.

L’ultima offerta è targata Arsenal, ma difficilmente la Juventus si libererà del prezioso contributo del campioncino cresciuto in casa e destinato a diventare l’erede di Del Piero. Lo scorso anno persino in Russia era giunta la sua fama, pur avendo giocato fino a quel momento solo a livello giovanile. Lo voleva il CSKA Mosca, ma poi la società bianconera preferì girarlo in prestito all’Empoli per consentirgli di farsi le ossa, come si suol dire.

Poi arrivò l’interesse del Palermo che voleva inserirlo nella trattativa che ha portato Amauri a Torino, ma Ranieri si oppose alla richiesta dei rosanero, puntando molto sul giovane azzurrino.

Mourinho-Ranieri: continua il botta e risposta

Perché mi attaccano tutti? Facile, perché sanno che il giorno dopo le prime pagine dei giornali si occuperanno di loro. E’ tutta pubblicità gratis.

Così parlò Josè Mourinho nell’ultimo episodio di una telenovela destinata a continuare per tutta la stagione. I “tutti” che lo attaccano sono Ranieri e Scolari, che negli ultimi giorni si sono permessi di criticarlo per alcune sue esternazioni non proprio felici. Ma partiamo dall’inizio, da quando cioè il portoghese alla vigilia del Trofeo Tim aveva punzecchiato la “Giuve”, dichiarando che in caso di sconfitta con l’Inter, Ranieri avrebbe dovuto preoccuparsi, perché più avanti nella preparazione rispetto ai nerazzurri.

La Juve alla fine vinse grazie ad un gol di Iaquinta, e Ranieri intervistato a fine partita aveva manifestato tutta la propria stima nei confronti del collega, ricordandogli che aveva messo in campo la squadra meno allenata per dargli un’opportunità. E figuriamoci se Josè lasciava cadere il discorso, esimendosi dal rispondere.

Edwin Van Der Sar: recordman olandese

I tifosi juventini non ne conservano un ottimo ricordo, eppure Edwin Van Der Sar viene considerato tra i migliori portieri del mondo (per Marco Van Basten è addirittura il numero 1, ma è chiaro che si tratta di un giudizio di parte). Fatto sta, comunque, che alla non più verde età di 38 anni continua a difendere la porta del Manchester United, togliendosi parecchie soddisfazioni personali e collezionando record di imbattibilità.

E pensare che fino a sedici anni neppure pensava alla carriera sportiva, tutto preso dai suoi studi che dovevano portarlo sulla via del commercio. Ma la fortuna era dietro l’angolo e durante una gara tra dilettanti venne notato da un osservatore dell’Ajax che lo ingaggiò immediatamente, portandolo in una delle società più blasonate d’Europa.

Erano anni d’oro per i lancieri, con i quali il giovane Edwin riuscì a conquistare diversi trofei sia a livello nazionale che internazionale: 4 Eredivisie, 3 KNVB Cup, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale, oltre ai titoli di miglior portiere dell’anno (per quattro anni consecutivi), miglior portiere della Champions League (per due volte), miglior portiere d’Europa nel ’95 e miglior giocatore olandese nel ’98.

La Juve è in forma Champions

La Juve ha dimenticato l’Amburgo, non la squadretta che 25 anni fa gli tolse dalla bacheca una Coppa dei Campioni che sembrava vinta (quel ricordo non si cancella), ma quello dell’altra sera che ha regalato alla squadra di Ranieri il primo grande dispiacere della stagione.

Incidenti di percorso: inutile fare drammi a questo punto della preparazione, così come è inutile esaltarsi per l’ottima prova offerta ieri sera davanti ai campioni d’Inghilterra e d’Europa, detentori di quel titolo che la Juve spera di riportare presto a Torino.

Festa grande all’Old Trafford per applaudire all’ultima straordinaria stagione dei Red Devils, davanti a 60.000 spettatori che non hanno mai smesso di incitare la propria squadra (alla faccia dell’amichevole ed anche di Sir Alex Ferguson che in passato ha bacchettato il pubblico, accusandolo di non far sentire il proprio calore alla squadra).