serie A 25a giornata: Juventus – Inter 1-0

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Posticipo della venticinquesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Inter 1-0
Rete:
30′ pt Matri (J)

Pienone allo stadio Olimpico di Torino dove, senza neppure riuscire a intravvedere un seggiolino libero, Juventus e Inter si affrontano per riuscire a ritagliarsi uno spazio importante in questa ultima e decisiva fase di stagione. Per i nerazzurrri è partita che vale la rincorsa ai cugini del Milan, ben sapendo che la gara da recuperare contro la Fiorentina potrà poi agevolare il processo di ripresa. I padroni di casa, dal canto loro, non parlano di scudetto da un po’ ma non possono permettersi di lasciar scivolare la zona Champions.

Vincere a ogni costo per non perdere ultriore terreno e centrare quantomeno l’obiettivo minimo di annata, il quarto posto. Delneri recupera Marchisio, prontamente schierato nella mediana a quattro, e si affida al tandem offensivo composto da Toni e Matri. In difesa, anmcora fascia per Chiellini. La replica di Leonardo è quella di riproporre il rombo a centrocampo con Sneijder vertice avanzato e appena a ridosso delle punte Pazzini ed Eto’o.

Delneri avverte l’Inter

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A meno di ventiquattro ora dal derby d’Italia, gli animi cominciano a scaldarsi e piovono “minacce” da una parte e dell’altra.  Juventus-Inter non è una partita come le altre, per quanto la si voglia dipingere come tale. Juventus-Inter si gioca tutto l’anno sulle pagine dei giornali e sulle bocche dei protagonisti, che rivendicano successi antichi e chiedono la restituzione di questo o quell’altro scudetto. Ma non provate a far ammette a Delneri che dietro questa gara così importante per la conquista di un posto al sole possa esserci qualche motivo che va al di là del fatto sportivo:

Calciopoli non mi interessa, non guardo queste cose. I risultati in questo momento dicono che l’Inter è la squadra più forte del mondo.

Sneijder attacca Benitez e avverte la Juve

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Un mese e mezzo di assenza per recuperare da un infortunio e ricaricare le pile, ma ora Wesley Sneijder è tornato al suo posto, a dettare i tempi nel centrocampo nerazzurro, nella speranza di lasciare un’impronta sulla stagione dell’Inter. Tre graffi in sei giorni (tra campionato ed amichevole con l’Olanda) e la voglia di spaccare il mondo di dimostrare che è ancora l’Inter la squadra da battere. Nel posticipo di domenica c’è la Juve ad attendere i campioni d’Italia e Sneijder vuole tornare da Torino con i tre punti in tasca:

Battere la Juve e proseguire la striscia è importante per mettere pressione a chi è davanti. Vogliamo lo scudetto. A maggio si fanno i conti.

Real Madrid club più ricco del mondo, il Milan è il più ricco d’Italia

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Non vince nulla da un bel po’, e quest’anno potrebbe non fare eccezione, ma il Real Madrid resta ancora il club calcistico più ricco del mondo. Sarà perché, a differenza degli altri, espande i suoi tentacoli un po’ ovunque, persino negli altri sport come il basket, ma la società del Real Madrid riesce a fatturare da sola più di molte nazioni del terzo mondo.

Stando ai calcoli della società di consulenza Deloitte e basato sulla cifra d’affari dei 20 maggiori club di calcio del mondo realizzata nella stagione 2009/2010, la casa blanca si conferma al top con quasi mezzo miliardo di euro (483,6 milioni per l’esattezza), mentre tutte le altre arrancano a debita distanza. Il secondo club più ricco è ancora spagnolo e si tratta del Barcellona, con 398 milioni, seguito dal Manchester United che, nonostante i debiti, ha fatto circolare nella scorsa stagione 349,8 milioni di euro.

Buffon: basta parlare di Calciopoli

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L’argomento-nazionale la fa da padrone sulle prime pagine dei giornali, ma è già tempo di pensare alle prossime sfide di campionato e – in particolare – a quello che una volta veniva definito il derby d’Italia, prima che Calciopoli costringesse una delle due contendenti alla retrocessione nella serie cadetta. Juve-Inter non suscita più il fascino di una volta, ma è innegabile che sia una delle sfide più sentite, specie in considerazione delle accuse reciproche e delle richieste più o meno giustificate di restituzione dei titoli. Gigi Buffon si prepara alla sfida, nella speranza che l’argomento-Calciopoli venga lasciato fuori dal campo:

Non voglio più sentire nulla su Calciopoli, il passato è importante ma il futuro lo è ancora di più. E’ innegabile che quest’anno qualche errore arbitrale nei nostri confronti ci sia stato, ma sono un uomo di sport e come tale sono sempre convinto che si tratti solo di sviste, non ho mai pensato ci fosse qualcosa dietro.

Alessandro Matri: vita stravolta in pochi giorni

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Della serie: come può cambiare la vita in un batter d’occhio. Era la fine di gennaio ed Alessandro Matri giocava con la maglia del Cagliari, squadra nella quale è esploso durante le ultime stagioni. Alla porta di Cellino, patron dei rossoblu, si presenta Beppe Marotta, che vuole ad ogni costo portare a Torino l’attaccante, per rinforzare un reparto che fino a quel momento non ha dato garanzie di continuità.

Il giocatore vuole partire, il Cagliari fa il prezzo e la Juve accetta di buon grado, sicura che quel trottolino possa cambiare le sorti della stagione bianconera. Matri arriva dunque sotto la Mole, non cambia le sorti nella gara col Palermo e si prepara ad affrontare la gara proprio contro il Cagliari, la squadra che lo ha lanciato sul palcoscenico nazionale.

Cagliari – Juventus 1-3: fotogallery

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Finalmente Juve! Dopo qualche settimana di agonia in cui sembrava girare tutto storto, la Vecchia Signora riesce a muovere la classifica ed a riportarsi a ridosso delle prime, sebbene i punti di distacco dal Milan capolista siano ancora dieci. L’eroe della serata è Alessandro Matri, fino a qualche giorno fa punta di diamante dell’attacco del Cagliari ed ora accasatosi sotto la Mole, dove si è subito ritagliato un posto da protagonista.

Meglio la Juve nelle prime battute di gioco con Bonucci, Matri ed Aquilani a mettere i brividi alla difesa sarda. Il vantaggio arriva al minuto numero 20, quando l’ex attaccante rossoblu raccoglie un passaggio di Krasic e batte Agazzi. Di lì a poco gli ospiti potrebbero raddoppiare, ma a salvare sulla conclusione di Marchisio è Canini.

Serie A 24a giornata: Cagliari – Juventus 1-3

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Anticipo della ventiquattresima giornata di serie A.
Stadio Sant’Elia, Cagliari:
Cagliari-Juventus 1-3
Reti:
20′ pt e 30′ st Matri (J), 6′ st Acquafresca (C), 39′ st Toni (J)

La grande serata di Alessandro Matri, rientrato a Cagliari dopo una settimana dall’addio ma con indosso casacca di ben altri colori, si chiude con epilogo tale da lasciare enorme entusiasmo solo tra i tifosi bianconeri, visto che l’ex bomber isolano si è reso protagonista di una prestazione encomiabile. Riferimento fondamentale per l’attacco della Juventus, costante spina nel fianco della difesa sarda, a tratti immarcabile e capace di creare spazi e occasioni da solo. Ha fatto il resto una Juve finalmente in grado di assemblare una formazione che non risente più di problemi e carenze in attacco e, diciamo noi, un Cagliari poco attento nella seconda frazione di gioco.

Lo stadio San’Elia – buon colpo d’occhio con numerosa presenza bianconera – riserva al beniamino di qualche settimana fa un’accoglienza fredda: nè troppi fischi ma neppure appalusi scroscianti. Nelle file dei padroni di casa Donadoni sceglie il modulo a una punta: Acquafresca in attacco con il supporto di Lazzari e Cossu. Conti e Biondini gestiscono la mediana. Delneri presenta Chiellini, Barzagli e Bonucci in retroguardia con Sorensen ad agire sulla fascia destra. Melo e Aquilani al centro del campo, Martinez e Matri coppia offensiva.

Juve in crisi: è colpa degli arbitri?

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Incredibile, ma vero: la Juventus si lamenta del trattamento ricevuto dalla classe arbitrale nelle ultime giornate di campionato! Possibile che la Vecchia Signora stia pagando per colpe passate? Possibile che sia sottoposta alla legge del contrappasso? Difficile da stabilire, ma intanto, all’ennesimo errore arbitrale contro, la Juve alza la voce e lo fa nelle persone di Gigi Delneri e Beppe Marotta. Il tecnico è un fiume in piena di fronte alle telecamere di diverse tv:

Abbiamo avuto delle situazioni pazzesche in campo oggi, falli non dati, calci di rigore di un’evidenza sconvolgente. Noi vogliamo rispetto. Non è che ci devono dare tutti i rigori, ma quelli che sono evidenti. Non può dire che non l’ha visto, altrimenti ci piglia anche in giro.

Amauri polemico con la Juve

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Il suo passaggio dalla Juventus al Parma ha un po’ movimentato l’ultima giornata di mercato, per la felicità di quanti – tifosi della Vecchia Signora – si erano stancati di vederlo girovagare sul fronte d’attacco bianconero come un fantasma alla ricerca di se stesso. Ritrovare se stesso, tornare ad essere quello di Palermo e dei primi mesi sotto la Mole, quando i gol arrivavano con una facilità impressionante e lui diventava oggetto di desiderio per la nazionale di Lippi: questa è la missione di Amauri, che in quel di Parma cercherà di dimostrare di essere ancora un calciatore professionista e non il reduce da una crociera difficile da dimenticare. Ma l’addio alla Juventus (anche se solo momentaneo) non è stato dei più felici e l’italo-brasiliano ha qualche sassolino da togliersi dalla scarpa:

Anche l’anno scorso c’era la contestazione, adesso vediamo se il colpevole ero io. Da oggi in poi voglio pensare solo al Parma, le altre cose si vedranno in futuro perché comunque rimango un giocatore della Juve, ma da qui a giugno parlerò solo della mia nuova squadra.

Legrottaglie al Milan

Nell’ultimo giorno di calciomercato ci si aspettava qualche colpo a sorpresa della Juventus, in crisi come non mai e alla ricerca disperata di un attaccante. A poche ore dalla chiusura

Juventus – Udinese 1-2: fotogallery

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C’era una volta la Juve… La favola inizia così e chissà come finirà, visto l’andazzo della stagione in corso, fuori da Europa League e Coppa Italia e relegata ad una posizione non proprio comodissima in classifica. Solo un mese fa Delneri pronunciava per la prima volta la parola scudetto, convinto che questa Juve potesse competere con le grandi del calcio nostrano.

Ma come fai a competere se le altre acquistano in grande, non badano a spese, si rinforzano in ogni reparto e tu continui a contare i letti occupati in infermeria e non tappi i buchi? E allora è inutile lamentarsi se arriva il Parma e ti rifila quattro pappine, se arriva la Roma e ti manda a dormire con due ceffoni sonanti, se arriva l’Udinese e lascia due buchi nella porta di Buffon.

Serie A 22a giornata: Juventus – Udinese 1-2

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Posticipo della ventiduesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Udinese 1-2
Reti:
15′ st Marchisio (J), 22′ st Zapata (U), 41′ st sanchez (U)

Verità certificate dall’ultimo turno di un campionato che i più – e forse neppure a torto – vedono maggiormente equilibrato solo perché livellato verso il basso: ha stupito il Milan che, in dieci contro undici, ha messo a nudo un Catania sempre più allo sbando (spiace per Simeone, ma è una banda senza bandolo: Lo Monaco, stavolta, ha toppato in pieno); ha stupito l’Inter, vittoriosa in rimonta su un Palermo bello come – o forse più di – sempre ma ancora tanto acerbo nel corso delle fasi cruciali di ciascuna partita (la freddezza mostrata dai rosanero nel corso dei quarti di finale di coppa Italia s’è rivelata puramente illusoria); ha stupito il Napoli, e più di tutti ha incantato il suo giovane bomber Cavani, i cui numeri sotto porta fanno rabbrividire qualunque goleador di razza. La neve ha impedito, forse, che stupisse anche la Roma e l’epilogo della giornata odierna ci ha calamitato verso Torino, dove le due bianconere della massima serie si sono affrontate nel posticipo serale. Juventus-Udinese per dare modo a una delle due di stupirci nuovamente: la convinzione che fosse un banco di prova più per i locali che per gli ospiti c’era tutta anche perché – per come si sono messe le cose – una sconfitta avrebbe lasciato il segno soprattutto nelle file dei padroni di casa.

Neppure a Torino, come nel resto del nord,  c’è stato clima idilliaco con freddo e vento a farla da padroni: Juventus in piena emergenza in attacco, dove si registrano le assenze di tutti gli uomini di reparto a eccezione di capitan Del Piero, al cui fianco ci finisce Martinez. Folta mediana con Krasic chiamato a fare da colante tra centrocampo e attacco. La sorprendente Udinese di questo scorci odi campionato è la solita delle ultime prestazioni: Guidolin lascia che il duo offensivo composto da Di Natale (fallito obiettivo di mercato proprio della vecchia signora) e Sanchez possa incantare come d’abitudine. Il collettivo friulano, il cui gioco pare ormai collaudato a tavolino, avrebbe dovuto fare il resto.