Scandalo passaporti: tra nuovi nomi e vecchie conoscenze

Errare è umano, ma perseverare, sperando di farla franca, è da fessi! Sicuramente ricorderete la vicenda che travolse il mondo del calcio una decina di anni fa, quando si scoprì che alcuni calciatori, pur di ottenere un passaporto comunitario, si rivolgevano a dei “procacciatori di lontani parenti”.

Tra questi “furbi” anche il centrocampista della Lazio Juan Sebastian Veron, che si era avvalso dell’aiuto di una certa Maria Elena Tebaldi, una vera esperta nel ritrovare lontane origini italiane per chiunque lo desiderasse, a costo di inventarli, laddove non ci fossero stati.

La tresca venne scoperta e la Lazio fu costretta ad ammettere di aver versato 110.000 dollari sul conto della Tebaldi, affinché si muovesse per trovare un trisavolo italiano di Veron. La vicenda si concluse con la condanna della donna a due anni di carcere, con sospensione della pena, ma a quanto pare la signora non ha ancora imparato la lezione, se è vero che il suo nome è nuovamente emerso per una vicenda di passaporti falsi.