Inter: Forlan non giocherà in Champions

 La notizia è di oggi ed è una doccia fredda per i tifosi dell’Inter, ancora orfani di Samuel Eto’o. Diego Forlan, comprato per sostituire il camerunense, non potrà giocare la fase a gironi della Champions League.  Questo perchè il biondo attaccante ha giocato con l’Atletico Madrid due partite del terzo turno preliminare di Europa League, per la precisione la partita di andata e quella di ritorno contro i norvegesi dello Strømsgodset.

Il particolare era sfuggito a tutti gli organi di stampa, e forse anche alla dirigenza delle due squadre. Nel turno successivo contro il Vitoria Guimaraes infatti, l’Atletico non ha convocato Forlan proprio perchè il giocatore era in trattativa con l’Inter. Tutto è stato inutile però, perchè ormai il danno era stato fatto. La notizia è apparsa anche in giornata sul sito ufficiale dell’ Inter. Dopo il salto vi riportiamo il comunicato stampa della società nerazzurra.

Zarate: “Passerò di più la palla”

 E’ stato il colpo a sorpresa dell’ultimo giorno di Mercato estivo. E’ Mauro Zarate, il nuovo acquisto che deve far sognare i tifosi interisti. La sua partenza dalla Lazio sembrava scontata dopo i diverbi con Reja, ma fino all’ultimo giorno era stato escluso un passaggio all’ Inter. Nella conferenza stampa di presentazione Zarate ha promesso assist e impegno per vincere con l’Inter:

Tante volte non passo la palla, è vero,  ma è anche vero che l’anno scorso, se non mi sbaglio, ho mandato in gol circa nove volte i miei compagni. Nel vecchio Zarate non c’era niente di sbagliato, infatti non devo cambiare, ma dimostrare come sono veramente. E magari passare un po’ più spesso la palla…

Non sono mancati i complimenti di rito alla nuova società e ai compagni:

Qui mi ha colpito tutto. L’Inter è un grande club, è diverso dalle altre squadre in cui sono stato prima d’ora. È bello avere tanti argentini in squadra, ho già parlato con tutti e mi hanno dato consigli

Calciomercato, gli affari conclusi nell’ultima frenetica giornata

L’Ata Executive di Milano ha vissuto l’ultima frenetica giornata di calciomercato, con diverse squadre alla ricerca del colpo grosso, preferibilmente in saldo, ed altre desiderose di liberarsi di pezzi da novanta (soprattutto nell’ingaggio) o bidoni ritenuti poco utili alla causa. Tra i tanti affari conclusi in giornata, merita particolare attenzione quanto fatto dalla Roma, che in poche ore dovrebbe essere riuscita a trovare le tessere che completano il puzzle di Luis Enrique.

E allora ecco arrivare in un solo colpo Kjaer, Pjanic e Gago, a completare difesa e controcampo, mentre Matteo Brighi ha preso la via di Bergamo per aiutare l’Atalanta nella non facile risalita dopo i 6 punti di penalizzazione dovuti al calcio scommesse.

Roma e Inter, addio Casemiro

Casemiro non verrà in Italia, almeno per quest’anno. Le trattative per il giovane centrocampista del San Paolo erano a buon punto sia per la Roma che per l’Inter, con i giallorossi che sembravano più vicini dopo una prima offerta al club di 15 milioni di euro.

I rappresentanti del San Paolo non avevano mai chiuso le trattative, ed anzi avevano deciso di discuterne con Sabatini, nell’attesa di far lievitare l’asta con l’inserimento dell’Inter, ma nella notte arriva la doccia gelata: Casemiro ha rinnovato con il suo club.

Sanchez, si complica la trattativa e rientrano in gioco Chelsea e Inter

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Clamorosa svolta nell’affare Sanchez. L’Udinese, si sa, vuol monetizzare il più possibile la cessione del cileno, ed i 26 milioni del Barcellona più bonus che arriverebbero a 43 non convincono completamente il patron Pozzo che vorrebbe i soldi tutti e subito. Così è bastato l’interessamento del Chelsea e tutto rischia di saltare.

I Blues infatti pare abbiano offerto 35 milioni di euro da versare cash, ed anche se nel complesso i milioni che entrano nelle casse friulane sarebbero meno, c’è il vantaggio che questi arriverebbero subito, e non dilazionati nelle prossime 4 stagioni. L’Udinese, che stava per firmare l’accordo con il Barcellona, si è così tirata indietro.

La Roma non vuole lo scudetto del 2006

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Sono trascorsi cinque anni dal fattaccio,  ma l’assegnazione dello scudetto del 2006 continua ancora a far discutere, tra esposti, richieste di revoca, prescrizioni e ipotesi di riassegnazione in base alla classifica dell’epoca. Se la Juve non può ottenere la restituzione del titolo conquistato sul campo e se l’Inter venisse costretta a restituire il cosiddetto scudetto di cartone, a chi assegnare quel triangolino tanto discusso? Ieri Bruno Conti, dirigente della Roma, aveva avanzato una richiesta nemmeno troppo campata in aria:

Lo scudetto del 2006 lo avremmo meritato noi. I ragazzi lo avrebbero meritato per quanto fece vedere sul campo ma non voglio dire altro perché è un argomento delicato.

Scudetto 2006: gli ultimi scenari tra risarcimenti e riassegnazioni

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La fatidica data del 18 luglio si avvicina, e forse la decisione sul famoso scudetto del 2006 potrebbe essere persino presa prima. Ma rimanendo con il giorno segnato in rosso sul calendario, cerchiamo di capire com’è la situazione allo stato attuale. L’unica certezza è che lo scudetto non verrà riassegnato alla Juventus. Tutto il resto è solo supposizione.

Dall’essere sicuro che lo scudetto non verrà toccato, ora Moratti ha capito che la situazione dell’Inter si fa sempre più difficile, tanto da minacciare di chiedere i danni. In pratica la sentenza di pochi giorni ha stabilito che l’Inter è colpevole ma prescritta. Alla prescrizione si può rinunciare, e se i nerazzurri sono così angioletti come dicono, potrebbero chiedere di continuare il processo, ma quest’eventualità è sicuramente da scartare.

Inter, inizia l’avventura di Gasperini

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Per stemperare il clima rovente  in casa Inter dopo l’uscita della relazione di Palazzi sui fatti relativi alla stagione 2004-2005 che hanno fatto infuriare Moratti, capita  a proposito quest’oggi la prima conferenza stampa di Gasperini. I toni sono stati pacati e l’allenatore non si è sbilanciato né sul calciomercato né sulla questione riguardante calciopoli. Insieme al nuovo tecnico c’erano in sala stampa Stefano Filucchi, vice direttore generale e Marco Branca, direttore dell’area tecnica. Assente illustre è stato proprio Massimo Moratti, a differenza di qualche mese fa quando presidiò alla conferenza di presentazione di Leonardo.

La cosa che appare certa dalle prime parole del mister di Grugliasco è che la squadra è in grado di giocare con la difesa a 3, ma non è l’unica soluzione possibile vista la duttilità di molti giocatori in rosa. Il 4-3-3 è un’alternativa che potremmo vedere diverse volte durante l’arco della stagione.  Su Sneijder Gasperini prova a smorzare le voci che lo vogliono lontano da Milano, ma lascia aperta la porta ad una cessione.

Inter, prescrizione per i fatti del 2006

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Si aspettava da ieri sera la decisione della Procura federale della Federcalcio sull’esposto della Juventus presentato un anno fa, e finalmente nel primo pomeriggio di oggi è arrivata la notizia: la FIGC ha archiviato per prescrizione il procedimento. Prima di capire cosa comporterà questo per l’assegnazione dello scudetto del 2006, ecco la parte del comunicato ufficiale:

è stata disposta l’archiviazione degli atti: nei confronti dell’allora socio di riferimento dell’Internazionale sig. Massimo Moratti e della società Internazionale: perché non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare non prescritte ai sensi dell’art. 18 C.G.S., vigente all’epoca dei fatti.
Nei confronti dell’allora presidente dell’Internazionale (deceduto l’anno 2006) sig. Giacinto Facchetti e della società Internazionale: perché non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte ai sensi dell’art. 18 C.G.S., vigente all’epoca dei fatti.

Scudetto 2006: domani revoca o conferma per l’Inter

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Domani si decide. Gli animi si scaldano, ma la doccia fredda arriva per i tifosi juventini: il famoso scudetto del 2006, quello dato all’Inter, non verrà riassegnato alla Juventus. Le colpe di Moggi e soci, che peraltro sono stati radiati dal calcio poche settimane fa, sono troppo evidenti per poter riassegnare un titolo con troppe ombre ad un club che, almeno, ha dimostrato di poter ripartire da zero.

Per questo l’unico dubbio rimane tra la conferma dello scudetto all’Inter, o al massimo la revoca, come quello del 2005, senza che venga assegnato a nessuno. Dopotutto, ricordiamo, quello del 2006 fu assegnato all’Inter per una questione di partecipazione alle coppe europee. Ora, a distanza di 5 anni, quella necessità non c’è più e perciò viene meno anche il motivo di assegnazione a tavolino di quello che, per anni, è stato definito “lo scudetto di cartone”.

La Lega Calcio si spacca, le 5 grandi pronte all’espatrio

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Grandi contro piccole. Il mondo del calcio nostrano si è sempre diviso tra i pesci grossi, spesso coalizzati, e quelli piccoli, che cercano di contrastarne il potere. Il motivo del contendere questa volta è la ripartizione dei diritti televisivi e la richiesta di affidare a tre agenzie demoscopiche i sondaggi per valutare i bacini di utenza. La richiesta viene dalle piccole società, ma non trova l’appoggio delle grandi (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli) e così si finisce per decidere per alzata di mano, con le le cinque grandi a dire no e Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania a propendere per il sì. Cinque a cinque dunque.

Ma il castello rischia di crollare di fronte alla presa di posizione del presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, che con il suo voto favorevole ha dato ragione alle cosiddette piccole del calcio italiano, rendendo quindi attuabile la delibera dell’assemblea che assegna i sondaggi per definire i bacini di utenza.

Champions League quarti di finale: Schalke 04 – Inter 2-1

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Ritorno dei quarti di finale di Champions League.
Veltins Arena, Gelsenkirchen:
Schalke 04-Inter 2-1
Reti:
45′ pt Raul (S), 5′ st Thiago Motta (I), 36′ st Howedes (S)

Schalke 04 – Inter 2-1

Spregiudicatezza per rimontare, i miracoli li si lasci altrove. Le parole pronunciate alla vigilia del ritorno dei quarti di finale di Champions League dal tecnico dell’Inter, Leonardo, contenevano un evidente richiamo alla capacità dei suoi uomini di mettere in scena imprese sportive figlie di sudore e fatica. Altrochè fatalismo. Per passare il turno occorrevano almeno quattro reti senza subirne una: circostanza tutt’altro che semplice ma, laddove in grado di materializzarsi, frutto delle azioni di uomini in carne e muscoli, della simultaneità di raziocinio e coraggio. Se undici calciatori in disposizione corale e armonica riescono a rasentare la perfezione, ogni cosa è possibile.

Rimontare in trasferta tre reti di svantaggio. Non ci è mai riuscito nessuno nelle coppe europee, ci prova l’Inter che per la gara di Gelsenkirchen, almeno a parole, dimostra di credere fermamente all’impresa. Di fronte uno Schalke che può gestire il robusto 5-2 dell’andata e che in Bundesliga è apparso in notevole crescita, anche atletica. Colpo d’occhio da rabbrividire, alla Veltins Arena, con spalti gremiti al limite della capienza. Il tifo locale auspica di accompagnare lo Schalke 04 verso una passerella che ufficializzi la qualificazione virtualmente acquisita nella sfida di andata, i nerazzurri venderanno cara la pelle.