La Roma non vuole lo scudetto del 2006

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

Sono trascorsi cinque anni dal fattaccio,  ma l’assegnazione dello scudetto del 2006 continua ancora a far discutere, tra esposti, richieste di revoca, prescrizioni e ipotesi di riassegnazione in base alla classifica dell’epoca. Se la Juve non può ottenere la restituzione del titolo conquistato sul campo e se l’Inter venisse costretta a restituire il cosiddetto scudetto di cartone, a chi assegnare quel triangolino tanto discusso? Ieri Bruno Conti, dirigente della Roma, aveva avanzato una richiesta nemmeno troppo campata in aria:

Lo scudetto del 2006 lo avremmo meritato noi. I ragazzi lo avrebbero meritato per quanto fece vedere sul campo ma non voglio dire altro perché è un argomento delicato.

Meritato o no sul campo, la classifica di quella stagione parla chiaro: Juventus 91 punti (poi retrocessa nella serie cadetta), Milan 88 punti (penalizzata poi di 30 punti), Inter 76 punti (ma non così onesta come fece credere all’epoca dei fatti), Fiorentina 74 punti (poi penalizzata di 30 punti) e Roma 69 punti. Togliendo quindi di mezzo tutte le squadre implicate nello scandalo Calciopoli, resterebbe solo alla Roma il diritto di rivendicare la vittoria di quel titolo.

E’ però molto improbabile che la Figc decida in questo senso, tanto che probabilmente (o almeno a rigor di logica e di giustizia) lo scudetto della stagione 2005-’06 verrà cancellato dagli annali. Intanto il presidente ad interim della Roma, Roberto Cappelli, mette le mani avanti e dice che la società giallorossa non si muoverà affatto per chiedere l’assegnazione del tricolore della discordia:

Non riteniamo di promuovere alcuna azione finalizzata a farsi riconoscere l’assegnazione dello scudetto 2006, in quanto riteniamo che le vittorie a cui ambiano debbano essere conquistate sul campo. E’ questo lo spirito con cui la Roma vuole iniziare questo nuovo corso. La società sin d’ora accetta con serenità qualsiasi decisione che la procura federale riterrà opportuno assumere in riguardo, nella convinzione che tale organo saprà interpretare ed applicare al meglio i principi normativi che regolano il sistema calcistico.

Del resto, che senso avrebbe festeggiare uno scudetto con cinque anni di ritardo, ben sapendo che sarà sempre ricordato come il tricolore di cartone?

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