Tutti i capricci di Abramovich

Si dice che sia disposto a sborsare 13 milioni di euro per portarsi a casa il talento del Napoli Ezequiel Lavezzi, ma per uno come Abramovich si tratta solo di un modo per svuotare le tasche dagli spiccioli, per evitare che finiscano negli ingranaggi della lavatrice.

Il patron del Chelsea è abituato a firmare assegni con qualche zero in più e non solo per togliersi sfizi che hanno a che fare con il pianeta calcio. Yacht, ristoranti, ville, arredamenti di lusso: Abramovich arraffa tutto ciò che viene messo sul mercato a cifre esorbitanti, quasi a voler dimostrare al mondo la sua potenza economica. Volete qualche esempio?

La scorsa estate è finito sulle pagine dei giornali per aver acquistato la villa più costosa del mondo, spendendo una cifra vicina ai 310 milioni di euro. Una modesta dimora già passata dalle mani di Gianni Agnelli e di Bill Gates, affacciata sulla Costa Azzurra, davanti ad uno dei panorami più affascinanti del pianeta.

Fantacalcio: top 11 già sicura

Come la scorsa settimana ad essere premiati furono i calciatori del Milan per la grande partita giocata nel derby, sicuramente stavolta ad essere premiati saranno quelli dell’Atalanta, seconda ad un solo punto dalle prime, ma capace di segnare 4 gol ad una delle difese che, prima di questa partita, era risultata tra le migliori del campionato.

Tre doppiette segnate da tre attaccanti non lasciano dubbi su chi vestirà le maglie della nostra top 11 in attacco. Ma anche per le altre posizioni, di solito molto incerte, i gol sono stati sufficienti per anticipare chi saranno i migliori di giornata. Poco lavoro quindi per le previsioni.

Serie A: tre in vetta prima della sosta

Sesta giornata di campionato ricca di colpi di scena e di risultati tutt’altro che scontati. Poteva essere la giornata del Napoli, che dopo la delusione rimediata in Coppa, aveva l’opportunità di tornare al comando della classifica a 17 anni dalla sua ultima volta. Poteva essere la giornata del Catania capolista, seppur in compagnia di Lazio, Inter e Udinese. Poteva essere la giornata del riscatto juventino dopo tre pareggi consecutivi tra campionato e Champions League. E poteva essere la giornata del Milan, chiamato ad avvicinare la vetta della classifica.

Già, poteva essere, ma così non è stato. Il Napoli era partito bene in quel di Genova, andando in rete con Lavezzi quando la lancetta dell’orologio non aveva ancora compiuto il suo primo giro. ma al termine di una partita emozionante è stato il Genoa ad uscire con i tre punti in tasca. Niente primato per il Napoli e liguri che salgono a 9 punti.

Raggiunge invece la vetta della classifica l’Udinese, grazie ad un Quagliarella in stato di grazia, che mette a segno una doppietta e piega un Torino sempre più in difficoltà.

Premier League: Liverpool e Chelsea, fuga in coppia

Il Chelsea batte la cabala. La serie negativa che lo vedeva mai vincitore contro l’Aston Villa negli ultimi 3 anni e i numerosi infortuni (mezza squadra è in infermeria), non fermano i Blues, che pur incerottati si liberano 2-0 dei Villans e mantengono il primo posto, nonostante gli attacchi del Liverpool. I Reds sono una squadra nuova, non ha problemi ad affrontare squadre più forti sulla carta, ma soprattutto ha ritrovato quel carattere che le è servito per vincere la Champions League qualche anno fa.

E’ praticamente un’altra squadra quella di Rafa Benitez, ben lontana da quella dei mille problemi dello scorso anno, e lo dimostra nell’ultima gara di campionato, quella vinta ieri a Manchester contro il City che conosce la prima vera crisi da quando è stata rilevata dal gruppo arabo.

E’ dello Schalke 04 lo sponsor più ricco d’Europa

C’era un tempo in cui le maglie di calcio avevano a malapena i numeri sulle spalle (rigorosamente dall’1 all’11). Ricordi di un calcio che non c’è più, forse più lento e mono tecnico, forse meno spettacolare, sicuramente più vero.

Poi qualcuno intuì il business, osservando tutto quello spazio che restava libero sul petto dei giocatori e pensò bene di sfruttarlo, riempiendolo con una scritta che facesse pubblicità a questa o a quella grande azienda (dietro lauti compensi, si intende). Ed ecco nascere lo sponsor, fonte di grandi guadagni per le società sportive di tutto il mondo.

Ma quanto raccolgono i vari club dai contratti di sponsorizzazione delle proprie maglie? Beh, diciamo che in Italia non ci possiamo assolutamente lamentare, con una media di 3,9 milioni a stagione, cifra che ci mette dietro solo alla Bundesliga (quasi 7 milioni l’anno) ed alla Premier League (poco più di 5 milioni).

Giovinco non rinnova, gli juventini tremano

ll ruolo di fantasista nella Juventus pare essere ereditario. Al ritiro (o alla partenza) di un grande numero 10 pare ne consegua obbligatoriamente un altro. Il primo dell’era moderna fu “Le Roi” Platini. Alla sua partenza esplose Roberto Baggio, a cui seguì Alex Del Piero. Sembrava si fosse trovato il futuro proprietario dello scettro di leader in Giovinco. Come caratteristiche fisiche e tecniche ci siamo, ma c’è ancora qualcosa che non va: il contratto.

La “Formica Atomica” ha dichiarato di voler rimanere alla Juve a vita, ma visti i pochi zeri sul contratto offerto dalla dirigenza, e invece quello cospicuo che lo aspetterebbe se si trasferisse in Premier League, Giovinco ancora non ha deciso per chi firmare.

L’inter riprende la corsa, la Lazio frena

Poteva essere una buona occasione per consolidare il primato solitario in classifica, ma quando si sbaglia così tanto e ci si trova di fronte ad una squadra ben messa in campo e per nulla intenzionata a fare solo sparring partner, è già molto se si riesce a mettere in cantiere un punticino.

La Lazio vista ieri nell’anticipo contro il Lecce ha creato tanto sin dall’avvio di gara, decisa a mettere subito in discesa la partita. Ma proprio quando ci si aspettava un gol del duo delle meraviglie Zarate-Pandev, arrivava inattesa la rete del Lecce con Tiribocchi che infilava di testa su assist di Polenghi. A quel punto la Lazio ha cercato di osare maggiormente, pur rischiando di prendere il secondo gol prima della fine del tempo.

Nella ripresa ancora biancazzurri in avanti alla ricerca del pareggio. Molte le occasioni create e sbagliate dagli uomini di Delio Rossi, che nonostante le sostituzioni effettuate non riusciva a trovare qualcuno capace di buttarla dentro. La svolta al 38′ della ripresa, quando Simone Inzaghi veniva buttato nella mischia per tentare il tutto per tutto.  E, proprio quando eravamo pronti a registrare la seconda sconfitta della Lazio in campionato, arrivava la zampata vincente del nuovo entrato.

Che fine ha fatto Roberto Baggio?

Roby, Divin Codino, o comunque lo vogliate chiamare, lui è sempre stato uno dei più forti calciatori che il calcio italiano abbia mai visto. Forse è il Maradona dell’Italia, ha giocato oltre 700 partite e segnato oltre 300 gol, di cui 27 in 56 gare in nazionale.

Nel Maggio 2004 la sua ultima gara con la maglia del Brescia. Partita che ha visto chiudere una grande carriera a 37 anni, non tanto per i raggiunti limiti di età, ma a causa di un ginocchio malandato che tornava spesso a fare i capricci. In molti hanno provato a farlo riprendere a giocare o comunque a far tornare nel mondo del calcio, ma a parte qualche partita di beneficienza, si può dire che il Codino nazionale sia scomparso (calcisticamente parlando). Ma che fine ha fatto?

Serie B: Sassuolo in fuga, Rimini e Mantova in crisi

Sassuolo-Treviso 2-0 Brescia-Frosinone 2-1 Parma-Modena 0-0 Ancona-Rimini 5-0 Pisa-Triestina 3-1 Cittadella-Vicenza 0-1 Grosseto-Albinoleffe 2-2 Piacenza-Salernitana 0-1 Avellino-Ascoli 0-2 Bari-Mantova 1-0 Non saranno più in 4 in testa, ma la vetta