Premier League: doppio stop United-Chelsea, e il Liverpool è a -1

Adesso sì che si può parlare di campionato riaperto. Questo è dovuto più che al Liverpool, che fa il suo dovere in casa contro l’Aston Villa, al Manchester United che rimedia la seconda sconfitta consecutiva e brucia 6 punti in 7 giorni. Adesso i Reds sono sotto di un solo punto alla compagine di Sir Alex Ferguson, ma i Red Devils devono ancora recuperare una partita.

La 30^ giornata comunque passa agli annali per l’incredibile stop dello United in casa del Fulham (il primo negli ultimi 44 anni), grazie soprattutto a Scholes che dopo un quarto d’ora si sostituisce a Van Der Sar, parando un tiro avversario, facendosi così espellere. Nel finale anche Rooney si fa cacciare per doppia ammonizione, e la frittata è fatta. Ma passerà alla storia anche per la prima sconfitta di Hiddink sulla panchina del Chelsea.

Ibra mugugna, Mourinho lo snobba

Parole che lasciano il tempo che trovano a questo punto della stagione, ma che fanno la felicità di quanti vogliono creare un caso a tutti costi. Fatto sta che nelle ultime settimane tali parole sono già uscite un paio di volte dalla bocca di Ibrahimovic ed è facile per noi scribacchini di pallone ricamarci sopra.

Eh si, perché all’indomani della sconfitta contro lo United, lo svedesone aveva lasciato intendere di avere qualche riserva sul suo futuro in maglia nerazzurra. Una dichiarazione ribadita nella giornata di ieri, dopo la doppietta ai danni della Reggina, con quel

Per ora sono concentrato sullo scudetto, poi si vedrà.

Non è il caso di far drammi né di cominciare a strapparsi i capelli, ma è chiaro che Ibrahimovic vuole avere garanzie sul futuro della squadra, impegnato com’è nella rincorsa a titoli ambiziosi quali Champions League e Pallone d’Oro.

“Juventini bastardi imbroglioni”: la vita di Brian Clough diventa un film

Correvano i mitici anni settanta e nel Regno Unito spopolava il nome di un tecnico con la fama di vincente, sebbene allenasse squadre potenzialmente senza possibilità alcuna di conquistare la gloria. Eh si, perché se è semplice mettere in fila trofei e coppe con una squadra di fenomeni, non lo è altrettanto quando si è alla guida di una provinciale, che al massimo può ambire ad una posizione comoda in classifica.

Ebbene, Brian Clough sovvertì ogni regola calcistica, regalando più di un sogno ai club che puntavano sulla sua professionalità, primo fra tutti il modestissimo Derby County, condotto fino alla semifinale di Coppa dei Campioni, poi persa contro la Juventus. Le cronache dell’epoca parlano di una gara molto discussa sotto il profilo arbitrale, il che indusse il tecnico a sospettare che l’arbitro avesse ricevuto un compenso dai cheating bastardas (bastardi imbroglioni) bianconeri. E non si limitò a quelle dichiarazioni di fuoco, aggiungendo poi frasi scomode sullo scarso coraggio degli italiani durante il secondo conflitto mondiale.

Un allenatore che non le mandava certo a dire (vi ricorda qualcuno?) e che già in passato aveva seminato scompiglio all’interno dello spogliatoio del Leeds United, venendo poi cacciato per gli scarsi risultati ottenuti sul campo. Un esonero che poteva costargli caro e che invece segnò la sua fortuna.

Moratti-Mourinho, scoppia la pace e si pensa al futuro

Nessun gelo, nessun litigio. Moratti e Mourinho non sono mai andati così d’accordo, e lo dichiarano apertamente entrambi, parlando del futuro dell’Inter. Forse i fantasmi di Mancini hanno fatto fare un passo indietro al presidente nerazzurro, che intanto si è reso conto che allenatori del calibro dello Special One sul mercato non ce n’erano, e quindi la alternative erano la pace o il ritorno dell’ex allenatore con cui non è che andasse d’accordissimo. E lui ha scelto la prima.

Mourinho dal canto suo non aspettava altro, ed è venuto subito incontro al suo presidente, tornando sui suoi passi ed approvando molte scelte dello stesso Moratti, dalle opportunità in più offerte a Balotelli al ritorno in squadra di Cordoba, criticato duramente nelle settimane passate. Tanto vanno d’amore e d’accordo che adesso si parla già della stagione 2009-2010, e della futura Champions League.

Juve a spasso, Catania quasi salvo, romane in crisi

Campionato chiuso? Lo predichiamo da mesi, di fronte ad una capolista che non perde il passo e, quando lo fa, ha la fortuna di veder crollare anche le sue avversarie. La Juve però continua a crederci, checché ne dica Ranieri, sempe più fermo nel suo proposito iniziale, “migliorare il terzo posto della scorsa stagione”.

Dall’altra parte della barricata troviamo un Mourinho che dice di dormire sonni tranquilli, perché alla sua squadra mancano “solo” 23 punti per raggiungere l’obiettivo finale, mentre ai bianconei occorrerebbe vincere tutte le gare da qui alla fine. Sarà, ma intanto la Juve continua a correre e nessuno può impedirle di crederci fino in fondo, sebbene l’impresa sia di quelle ardue.

Ne è dimostrazione la gara di ieri sera contro la Roma, un poker pulito (doppio Iaquinta, Mellberg e Nedved), per una volta senza contestazioni, quasi a voler emulare la diretta avversaria (0-4 nel girone di andata). Vero è che i giallorossi erano in formazione d’emergenza (tanto per cambiare), ma quattro gol tolgono ogni dubbio sulla voglia di rincorsa della Vecchia Signora.

Che fine ha fatto Byron Moreno?

Per una volta nella nostra rubrica del “che fine ha fatto” non ci occupiamo di un calciatore, ma di una personalità che ha oscurato non solo tanti giocatori, ma un intero mondiale di calcio. Stiamo parlando del famosissimo Byron Moreno, arbitro ecuadoriano tristemente famoso perché, durante il mondiale nippo-coreano del 2002 fu accusato di aver buttato l’Italia fuori dal torneo prendendo decisioni di parte, proprio in favore dei padroni di casa della Corea del Sud.

Sicuramente, dopo aver ricevuto migliaia di improperi, lettere di protesta, ed essere stata la persona più odiata d’Italia, pian piano è diventato un personaggio simpatico, viste le tante caricature e videogiochi dedicati a lui su internet, e viste le partecipazioni televisive, volontarie o meno, tra Striscia la notizia e Stupido Hotel. Sappiamo di lui cosa ha combinato al Mondiale, ma niente di cosa è successo dopo.

Damiano Tommasi, parte l’avventura cinese

Lo avevamo lasciato poco più di un mese fa in procinto di partire per la Cina, per valutare se fosse o meno il caso di tuffarsi in un’avventura tanto intrigante quanto rischiosa. Parliamo di Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e della nazionale italiana, adorato dalla Curva Sud sia per le doti atletiche che per le sue qualità fuori dal campo.

Ora l’Anima Candida, come lo chiamavano i tifosi giallorossi, sta per debuttare nel campionato cinese nelle fila del Tianjin Teda, squadra che promette di fargli vivere una seconda giovinezza.

Eh già, perché Damiano di primavere ne ha collezionate quasi trentacinque, giocando per anni a livello professionistico (Verona, Roma, Levante e QPR), ma non ha ancora perso l’entusiasmo che animava i suoi esordi ed ha ancora tanta birra in corpo da buttare sul rettangolo verde.