Adriano chiede scusa

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Gira che ti rigira doveva pur lasciare una traccia all’ombra del Cupolone, prima di trasferirsi nuovamente sotto il sole cocente del Brasile. Un gol nel derby? Una partita giocata alla grande? Macché! Adriano si è fatto nuovamente riconoscere per una delle sue solite prese di posizione (o capriccio?), non presentandosi all’appuntamento per il controllo della spalla operata. Apriti cielo! La Roma probabilmente non aspettava altro per ridiscutere il contratto, forte di una clausola che prevede la rescissione unilaterale del contratto per comportamento poco professionale da parte dell’attaccante. Ma lui, come al solito, ha una giustificazione “plausibile” ed ora si cosparge il capo di cenere ed è pronto a battersi il petto:

Avevo appuntamento sabato 26 in clinica, poi la visita è stata spostata a domenica 27 a Trigoria. Io pensavo di dover fare le lastre, di avere bisogno di attrezzature che a Trigoria non ci sono. Ero arrabbiato, non sapevo cosa fare e non sono andato. Ho fatto male a me stesso, chiedo scusa a tutti, ma questa polemica mi sembra esagerata. Sono disposto a tutto, sono qua, parliamone. In questo anno mi sono fatto male tre volte, non sono riuscito a dare il mio contributo ai compagni, e questo peggiora le cose. Giochi poco, pensi tanto, ed alla fine finisci per fare uno sbaglio. Oggi però ho fatto tutto, le visite con il dottore sono andate bene.

Serie B 29a giornata: Siena e Reggina, tanta fatica. Brutto Novara, pessimo Livorno

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Albinoleffe-Modena 0-0
Ascoli-Vicenza
rinviata per pioggia
Cittadella-Livorno 2-0: 10′ st e 24′ st Piovaccari (C)
Grosseto-Padova 3-1: 5′ pt Sforzini (G), 29′ pt aut. Mora (G), 4′ st Mora (G), 46′ st Papa Waigo (G)
Novara-Portogruaro 0-0
Piacenza-Empoli 2-1:
32 ′pt Forestieri (E), 6′ st Cacia (P), 21′ st Piccolo (P)
Reggina-Frosinone 1-1: 14′ pt Viola (R), 46′ pt rig. Cariello (F), 18′ st Bonazzoli (R)
Sassuolo-Pescara 2-0: 19′ pt Piccioni (S), 1′ st Bruno (S)
Siena-Triestina 1-0: 30′ st Larrondo (S)
Varese-Crotone 1-1: 4′ pt Pesoli (V), 46′ pt Caetano (C)
Torino-Atalanta domani ore 20.45

Moratti: scudetto? E’ corsa a tre

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Dalla scorpacciata di trofei della scorsa stagione ad un inizio non proprio facile in campionato, per poi recuperare punto su punto fino a portarsi a meno sei dalla testa della classifica. L’Inter comincia a crederci, comincia ad affilare le armi per il finale di stagione e intanto si gode la seconda posizione, in attesa dello scontro diretto con il Milan del prossimo 3 aprile. Sfida scudetto? Massimo Moratti non ne è convinto, ma si dice comunque divertito dalla situazione che si è venuta a creare in testa alla classifica:

Non credo che sarà decisivo, però tutto questo è divertente, comincia a diventare interessante.

Tutti i candidati alla panchina della Juventus

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Oggi come oggi nemmeno il più inguaribile dei tifosi juventini riuscirebbe a immaginare i bianconeri in Champions League il prossimo anno. Per cui solo la matematica sta mantenendo sulla panchina della Juventus del prossimo anno Luigi Delneri.

Alle speranze quasi nulle di Delneri di restare alla Juve si contrappone una folta truppa di aspiranti alla sua successione. Le preferenze dei tifosi sono per Luciano Spalletti e Fabio Capello. Difficile però che si muovano dalle loro panchine per prendersi una gatta da pelare come questa – a meno che il presidente Andrea Agnelli non li convinca con progetti faraonici.

Roma: altra “Adrianata”, la rescissione del contratto è ad un passo

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Ormai non ci sono più dubbi, il contratto tra Adriano e la Roma verrà rescisso a breve a causa del comportamento non professionale del calciatore. Hanno fatto bene i dirigenti giallorossi ad inserire questa clausola ad inizio stagione, ed anzi, siamo stupiti dal fatto che non l’abbiano esercitata prima.

Già il mancato rientro di Adriano, dopo tutte le notizie su di lui che arrivavano dal Brasile, sarebbe stato sufficiente a far saltare il contratto (è tornato con 4 giorni di ritardo), ma l’ex Imperatore ha deciso di peggiorare la situazione nella giornata di ieri. Grazie, pare, all’intercessione di Montella che vuol recuperarlo, al calciatore era stata data la possibilità di riprendere ad allenarsi con i compagni, ma prima di farlo doveva presentarsi ad una visita medica con il chirurgo che l’ha operato per vedere come il suo fisico stava reagendo all’intervento.

Milan, Kakà potrebbe ritornare

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Un clamoroso scoop potrebbe essere stato annunciato, tra le righe, da Bosco Leite, padre-procuratore di Kakà. Ieri sera infatti era a San Siro durante Milan-Napoli, e l’occasione è stata propizia per poter parlare con Galliani ed avviare un discorso che ai nostalgici milanisti potrebbe piacere molto.

Da quanto si dice su Milan Channel, pare che non sia tanto il Milan a muoversi verso Kakà, ma è il brasiliano a chiedere di tornare, dato che a Madrid non si è mai espresso molto bene a causa prima degli infortuni e poi del cattivo rapporto con Mourinho.

Bundesliga: il Borussia batte il Bayern e si sente lo scudetto in tasca

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Ormai è fatta, se in molti potevano pensare che il Borussia Dortmund fosse in fase calante solo per due pareggi consecutivi, ora dovrà ricredersi. Nella gara che avrebbe potuto riaprire il campionato, i gialloneri chiudono i discorsi a tripla mandata battendo 1-3 il Bayern Monaco, respingendolo a -16, e facendo capire che non ce n’è per nessuno.

La gara è subito spettacolare, dato che dopo appena 9 minuti Barrios porta in vantaggio gli ospiti. Ci mette poco il Bayern a pervenire al pareggio con Luis Gustavo che viene imbeccato da un cross perfetto di Ribery, ma la futura formazione campione di Germania non si scoraggia e dopo appena due minuti ritorna in vantaggio con uno dei pochi fuoriclasse in rosa, il turco Sahin, che con un gran tiro dal limite dell’area riporta in vantaggio i suoi. La rete di Hummels nella ripresa serve solo a suggellare lo strapotere della squadra di Dortmund che ora viaggia spedita verso il suo settimo scudetto. Un esempio per tutti nel mondo del calcio, dato che potrebbe portarsi a casa il campionato senza spendere tanto in campagna acquisti e con una rosa molto giovane.

Milan – Napoli 3-0: fotogallery

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Il Milan corre verso la conquista del tricolore e lascia il Napoli a distanza di sicurezza, relegato al terzo posto in classifica alle spalle dell’Inter. Questo racconta il posticipo della ventisettesima giornata di campionato, al termine di una gara che prometteva spettacolo ancor prima del fischio d’inizio. Ad avere la meglio sono stati gli uomini di Allegri, che a giudicare dal punteggio hanno letteralmente passeggiato sui partenopei, imponendo la legge del terreno amico.

Ibrahimovic su rigore, Boateng e Pato hanno firmato il tris rossonero, mentre il Napoli si sta ancora chiedendo che partita sarebbe stata se Lavezzi non fosse stato appiedato dal giudice sportivo per lo sputo a Rosi.

Palermo: esonerato Rossi, arriva Serse Cosmi

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La notizia era nell’aria da settimane, ma ci è voluta la sonora sconfitta contro l’Udinese a convincere Zamparini a liberarsi di Delio Rossi, esonerato oggi pomeriggio tra i mugugni di mezza città. L’ormai ex tecnico del Palermo aveva avuto il coraggio di assumersi tutta colpa per la batosta casalinga contro i friulani, ma non aveva voluto rassegnare le dimissioni, rimettendosi alla decisione del patron rosanero:

Io assolvo i miei giocatori, la colpa è solo mia. L’Udinese ha vinto maramaldeggiando. Non ho preparato bene la partita, voglio scagionare la mia squadra perché tra il Palermo e l’Udinese non ci sono 7 gol di differenza.

Serie A 27a giornata: Milan – Napoli 3-0

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Posticipo della ventisettesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Napoli 3-0
Reti:
5′ st rig. Ibrahimovic (M), 32′ st Boateng (M), 35′ st Pato (M)

Partita scudetto, gara da tricolore. Era dai tempi di Maradona e Gullit che Milan-Napoli non rivestiva tanta importanza. La sorpresa di un’annata ancora in bilico – e nella quale nulla pare scontato e niente sembra consolidato – è senza’altro rappresentata dalla marcia impeccabile dei partenopei che sono stati capaci di andare ben oltre ogni più rosea previsione e hanno saputo ritagliarsi uno spazio tra le grandi. Forte quanto il Milan, quanto l’Inter e molto più efficace, la rosa campana, di squadre che erano state costruite per lottare fino alla fine con le prime. Invece: sorte, destino, calcoli, meriti e demeriti. La stagione ha sancito: i verdetti fin qui svelati dalle precedenti ventisei giornate sono tali da rendere il giusto plauso a un Milan in grado di tenere fede agli obiettivi e estendere tale atto di merito agli uomini di Mazzarri.

Con la vittoria dell’Inter a Marassi, i diretti interessati alla sfida di questa sera erano almeno una ventina di milioni di tifosi sparigliati per l’Italia: quelli milanisti, i napoletani e – appunto – gli interisti il cui tifo era spaccato tra chi sperava in un pareggio e chi di augurare punti al Milan proprio non ce la fa. Lo stadio San Siro, va da sè, non ospitava nerazzurri ma in una discreta cornice di pubblico va annoverata la presenza di almeno – e sono dati enunciati per enorme difetto – diecimila napoletani. Provenienti da ogni dove: settentrione, centro, isole e meridione. E, se la storia ha insegnato qualcosa, non pare difficile credere che vi fosse, adagiato sui seggiolini del Meazza, anche qualche partenopeo residente nei più vicini Paesi europei. Quel che avrebbe dovuto insegnare la storia? Beh, che i napoletani sono dappertutto e, in parecchi luoghi, hanno pure saputo riscriverla. La storia.

La Russia chiama Gattuso

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Fino a ieri lo Anzhi Makhachkala era un club sconosciuto della serie A russa, arrivato undicesimo nell’ultimo campionato – quello vinto da Luciano Spalletti. Del resto cosa si poteva dire di un club nato nel 1992 e che gioca nella capitale del Daghestan – una delle repubbliche della Federazione Russa – e che si era visto nelle coppe europee solo nel 2001-2002, quando i Glasgow Rangers l’aveva buttato fuori al primo turno della Coppa Uefa?

Negli ultimi mesi qualcosa deve essere cambiato perché la squadra russa si è assicurata le prestazioni di un grande vecchio del calcio brasiliano. A trentasette anni, Roberto Carlos ha lasciato il caldo brasiliano per il freddo russo soprattutto a causa di uno stipendio di cinque milioni di euro – e un contratto di due anni e mezzo.

Moggi: la Juve è diventata una provinciale

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Doveva essere la stagione della rinascita, dopo l’annata storta della gestione Ferrara-Zaccheroni. Non che la Juve mirasse alla conquista dello scudetto, ma si sperava almeno che l’arrivo della coppia Delneri-Marotta e l’acquisto di un gran numero di giocatori nel calciomercato estivo consentissero ai bianconeri di vivere una stagione tranquilla a ridosso delle prime della classe. E invece le batoste arrivano l’una dopo l’altra, anche e soprattutto con squadre di media classifica, tanto che il futuro del tecnico non è più così certo come si predicava qualche settimana fa. Tutta colpa di Delneri? No, a sentire Luciano Moggi:

L’avevo detto in estate: invece di ricostruire, chi è arrivato ha finito per distruggere del tutto la Juve. Non serviva una rivoluzione, ma solo 2-3 nuovi innesti di valore. La squadra è stata invece assemblata malissimo, senza né personalità né qualità, rovinando anche il precedente gruppo. I colpevoli? Chi ha permesso a Marotta di comprare 15 giocatori. Fosse per me li rivenderei tutti, salvando il solo Krasic. Hanno reso la Juve una provinciale capace di vincere contro le grandi quando gli stimoli la fanno da padrone per poi poter perdere però contro chiunque in malo modo, per la mancanza di classe.

E’ in vista uno scambio Ramos-Pato?

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Nei giorni scorsi abbiamo scritto dei problemi tra Sergio Ramos e José Mourinho. Una soluzione possibile al caso potrebbe venire dalla partenza a giugno del campione del mondo spagnolo.

Una destinazione possibile sarebbe il Milan, in uno scambio con Pato. Un giocatore che, nonostante il talento, fa fatica a trovare la sua giusta collocazione in campo – e per di più di dice che non vada molto d’accordo con Zlatan Ibrahimovic.