Cristiano Doni in lacrime: Serie A meritata!

Foto: AP/LaPresse

E’ un Cristino Doni particolarmente emozionato, ma anche deciso a far valere le proprie ragioni, quello arrivato quest’oggi alla presentazione della squadra prima della partenza per il ritiro di Rovetta. Tremila persone hanno accompagnato l’evento, ma i cori erano tutti per lui, per quel capitano che ha gettato delle lunghe ombre sulla promozione dell’Atalanta in Serie A, rimanendo coinvolto nella vicenda del calcio scommesse. Doni ha risposto agli applausi dei tifosi, decidendo poi di far sentire la propria voce per rivendicare il diritto dell’Atalanta di stare nella massima serie:

Negli anni ci siamo sempre rialzati, con l’orgoglio di rimanere a testa alta. Stavolta abbiamo preso un bel cazzotto e siamo andati giù, ma voi mi avete dato la forza per andare avanti. Abbiamo dimostrato sul campo di meritare la serie
A. Dimostreremo sul campo di poterci rimanere. Nessuno ce la potrà togliere.

Juve, in partenza Amauri e Melo

Foto: AP/LaPresse

La Juventus non parlerà più brasiliano nella prossima stagione. Soltanto due anni fa i tifosi ballavano la samba e sognavano con il trio Diego, Melo e Amauri, ma tutti e tre gli acquisti hanno deluso le aspettative. Il primo è stato venduto dopo soltanto un anno in bianconero, pagando per tutti le colpe di una stagione deludente. Adesso sembra arrivato il momento per gli altri due, costati rispettivamente 25 e 22,8 milioni di euro.

Questa mattina i due brasiliani non hanno preso parte all’ultimo allenamento del ritiro di Bardonecchia, ufficialmente per un permesso accordatogli dalla società, ma in realtà perchè sono ad un passo dall’ addio. E la conferma arriva dalla lista diramata dal sito ufficiale della Juventus, dei giocatori convocati per la tournè americana in partenza Martedì 19 Luglio, in cui Melo e Amauri non compaiono. Rimarranno ad allenarsi a Vinovo con Sissoko, Iaquinta, Ekdal, Grosso, Almiron e Yago.

Video: l’esultanza di Megan Rapinoe

Ci sono tanti modi per esultare dopo aver segnato un gol. Quest’oggi vi proponiamo quello della stella del calcio femminile Usa Megan Rapinoe.

La centrocampista della nazionale a stelle e strisce segna il gol del due a zero – l’undicesimo in 33 presenza con la maglia della nazionale – nella partita dei mondiali tedeschi contro la Colombia, e poi nell’esultanza finisce a poca distanza da uno dei microfoni ambientali presenti in campo. La tentazione è forte e lei non sa resistere, intona per un attimo la famosissima canzone di Bruce Springsteen Born in the Usa.

Djibril Cissè, conosciamolo meglio

Foto: AP/LaPresse

Sicuramente Cissè sarà il colpaccio di mercato della Lazio, tale da oscurare l’arrivo di un altro grande del calcio internazionale, Miroslav Klose. Ma nonostante l’attesa per il suo esordio in Serie A sia molto forte, ancora in Italia non è molto noto. Dunque conosciamolo insieme.

Djibril Cissè è un attaccante di origine ivoriana, ma con passaporto francese visto che, sin da bambino, ha sempre vissuto in Francia. E’ figlio d’arte, dato che suo padre, Mangue, è stato capitano della nazionale della Costa d’Avorio. Alto 183 cm per circa 83 kg, Cissè stupisce tutti già dall’età di 17 anni, quando esordisce nella massima serie con l’Auxerre.

E’ nella Ligue 1 che Cissè ha i migliori ricordi, dato che nella sua prima squadra professionistica è visto come un astro nascente. Ma fino a 19 anni gioca perlopiù nelle giovanili, tanto che bisogna attendere la stagione 2000-2001 per poterlo vedere in campo da titolare. In quella stagione, tra campionato e coppe, segna 15 gol in 35 partite, e complessivamente con la maglia dell’Auxerre mette a segno 90 gol in 166 partite, più di un gol ogni due partite. Ma è con la nazionale francese che ottiene la vetrina internazionale, tanto da attirare le attenzioni di molti club. In Italia è la Juventus che si interessa a lui, ma dopo che per un paio d’anni arriva vicina a prenderlo, alla fine molla davanti alla concorrenza del Liverpool.

Coppa America 2011: Argentina – Uruguay 5-6 d.c.r

Foto: AP/LaPresse

Secondo quarto di finale della coppa America 2011.
Argentina-Uruguay 5-6 d.c.r. (1-1 d.t.s)
Reti:
5′ pt Perez (U), 18′ pt Higuain (A)

In semifinale: URUGUAY

Argentina – Uruguay 5-6 d.c.r. (1-1 d.t.s.)

Altro sorpresone giunto nella notte: Argentina fuori dalla coppa America, Uruguay in semifinale dove affronterà il Perù. Dramma nazionale per Messi e compagni che, davanti al pubblico di casa, avrebberoi voluto vincere la competizione e spezzare il monopolio brasiliano che dura dagli ultimi due appuntamenti. Invece, neppure stavolta i bioancocelesti potranno festeggiare una vittoria attesa.

A sbancare, dopo uan prestazione dignitosissima e una partita che ha saputo appassionare in virtù dei rocamboleschi cambi di fronte, è stato l’Uruguay di Oscar Tabarez: ottimi in fase di copertura, con le punte argentine incapaci di arginare la retroguardia avversaria se non in occasioni sporadiche, i nazionali uruguaiani hanno mpostrato fin dalle prime battute la voglia di non incarnarsi nella parte della vittima sacrificale.

Coppa America 2011: Colombia – Perù 0-2 d.t.s.

Foto: AP/LaPresse

Primo quarto di finale della coppa America 2011
Colombia- Perù 0-2 d.t.s. (0-0 d.t.r.)
Reti:
11′ 1ts Lobotan (P), 6′ 2ts Vargas (P)
In semifinale: PERU

Colombia – Perù 0-2 d.t.s.

Si entra nelle fasi cade e interessanti dell’edizione 2011 della coppa America dalla quale ci si sarebbe aspettato – lo abbiamo scrittovin tutte le salse – molto di più in termini di tattica e collettivi. Neppure le individualità hanno incantato e, a fronte della delusione per le prestazioni scialbe di Argentina e Brasile (sebbene la condizione di forma sia in crescendo), ci si è aggrappati alle sorprese garantite da formazioni di seconda fascia.

Se non lo si può dire della Colombia, squadra di blasone da tempo, lo si può affermare del Perù che, in virtù di un girone di qualificazione dignitoso, è riuscito ad accedere ai quarti di finale. Sulla carta, dalle qiuattro sfide in programma tra stanotte e la notte di domani, dovrebbero uscire quali semifinaliste Brasile, Argentina, Cile e Colombia: questo il poker di favoritte dei bookmakers, anche se la scarsa differenza nelle quote tra le stesse e le sfidanti lasciava trapelare fin da subito che l’equilibrio cui si è assistito nei giorni precedenti ha condizionato anche allibratori e scommettitori.

La Juventus targata Conte convince all’esordio

Foto: Ap/LaPresse

Prima uscita stagionale per la nuova Juve di Antonio Conte, contro una selezione locale della Val di Susa. E anche se la partita è contro una squadra dilettantistica di ragazzi che militano in Promozione, arrivano già le prime indicazioni su quella che sarà la squadra nella stagione che sta iniziando. Nonostante Conte parli di 4-4-2 e non di 4-2-4, si vedono subito i dogmi del suo gioco: pressing alto, squadra molto corta, difesa alta con i terzini che mantengono sempre la stessa distanza dalle ali e passaggi rapidi tra i giocatori in mezzo al campo per innescare le punte. La partita è finita 12-1 per i bianconeri, ma il risultato è la cosa meno importante della giornata.

A centrocampo Pirlo ha subito illuminato il gioco, dimostrando che il piede e la testa sono quelli dei tempi migliori e se il fisico reggerà tutta la stagione, sarà fondamentale per questa Juve, che mancava di qualità in mezzo al campo da troppo tempo. Sugli esterni convincono Pepe, ideale per questo modulo di gioco, e Krasic già in buona condizione fisica ma ancora da disciplinare tatticamente vista la tendenza ad accentrarsi troppo spesso.

Partite storiche: Inter – Bayern Monaco, finale Champions League 2010

Foto: AP/LaPresse

Post dedicato ad una delle più grosse emozioni della vita di milioni di interisti. L’ultima volta che i nerazzurri che si erano presentati in una finale di Coppa Campioni era il 1967 – sconfitta con il Glasgow Rangers per due a uno -, mentre l’ultima volta che avevano alzato al cielo il trofeo più importante per un club europeo era il 1965, nella finale vinta a San Siro contro il Benfica di Eusebio per uno a zero.

Calcio d’altri tempi visto che il difensore portoghese Germano fu costretto a prendere il posto di Costa Pereira, giocando in porta per gran parte del secondo tempo.

Carlos Tevez: il calcio mi ha salvato la vita

Foto: AP/LaPresse

E’ una storia tutta da raccontare quella di Carlos Tevez, che ha trovato nel calcio l’unica ragione di vita, ma anche un modo per stare lontano dai guai. Carlitos non nasconde il proprio passato fatto di povertà tra le strade del quartiere Ejercito de los Andes, in quel di Buenos Aires ed ammette che il calcio ha rappresentato la sua salvezza:

Se non fosse stato per il pallone, avrei fatto la fine di tanti ragazzi del mio quartiere. Sarei morto, sarei finito in carcere o sarei in mezzo ad una strada, drogato.

Sanchez, si complica la trattativa e rientrano in gioco Chelsea e Inter

Foto: AP/LaPresse

Clamorosa svolta nell’affare Sanchez. L’Udinese, si sa, vuol monetizzare il più possibile la cessione del cileno, ed i 26 milioni del Barcellona più bonus che arriverebbero a 43 non convincono completamente il patron Pozzo che vorrebbe i soldi tutti e subito. Così è bastato l’interessamento del Chelsea e tutto rischia di saltare.

I Blues infatti pare abbiano offerto 35 milioni di euro da versare cash, ed anche se nel complesso i milioni che entrano nelle casse friulane sarebbero meno, c’è il vantaggio che questi arriverebbero subito, e non dilazionati nelle prossime 4 stagioni. L’Udinese, che stava per firmare l’accordo con il Barcellona, si è così tirata indietro.