Adriano ha voglia di Inter, e manda messaggi a Mancini

Stoccatine il Mancio, da quando se n’è andato dall’Inter, ne ha ricevute più di una. Ma riceverla ora anche dall’unico calciatore che era stato criticato più di lui è davvero troppo. Dopo la gara amichevole tra i nerazzurri e l’Al Halil, Adriano non si è lasciato sfuggire l’occasione di mandare messaggi al suo ex allenatore, che fanno capire il perchè del suo flop di tutti questi anni.

“Quest’anno giochiamo con tre punte, c’è maggiore movimento e di sicuro avremo più possibilità di fare goal. Il nuovo tecnico ha una sua filosofia ed è un grande allenatore…”

Troppo difensivista quindi il tecnico italiano secondo Adriano, meglio uno che gioca tutti all’attacco, così anche lui, per sbaglio, riuscirebbe a far gol. Peccato che però nell’amichevole con gli arabi l’unico ad essere andato in gol sia stato Burdisso, un difensore.

Paura per Mexes: rubata l’auto con dentro la figlia!

Una serata come tante altre, che in pochi minuti si è trasformata in incubo e che poteva assumere i contorni della tragedia. Stiamo parlando della disavventura che ieri sera ha visto protagonista la famiglia Mexes, derubata dell’auto nei pressi della propria abitazione. E questo può seccedere. E’ una situazione antipatica, ma può succedere.

Purtroppo però i malviventi non si sono resi conto che sul sedile posteriore della vettura stava dormendo la piccola Eva, secondogenita del difensore giallorosso, e l’hanno portata via nella fuga.

Le forze dell’ordine sono state immediatamente allertate, ma non hanno avuto neanche il tempo di predisporre i posti di blocco, visto che una ventina di minuti dopo l’auto è stata ritrovata, grazie alla segnalazione di due automobilisti.

Atalanta-Livorno: tutti prosciolti tranne Balleri

E’ andata di lusso ad Atalanta e Livorno. Stavolta le due società se la sono cavata per il rotto della cuffia dopo le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi di penalizzare le due società per i prossimi campionati e di squalificare pesantemente i calciatori coinvolti nella presunta combine.

Ieri pomeriggio la sentenza definitiva. L’unico a pagare per tutti è stato David Balleri, probabilmente perchè reo di aver aggredito Padoin dopo il gol vittoria nella gara di ritorno, che di fatto ha sancito la retrocessione del suo Livorno. Solo 4 mesi di stop quindi per il difensore, per il quale Palazzi aveva chiesto oltre 3 anni di squalifica.

Juan Pablo Carrizo sulle tracce di Peruzzi

Come promesso, eccoci tornati alle nostre consuete rubriche settimanali, dopo tanto parlare di calciomercato e di attualità pressante. Oggi, come ogni giovedì, ci occupiamo di portieri, non sempre numeri uno di nome e di fatto, ma spesso con piccole grandi storie dietro le spalle da raccontare.

E’ il caso di Juan Pablo Carrizo, portiere appena sbarcato a Roma, sulla sponda biancazzurra del Tevere, che già sogna di diventare un vero idolo per la curva Nord.

Impresa ardua la sua, visto che negli occhi dei tifosi ancora scorrono le istantanee dei voli di Angelo Peruzzi, che ritirandosi ha lasciato le chiavi della porta nelle mani non troppo sicure degli eredi che hanno provato a prenderne il posto.

Inter scatenata sul mercato, due acquisti e mezzo in 3 giorni

E’ proprio il caso di dire Pazza Inter. Dopo averci ammorbato per un mese con il tira e molla Lampard sì Lampard no, sono bastati due giorni a Branca e Oriali per svoltare l’angolo e acquistare un altro calciatore. E’ Sulley Muntari il centrocampista che Moratti regalerà a Mourinho per la prossima stagione.

Il tecnico portoghese, che si era impuntato perchè voleva a tutti i costi un centrale per sostituire Stankovic che non rientrava più nei suoi piani, dopo il no di Lampard e quello probabile del Porto per Quaresma, dovrà accontentarsi dell’ex calciatore dell’Udinese, che solo dopo un anno di Premier League ritorna in Italia.

Mutu resta, ma era necessario il polverone?

Il tormentone si è concluso e non possiamo nemmeno lamentarci, vista la brevità della durata. Ad una manciata di ore dall’offerta della Roma per l’acquisizione del cartellino di Adrian Mutu, è arrivata secca la risposta della società viola, con un comunicato tanto breve quanto perentorio:

Il presidente dell’Ac Fiorentina, Andrea Della Valle, in riferimento all’offerta della Roma, comunica che, per la società viola, Adrian Mutu è e resta un giocatore della Fiorentina.

Queste le parole della società al termine di una giornata di indiscrezioni febbrili che davano il romeno con la valigia pronta ed un biglietto aereo per Fiumicino. E invece Mutu resta dov’è, contento o meno di continuare il suo rapporto con la squadra di Prandelli. Resta come restò un paio di anni fa Luca Toni, pronto a trasferirsi a Milano, sponda nerazzurra, e poi trattenuto per volontà dei Della Valle.

Calcio tatoo: Ezequiel Lavezzi

Quando si dice Lavezzi si parla di velocità, destrezza, fantasia, imprevedibilità, ma anche di tatuaggi. Nessuno sa effettivamente quanti siano, c’è chi dice 11, chi 12, chi addirittura 16, chi addirittura già sa quale sarà il prossimo. Qualcuno un pò più fantasioso prospetta un grande tatuaggio a coprire il fondoschiena del calciatore.
Questo particolare sicuramente non possiamo saperlo, perchè ci dobbiamo attenere a ciò che lui mette in mostra dopo le partite. Sicuramente sono tanti, e per una volta non sono i classici tatuaggi che ricordano solo i familiari come quelli degli altri calciatori, ma rispecchiano fedelmente la sua fantasia, dato che ognuno di essi è molto particolare.

Squadre storiche: l’Ungheria ed i tre ori olimpici

In questa lunga estate di calciomercato bollente, l’attualità spesso ruba spazio alle rubriche dedicate al calcio che fu. Chiediamo scusa per questo ai nostri affezionati lettori e promettiamo sin da adesso di tornare ad occuparcene con una certa regolarità.

Prima che l’Europeo ed il mercato estivo calamitassero completamente la nostra attenzione, il mercoledì eravamo soliti raccontarvi le partite storiche, quelle cioè che per un motivo o per l’altro si guadagnano un posto speciale negli annali del calcio.

Quest’oggi, più che di una partita, vogliamo farvi rivivere le gesta di una nazionale che, seppur in epoche diverse, è riuscita a conquistare ben tre ori olimpici. Stiamo parlando della grande Ungheria degli anni ’50-’60 e di un calcio dimenticato che al giorno d’oggi sarebbe improponibile.

Prandelli “Adesso potete fare anche senza di me”

Martedì mattina, l’autobus è già pronto, Frey c’è, Vargas c’è, Comotto c’è, Pazzini c’è, ma manca qualcuno. Prandelli non vuol partire senza Mutu, ma dopo una breve attesa arriva Corvino che gli dice all’orecchio: “Adrian non viene, in questo momento è a Roma“. Il volto dell’allenatore cambia, dalla solita pacata serenità comincia a diventare sempre più scuro ed è meglio lasciarlo sbollire.

In ritiro il romeno non ci sarà, ma non ci vorrebbe essere nemmeno Prandelli, portato a forza a pranzo con la squadra dove nessuno osa rivolgergli la parola. Ci prova un intrepido giornalista dopo qualche ora che gli dice: “l’importante è che resti tu”, e la risposta seccata è stata: “si fa anche senza di me“.

L’Italia Olimpica pareggia, ma è ottimista

Ci si aspettava qualcosa di più dall’ultimo test della Nazionale Olimpica prima della partenza per Pechino, ma a conti fatti un pareggio contro la Romania ci può stare a questo punto della preparazione.

Ne è convinto il selezionatore azzurro, Pierluigi Casiraghi, che nella gara di ieri sera a Pistoia ha dovuto rinunciare al febbricitante Montolivo, mettendo in campo 10/11 della formazione che affronterà l’Honduras nel debutto olimpico:

Tutto sommato abbiamo disputato una buona gara, con tante occasioni da gol. Si può migliorare tanto, soprattutto la condizione fisica. Siamo in fase di precampionato, non si può pensare che i ragazzi siano al massimo. C’è tempo per migliorare fino al 7 agosto. Avevamo lavorato tanto e sapevo che avremmo fatto fatica.