Euro 2008: qui Italia, tra certezze e polemiche

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Ormai ci siamo: l’Europeo è alle porte ed è tempo di scommesse intorno alle convocazioni del ct Donadoni, alle prese come i suoi illustri predecessori con critiche e consigli più o meno velati da parte di tifosi e addetti ai lavori.

Molte le prove e le sperimentazioni in questi due anni di post abbuffata-mondiale con il compito arduo di sostituire in panchina uno che di nome fa Marcello Lippi, che è riuscito laddove avevano fallito personaggi come Sacchi, Trapattoni e compagnia bella.

Il giovane tecnico ha accettato di raccogliere la pesante eredità ed ora è il momento di dimostrare che la Federazione ha fatto bene a scommettere su di lui, almeno fino alla fine della manifestazione continentale. E allora andiamo ad analizzare le possibili scelte del nostro ct, consapevoli che chiunque siano i 23 portati in ritiro, non mancheranno le polemiche.


Anzi, si sono già scatenate lo scorso mercoledì, quando Tuttosport è uscito con la lista dei 48 papabili per la convocazione in azzurro, non tanto per gli eccellenti esclusi, quanto per l’inserimento di alcuni nomi impensabili alla vigilia.

Alzi la mano chi si aspettava di trovare nella lista dei preconvocati gente come Bonazzoli, Lucarelli, Marchionni, Diana o Del Vecchio. Tutta gente che potrebbe dare un contributo, ci mancherebbe, ma inserirli tra i 48 forse è un tantino esagerato.

Che dire poi di Alessandro Nesta, ritiratosi ufficialmente dopo i Mondiali di Germania? Certo uno come lui farebbe comodo alla causa azzurra, ma rivederlo in campo con la nazionale solo ora che c’è di mezzo il grande appuntamento, avrebbe il sapore della presa in giro, soprattutto per chi quella qualificazione se l’è sudata.

E poi è di difficile spiegazione la scelta di inserire il milanista e di escludere invece un risorto d’eccezione come Legrottaglie, che non ha mai rinunciato alla maglia azzurra e, anzi, pagherebbe di tasca propria pur di giocare in nazionale. Certo mettere i due a confronto sarebbe un po’ esagerato, ma lo sport dovrebbe basarsi su dei principi ben precisi e se uno ha scelto di escludersi volontariamente da un gruppo, dovrebbe poi mantener fede alla propria decisione.

Chi invece non ha mai nascosto di voler giocare gli Europei è Alessandro del Piero, che visti i guai fisici di Iaquinta nell’ultimo periodo, dovrebbe avere un posto assicurato tra i 23 candidati definitivi. Una polemica in meno per il mister, nella speranza che alla fine prevalga il buonsenso e che non ci si ritrovi a dover rimpiangere qualcuno che poteva far comodo.

C’è un Europeo da conquistare con tutta la gloria che ne deriverebbe e perché no, anche con un ritorno economico non indifferente. 23 milioni di euro nel caso si riuscissero a vincere tutte partite, finale compresa. Un ottimo stimolo a far bene, non credete?

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