Passata l’ultima nottata di Champions a gironi, ed archiviati in fretta i bilanci che – a conti fatti – regalano sorrisi da “ho compiuto il mio dovere” solo a Roma – incredibile la cavalcata dei giallorossi dopo un inizio drammatico anche in campionato – e Juventus – magica la nottata al Bernabeu con un Del Piero stellare -, è già tempo di conti legati al prossimo futuro. Cosa riserverà l’urna al terzetto nostrano? A chi la sorte regalerà un A/R agevole e abbordabile?
Di sicuro si sa che dagli ottavi in poi, il sorteggio è previsto per venerdì 19 dicembre a Nyon, saranno partite di andata e ritorno: 180′ da dentro o fuori. Altra cosa certa è che l’Italia – rappresentata da Juventus, Roma e Inter – eviterà, come qualunque altra nazione ancora presente con più di una squadra, ogni rischio di derby. Altra certezza, le prime di ciascun girone potranno essere abbinate solo alle seconde, e viceversa con l’impossibile associazione di squadre che erano nello stesso girone. Assemblando, di conseguenza, gli enunciati appena indicati, è già possibile avanzare qualche ipotesi preventiva. Non la certezza di chi giocherà contro chi, ma la garanzia di chi non giocherà contro qualcun altro. Senza dimenticare che, arrivati a questo punto, ogni sfida è uno scontro all’ultima goccia di sudore.
ROMA. Partiamo dalla compagine che merita una citazione in più rispetto alle altre: il gruppo di Spalletti, capace di chiudere al primo posto un girone nel quale è rimasto dietro, staccato di un punto, lo squadrone inglese del Chelsea. Totti e compagni, dopo un avvio disastroso culminato nella sconfitta casalinga contro il Cluj, hanno rimesso insieme i cocci e dato vita ad un vaso dalle fattezze armoniose: ritrovato lo smalto dei tempi migliori, recuperare il terreno perso è stato un gioco da ragazzi. Chi non può incontrare: nè Juventus (prima del girone e italiana), nè Inter (seconda nel girone ma italiana) e neppure il Chelsea (seconda ma dello stesso girone).
Chi resta: innanzitutto, il Real Madrid. Nonostante il periodaccio che ha costato l’esonero a Schuster, le merengues hanno una grande esperienza nelle competizioni europee. Dovessero riprendersi, sarebbero dolori anche per i giallorosssi. Poi, l’Arsenal. Uno spauracchio, arma micidiale ben mixata con giovani forti e gente di esperienza dai piedi buoni. Che vi dice un certo Fabregas? E Adebayor? Passare dai milanisti per avere ragguagli. A ruota, e in ordine decrescente per qualità tecnica, restano Lione, Villareal, Dynamo Kiev e Sporting Lisbona. Il vantaggio indiscusso della Roma è di giocare, in virtù del primo posto, il ritorno in casa.
JUVENTUS. Anche i bianconeri possono ritenersi soddisfatti per quanto fatto nel corso della prima fase. Pesa, in senso positivo, il doppio k.o. inflitto al Real Madrid, ininfluente il pareggio casalingo a reti inviolate con l’ultima del girone. Ora, il cammino della Juventus procede con alcune certezze.
L’urna non potrà affiancare al gruppo di Ranieri nè la Roma (prima del girone e italiana), nè l’Inter (seconda del girone ma italiana) nè proporre nuovamente la sfida con le merengues (seconde dello stesso girone). Chi resta: potenzialmente, il pericolo arriva da oltremanica. Chelsea e Arsenal. Queste le vere insidie cui vanno incontro Del Piero e compagni. Che, tuttavia, sanno già di giocare il ritorno in casa. Le altre: Lione, Villareal, Dynamo Kiev e Sporting Lisbona.
INTER. Un’analisi del tutto negativa, la meritano i nerazzurri. Secondi di un girone ritenuto il più semplice degli otto, Ibra e compagni non hanno smesso di collezionare figuracce proprio in quella competizione, la Champions, il cui fallimento nella scorsa stagione era costata la panchina a Roberto Mancini. A proposito, chi non giurerebbe di aver visto un mezzo sorriso abbozzato sul viso dello jesino osservando il volto così e così di Mourinho dopo la sconfitta contro il Werder Brema? Ora, comunque, la frittata è fatta e non resta che recepire l’insegnamento e metterlo da parte.
Poteva andare peggio – Uefa, eliminazione – ma ciò non toglie che è andata peggio di come dovesse andare. Ora, avanti lo squadrone. Per l’Inter arrivata in sorte una delle prime del girone. Scegliere il meno peggio non è semplice anche perchè, al contrario di Roma e Juve, i nerazzurri si giocheranno gli ultimi 90′ in trasferta. Chi non può capitare: Juventus (prima ma italiana), Roma (prima ma italiana) e – ahinoi – Panathinaikos (prima ma dello stesso girone).
Sotto a chi tocca – e a leggere i primi quattro nomi è un mal di testa per tutti gli interisti: Barcellona, Manchester United, Liverpool, Bayern Monaco. E il Porto. Il Porto messo lì a parte solo perchè, sulla carta, pare la squadra più abbordabile ma non va dimenticato che i portoghesi si sono lasciati alle spalle non nessuno ma un certo Arsenal, sconfitto nell’ultima giornata in modo netto. E poi, Mourinho ritroverebbe la società con cui ha vinto l’unica Champions della sua vita. Corsi e ricorsi, intrecci e sorte: chi vivrà vedrà.
ehi amico….per favore..BASTA PARLARE DI MANCINIIII…..AVETE ROTTO LE BALLE TRA MOURINHO E MANCINI……Cè UN ALLENATORE E BASTA MANCINI è PASSATO….STOP
CIAO STEFANO SIMONE ALESSANDRO DEL PIERO 10 TREZEGUET 17 PAOLO DE CEGLIE 29 SEBASTIAN GIOVINCO MOHAMED SISSOKO 22 MORCO MARCHIONNI 32 INCOLA ELGROTTALIE 33