Italia-Serbia: i rischi per le due nazionali

di Redazione 1

Italia-Serbia non è ancora finita. Se dal punto di vista sportivo la partita è durata soltanto 6 minuti, da quello giudiziario dura tre settimane. La Uefa non ha ancora ratificato il 3-0 a tavolino, anche se ormai non sembra in discussione perché non è stata presa nemmeno in considerazione l’ipotesi di rigiocare la partita, ma i rischi sono tanti, e valgono anche per gli azzurri nonostante sembrino le vittime di questa situazione.

Secondo la Uefa è responsabile la federazione che organizza l’evento, quindi quella italiana, e se gli scontri sono potuti accadere, e soprattutto se è stato concesso ad Ivan e compagni di far entrare armamenti da guerra sugli spalti, la colpa è solo dell’Italia. I pericoli non dovrebbero essere penalizzazioni di punti, ma vanno dalla squalifica del campo alla multa, fino all’esclusione della città di Genova da partite a rischio a causa della vicinanza dello stadio al centro cittadino che metterebbe in pericolo l’incolumità dei cittadini e degli esercizi commerciali.

Ma c’è un rischio ancora maggiore. L’Italia infatti da tempo si sta battendo per farsi assegnare un torneo, Europeo o Mondiale che sia, ma dopo una dimostrazione di così poca efficacia nei controlli, viene a mancare la componente della sicurezza, fondamentale per l’assegnazione di una manifestazione. Per questo sarà molto difficile che l’Italia potrà ripresentare la sua candidatura in tempi brevi.

I rischi per la Serbia ovviamente sono molti di più, e ben più gravi di una sconfitta a tavolino. Per ora pare scongiurata l’esclusione dalle qualificazioni ad Euro 2012 e alle competizioni successive, ma solo per una questione politica (Platini deve ricandidarsi e una decisione del genere gli potrebbe far perdere voti). Per questo si sta vagliando la possibilità di squalificare il campo serbo per tutta la fase di qualificazione, mandando Stankovic e compagni a giocare le partite in casa all’estero.

La Commissione Disciplinare e di Controllo dell’Uefa però non prenderà una decisione tanto presto. Dovrà infatti prima vagliare tutte le responsabilità (in queste ore si sta infatti alleggerendo quella italiana grazie alle comunicazioni scritte da parte della polizia serba che aveva sottovalutato il rischio e comunicato dati sbagliati a quella italiana). Per la decisione finale bisognerà attendere il prossimo 28 ottobre quando, dopo tutti gli accertamenti, la Commissione si riunirà e delibererà sul da farsi.

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