Collina lo disse Bergamo non Facchetti

di Redazione 1

Udienza abbastanza interlocutoria al processo su Calciopoli. Di tutto quello che è successo è emersa sui mass media soprattutto l’integrazione della perizia fonica di Roberto Porto, il perito che deve trascrivere le intercettazioni chiamate in causa dalla difesa di Luciano Moggi.

Il perito ha accertato che il nome di Collina viene fatto dall’ex-designatore Bergamo e non da Facchetti. Non c’era bisogno di un perito per capire che nella “madre di tutte le intercettazioni” si sente Facchetti pronunciare le parole “Metti dentro”, mentre la parola “Collina” viene detta da Bergamo.

Al di là di chi abbia detto una parola, le deposizioni hanno contribuito a sollevare nuovi dubbi sulle investigazioni dei carabinieri guidati dal colonnello Auricchio.

Il notaio Tavassi – certificava la regolarità dei sorteggi arbitrali a Coverciano -, ha confermato, come altri testimoni, che i sorteggi erano regolarissimi e di non essere mai stato sentito dai carabinieri a questo proposito – e di questo si è giustamente stupito.

Oggi si è aperta anche una nuova falla nel teorema Auricchio. In marzo aveva detto che, tra il febbraio e l’aprile del 2005, De Santis era uscito dall’associazione a delinquere perché sapeva di essere indagato. E citava la richiesta di proroga delle indagini ricevuta dall’arbitro romano ad aprile. Peccato che Il difensore di De Santis, abbia depositato un atto con cui dimostra che il suo assistito ha avuto notizia ufficiale delle investigazioni su di lui solo a metà giugno 2005 – ovvero dopo la fine del campionato. Per questo ora l’avvocato chiede che il carabiniere venga incriminato per falsa testimonianza.

Il centrocampista della Lazio Christian Ledesma, ha reso invece una breve deposizione su LecceJuve, una delle partite incriminate da Auricchio e ha confermato le dichiarazioni di De Santis – che era l’arbitro del match:

Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve.

L’ex arbitro Roberto Rosetti ha escluso di aver ricevuto pressioni dai due designatori, mentre Alessandro Nesta ha affermato che non ricordava né i rigori richiesti dalla Fiorentina nella partita contro il Milan, né le polemiche successive, né se in quella partita era diffidato.

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