La Juventus e i festeggiamenti per l’unità d’Italia

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Sabato 5 marzo 2011. E’ la sera del big match tra Juventus e Milan. I giocatori bianconeri entreranno in campo con una novità sulla maglia: il logo di Esperienza Italia, il simbolo dietro il quale verranno presente tutte le celebrazioni per festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

L’idea è nata dall’assessore regionale alla Cultura Michele Coppa, ed è stata resa possibile dalla disponibilità del presidente della Juve Andrea Agnelli – come racconta il politico

Ragionandoci insieme, ci siamo subito trovati d’accordo.

Marotta su passato presente e futuro

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Giuseppe Marotta
, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX in cui racconta molti dei retroscena che lo hanno coinvolto negli ultimi anni.
Il suo rapporto con la Samp, ad esempio, è finito perché

La proprietà voleva intervenire in maniera diretta nella gestione della società. Sottolineo: giustamente voleva intervenire. Ma a quel punto è anche giusto che un manager faccia un passo indietro.

Antonio Cassano invece non è arrivato alla Juventus

perché in quel momento non c’erano le condizioni. In attacco eravamo coperti, Quaglierella non si era infortunato e stava facendo benissimo.

Delneri avverte l’Inter

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A meno di ventiquattro ora dal derby d’Italia, gli animi cominciano a scaldarsi e piovono “minacce” da una parte e dell’altra.  Juventus-Inter non è una partita come le altre, per quanto la si voglia dipingere come tale. Juventus-Inter si gioca tutto l’anno sulle pagine dei giornali e sulle bocche dei protagonisti, che rivendicano successi antichi e chiedono la restituzione di questo o quell’altro scudetto. Ma non provate a far ammette a Delneri che dietro questa gara così importante per la conquista di un posto al sole possa esserci qualche motivo che va al di là del fatto sportivo:

Calciopoli non mi interessa, non guardo queste cose. I risultati in questo momento dicono che l’Inter è la squadra più forte del mondo.

Moratti: “Lo scudetto 2006 me lo tengo stretto”

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Massimo Moratti aveva detto che nella settimana prima di Juventus-Inter bisognava abbassare i toni:

La rivalità tra Juve e Inter è parte dl calcio, ma rientra nei confini dello sport, poi il pubblico la condisce oltre tali confini.

E poi

La nostra posizione di dirigenti deve portarci a fare in modo che i limiti dello sport non vengano travalicati.

Non sempre però ci si riesce. E così quando, durante un’intervista al Secolo XIX, gli chiedono di Calciopoli invece di non dire nulla, torna ancora una volta a usare parole che i tifosi juventini considereranno come un drappo rosso sventolato davanti a un toro:

Calciopoli è stata una vicenda molto grave.

E ancora:

Non credo ci sia la minima base per riassegnare il titolo del 2006 alla Juve.

Pastore: al Barça farei panchina, alla Juve invece…

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Chi diceva che il fascino della Vecchia Signora fosse in declino, dovrà ricredersi. Non saranno un paio di offerte respinte a far dire che la Juventus non è più un obiettivo ambito per i campioni, e la dimostrazione sono le parole di Javier Pastore, oggetto del desiderio del mercato italiano ed internazionale.

Il trequartista del Palermo ha confermato quest’anno quanto di buono fatto vedere la scorsa stagione, tanto che diversi club sono su di lui, ma indovinate qual è il suo obiettivo preferito?

Di certo mi piacerebbe una squadra dove ci sia spazio per me, al Real e al Barcellona guadagnerei molti soldi, ma non avrei la sicurezza del posto da titolare. La Juve? Perchè no…

Buffon: basta parlare di Calciopoli

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L’argomento-nazionale la fa da padrone sulle prime pagine dei giornali, ma è già tempo di pensare alle prossime sfide di campionato e – in particolare – a quello che una volta veniva definito il derby d’Italia, prima che Calciopoli costringesse una delle due contendenti alla retrocessione nella serie cadetta. Juve-Inter non suscita più il fascino di una volta, ma è innegabile che sia una delle sfide più sentite, specie in considerazione delle accuse reciproche e delle richieste più o meno giustificate di restituzione dei titoli. Gigi Buffon si prepara alla sfida, nella speranza che l’argomento-Calciopoli venga lasciato fuori dal campo:

Non voglio più sentire nulla su Calciopoli, il passato è importante ma il futuro lo è ancora di più. E’ innegabile che quest’anno qualche errore arbitrale nei nostri confronti ci sia stato, ma sono un uomo di sport e come tale sono sempre convinto che si tratti solo di sviste, non ho mai pensato ci fosse qualcosa dietro.

Juventus: la rinascita parte dallo stadio nuovo, previsti decine di milioni di incassi

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L’austerity della Juventus degli ultimi anni potrebbe star volgendo al termine. Con il nuovo stadio di proprietà, che in realtà è una piccola città, gli introiti dei bianconeri potrebbero crescere a dismisura, mettendo la società in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza sul mercato, almeno italiano.

Se, una volta entrate in vigore le regole del fair play finanziario, non si potrà spendere più degli incassi di bilancio nell’anno solare, il nuovo Delle Alpi potrebbe dimostrarsi una miniera d’oro, in confronto a tutti gli altri club italiani che non possono disporre di una struttura simile. Ciò significa che gli incassi saranno elevati, decine di milioni ogni anno, e di conseguenza lo sarà anche il budget per il campionato.

Alessandro Matri: vita stravolta in pochi giorni

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Della serie: come può cambiare la vita in un batter d’occhio. Era la fine di gennaio ed Alessandro Matri giocava con la maglia del Cagliari, squadra nella quale è esploso durante le ultime stagioni. Alla porta di Cellino, patron dei rossoblu, si presenta Beppe Marotta, che vuole ad ogni costo portare a Torino l’attaccante, per rinforzare un reparto che fino a quel momento non ha dato garanzie di continuità.

Il giocatore vuole partire, il Cagliari fa il prezzo e la Juve accetta di buon grado, sicura che quel trottolino possa cambiare le sorti della stagione bianconera. Matri arriva dunque sotto la Mole, non cambia le sorti nella gara col Palermo e si prepara ad affrontare la gara proprio contro il Cagliari, la squadra che lo ha lanciato sul palcoscenico nazionale.

Juventus: il calciomercato estivo si farà in difesa

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Guardando la Juventus di quest’anno appare evidente che il problema non è tanto nella fase offensiva, dove manca una prima punta di peso ma le reti realizzate sono state ben 37 finora, terzo attacco migliore del campionato. Il vero problema è la difesa, dato che i bianconeri segnano, ma subiscono sempre un gol in più di quelli che fanno.

In particolare sono le fasce a preoccupare i dirigenti, dato che Motta si è rivelato un flop e Traoré è sempre infortunato, dunque non si può puntare su di lui nel prossimo campionato. Il nome nuovo per la fascia destra è quello di Andreas Beck, difensore dell’Hoffenheim e della nazionale tedesca, che come ruolo è simile a Motta, anche se le prestazioni si spera siano migliori. Ma è sulla fascia sinistra dove le possibilità di sprecano.

Juve, Diego spara a zero sulla dirigenza

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L’ex-juventino Diego si è confidato ai microfoni di Sky Sport, e come si poteva immaginare, non è stato tenero nel commentare il momento della Juventus – e il suo Wolfsburg non se la passa meglio, visto che nella Bundesliga naviga in dodicesima posizione.

Dalla Germania lancia pesanti accuse alla dirigenza bianconera

Il problema non sono i giocatori ma chi sta all’esterno.Ho visto la partita di Palermo e i miei ex compagni non mi sono sembrati mai al massimo della condizione. Ma ci sono tanti buoni giocatori, si tratta di farli rendere al meglio. Chi decide non capisce nulla di calcio.

Juve in crisi: è colpa degli arbitri?

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Incredibile, ma vero: la Juventus si lamenta del trattamento ricevuto dalla classe arbitrale nelle ultime giornate di campionato! Possibile che la Vecchia Signora stia pagando per colpe passate? Possibile che sia sottoposta alla legge del contrappasso? Difficile da stabilire, ma intanto, all’ennesimo errore arbitrale contro, la Juve alza la voce e lo fa nelle persone di Gigi Delneri e Beppe Marotta. Il tecnico è un fiume in piena di fronte alle telecamere di diverse tv:

Abbiamo avuto delle situazioni pazzesche in campo oggi, falli non dati, calci di rigore di un’evidenza sconvolgente. Noi vogliamo rispetto. Non è che ci devono dare tutti i rigori, ma quelli che sono evidenti. Non può dire che non l’ha visto, altrimenti ci piglia anche in giro.

Toni e Salihamidzic su Diego e Van Gaal

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Luca Toni e Hasan Salihamidzic giocano nella Juventus – almeno fino a giugno – ma hanno entrambi un passato importante nelle file del Bayern Monaco. Per questo sono stati intervistati dal settimanale tedesco Sport Bild.

Toni in particolare ha raccontato un retroscena della sua breve esperienza con Louis Van Gaal in Germania, avvenuto nello spogliatoio

Una cosa pazzesca, mai vissuta prima. L’allenatore voleva mettere in chiaro che lui poteva sostituire qualsiasi giocatore, indipendentemente da come si chiamasse, perché aveva le palle: E per dimostrarlo si è calato i pantaloni davanti a noi.