Lippi: vincerò anche per quelli che fischiano

L’Italia perde e il pubblico fischia, l’Italia vince e il pubblico fischia. Ma forse l’Italia c’entra poco con il risentimento dei tifosi, che a suon di fischi, appunto, vorrebbero convincere Marcello Lippi a convocare Cassano in nazionale. Ormai il ritornello è sempre lo stesso, sia che si giochi a Pescara, sia che si giochi a Cesena, e così sarà da qui al Mondiale.

Ieri sera non ci sono state le bordate di fischi per il ct, come riferito da alcune agenzie di stampa, ma il nome di Cassano è comunque risuonato nello stadio, così come gli striscioni pro-convocazione. Mister Lippi non sa più come rispondere sul tema, scegliendo ora la via dell’ironia ora quella della fermezza. Certo è che ne ha le scatole piene della questione:

Di quello che fa la gente a me non frega niente. Se qualcuno vuol fischiare chi gli ha portato la Coppa del Mondo faccia pure. Io proverò a regalargliene un’altra. Però comincia a venirmi il sospetto che chi ci sia qualcuno che va sotto la curva a sobillare i tifosi.

Antonio Conte contro la sua Juve

E’ stato per anni un pilastro del centrocampo bianconero, contribuendo alla conquista di numerosi successi. La scorsa estate poi stava addirittura per passare sulla panchina della Vecchia Signora, ma alla

Il punto sulla Roma: Ranieri non è Silvan!

Probabilmente Claudio Ranieri sognava da sempre di allenare la squadra della propria città, ma ora che ce l’ha in mano non può far a meno di “lamentarsi” per il periodo non proprio esaltante dei giallorossi. La Roma è in crisi? Forse no, ma certo è che 11 soli punti in 9 partite sono pochi per una squadra che solo due anni lottava fino all’ultima giornata per cucirsi lo scudetto sul petto.

Ranieri ha le sue attenuanti e dopo due deblacle consecutive (Milan in trasferta e Livorno in casa), ci tiene in modo particolare a mettere in puntini sulle “i”, ricordando agli interlocutori di essere arrivato a stagione in corso:

Quando sono arrivato qui mi sono preso una responsabilità e ora non mi tiro certo indietro. E’ difficile plasmare una cosa non tua. Non sono Silvan, sarei venuto più volentieri negli anni dei grandi acquisti, ora lottiamo e andiamo avanti. So però che alla fine con il lavoro si riesce a migliorare, sono fiducioso, anche se non sempre si può ottenere il massimo.