Premier League: le Big Four tornano in vetta

Ci sono volute 12 giornate prima di vedere le cosiddette “Big Four” nuovamente in vetta alla classifica. Ce la fa l’Arsenal, l’ultima delle 4 a rientrare tra le grandi, che nell’anticipo contro il collega Manchester United riesce a strappare i 3 punti grazie ad un super Nasri che permette in un sol colpo di sorpassare i Red Devils e l’Aston Villa.

Adesso i Gunners sono terzi, e visto il contemporaneo stop interno dei Villans che perdono a sorpresa contro il Middlesbrough, ricompongono quel quartetto terribile formato da United, Arsenal, Liverpool e Chelsea che ha dominato la Premier League negli ultimi anni.

Mourinho ossessionato da Mancini

Incorreggibile Mourinho! E’ arrivato in Italia con la fama dell’antipatico e non si può certo dire che stia facendo chissà quale sforzo per smentire chi lo ha giudicato senza nemmeno conoscerlo. Ad ogni uscita scatena una polemica, ogni sua parola diventa motivo di discussione o offesa per qualcuno. Sarà perché è permaloso o semplicemente perché questo modo di fare rientra nel suo personaggio, sta di fatto, però, che spesso riesce ad essere irritante.

Nella giornata che ha riportato la sua Inter in testa alla classifica, il portoghese ha trovato il modo di procurarsi parecchi “nemici”, prima in campo, zittendo chi lo contestava, poi davanti alle telecamere di Sky, polemizzando con chi lo invitava a tornare sul paragone con Mancini. Basta così? No, perché mister Mou conosce il valore della par condicio ed ha voluto deliziare anche i telespettatori di Mamma Rai con il suo show.

Una cosa però l’abbiamo capita: lo Special One soffre il confronto con Roberto Mancini e chiunque abbia voglia di chiacchierare con lui, da oggi in poi dovrà fare attenzione a non nominare il nome dell’ex allenatore dell’Inter.

Ronaldinho illude il Milan, Esposito lo beffa

La zona Cesarini stavolta è stata fatale al Milan, dopo le ultime due gare vinte proprio sul filo di lana. Ronaldinho ha segnato la sua rete numero sei in maglia rossonera, togliendo lo zero anche nella casella delle reti segnate fuori casa, ma ciò non è bastato a portare a casa i tre punti che sarebbero valsi la testa della classifica.

Di fronte ad un Lecce consapevole della superiorità dell’avversario, la squadra di Ancelotti ha tentato in tutti i modi di scavalcare nuovamente i cugini nerazzurri in vetta. Numerose le occasioni create dagli ospiti, che però davanti alla porta non riuscivano a concretizzare in modo degno.

In particolare Borriello non ha dato dimostrazione di grande lucidità, fallendo ripetutamente la possibilità di portare il Milan in vantaggio. Per il Lecce da segnalare una grande occasione di Giacomazzi, che tutto solo davanti alla porta ha fallito il più facile dei gol.

Fantacalcio: Milito è sempre il migliore

Dopo la prestazione di questa giornata, probabilmente Diego Milito verrà eletto calciatore con il miglior punteggio dell’anno. A meno che non ci sia qualche calciatore che segni 4 gol o faccia una prestazione straordinaria, l’attaccante del Genoa con i 3 gol e l’assist di ieri probabilmente sarà l’attaccante più prolifico del Fantacampionato.

Una prestazione così sarà premiata con un voto tra il 7,5 e l’8, ma non ci sarà solo lui nella top 11 di giornata. Infatti ci sarà una bella lotta per un posto tra gli attaccanti, e va anche rilevato l’ottimo momento del reparto arretrato, con i difensori che segnano sempre più costantemente e soprattutto i portieri che si sono sbloccati.

Calcio, Serie A: In zona preghiera Cruz porta l’Inter in Paradiso

Del Piero e Gilardino mandano Juve e Fiorentina in orbita. Vince anche il Napoli e il Genoa trascinato da un Super-Milito. Il racconto dell’ 11^ giornata.

Chi doveva vincere ha vinto e chi rischiava di perdere ha perso. L’undicesima giornata di Serie A non ha regalato sorprese: in fondo alla classifica, Torino a parte, le acque non si smuovono mentre ai piani alti fanno festa praticamente tutte, o quasi. L’Inter nel big-match di giornata ospitava la corazzata Udinese. Per novanta minuti Mourinho ha sudato freddo, ma a scongiurare il quarto pareggio in stagione ci ha pensato Julio Cruz che ha regalato, in pieno recupero, la vetta provvisoria della classifica ai nerazzurri. A quota 22 sale anche la Lazio che aggancia il Milan, impegnato questa sera nel posticipo di Lecce. A seguire, alle spalle dell’Udinese che resta a 21, la premiata coppia Napoli-Genoa, che precede a sua volta di due punti quella formata da Juventus e Catania. A diciassette sale la Fiorentina che, trascinata dalla vena realizzativa di Alberto Gilardino, scavalca il Palermo, sconfitto nell’anticipo di sabato dal Torino.

FC Union Berlin: i tifosi ricostruiscono lo stadio

Cose dell’altro mondo per noi abituati a trattare di grandi palcoscenici e di luci della ribalta. Eppure esiste anche un altro calcio, quello in cui non si perde tempo in attese inutili o in polemiche con le istituzioni, che non ne vogliono sapere di investire nel pallone. Un calcio puro e fatto solo di passione come dovrebbe essere sempre e comunque.

E’ la storia di una squadra di calcio tedesca, la FC Union Berlin, i cui tifosi, stanchi di aspettare finanziamenti pubblici promessi e mai arrivati, si sono uniti al grido di “ricostruiamo lo stadio”, rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco in prima persona.

Ed eccoli qui dal 2 giugno scorso, presentarsi tutte le mattine alle 6:30, armati di martelli, scalpelli, trapani e cemento per contribuire alla ricostruzione della propria tana. Momentaneamente la squadra gioca nell’ex stadio della BFC Dinamo, un vero oltraggio per molti dei tifosi, visto che tale club apparteneva alla Stasi e tra le due tifoserie non c’è mai stato un buon feeling. E allora meglio sbrigarsi e terminare in fretta i lavori, per permettere alla gloriosa società di riprendere possesso del mitico Alte Försterei.

Che fine ha fatto Andres Guglielminpietro?

Arrivato in Italia come un giovane di belle speranze, ha avuto il suo momento di gloria nel 1998, quando segnando il gol vittoria a Perugia nell’ultima giornata permise al Milan di vincere lo scudetto. Poi da allora cominciò un lento declino, che l’ha fatto degradare da giovane talento a riserva di lusso, fino a terribile bidone.

Di lui sappiamo che dopo la prima buona annata con i rossoneri seguirono 3 anni di panchine, sfociate poi in uno dei tanti scambi fantasiosi con l’Inter, in cui i nerazzurri cedettero un certo Andrea Pirlo per avere il cartellino (alla pari) dell’argentino, per poi farlo vagare tra panchina e tribuna. L’ultima volta che si è visto in Italia indossava la maglia del Bologna nella stagione 2003-2004, ma poi di lui non si è saputo più nulla.

Gol in extremis: Cicinho beffa la Roma, Saumel fa volare il Toro

La gara contro il Chelsea, con tanto di riscatto e di segnali positivi, è già dimenticata. Il campionato non è la Champions Legaue e ieri sera ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione. La Roma si ritrovava di fronte un Bologna in crisi di risultati e costretto in settimana a silurare l’allenatore della promozione, quel Daniele Arrigoni che tanto bene aveva fatto in B, non riuscendo poi a ripetersi nella massima serie.

Per i giallorossi c’era il vantaggio di giocare sulle ali dell’entusiasmo, dopo l’ottima prova offerta in campo europeo e con un Totti finalmente libero dai dolori al ginocchio che lo tormentano da mesi. Il Bologna da parte sua ci teneva a far bella figura di fronte al nuovo mister, quel Sinisa Mihajlovic dal passato giallorosso e testimone 15 anni fa dell’esordio in A di Totti, che proprio ieri ha festeggiato la presenza numero 400 in A.

Con queste premesse ci si aspettava un’ottima gara da parte di entrambe le squadre, ma il campo ha raccontato una partita diversa. 0-0 al termine di un primo tempo privo o quasi di emozioni. Poi la ripresa, l’arrembaggio della Roma e una buona occasione creata da Di Vaio, che però privava il match di uno dei suoi protagonisti, Doni, che in uscita riportava la peggio ed era costretto alla resa.

A Cairo torna il sorriso, ma non troppo

Il quarto gol annullato (ma regolare) al Toro fa venire un pò di amaro in bocca al presidente Cairo, che però stavolta almeno può permettersi il lusso di festeggiare una vittoria. Se i suoi granata almeno per adesso si sono tirati fuori dalle zone basse di classifica, il merito è di De Biasi, ma i demeriti sono tutti degli arbitri, perchè se non fosse stato per le loro sviste forsi si troverebbero molto più in alto.

Ancora una rete regolare annullata ad Amoruso. La palla era entrata, un gol buono. Poi è stato annullato per l’ennesima volta.

Insomma, in questo calcio fatto di polemiche forse almeno questa volta era il caso di evitare di parlare di errori arbitrali, si rischia soltanto di aumentare l’antipatia della classe dei fischietti verso il club, che potrebbe pagare ulteriormente nelle prossime giornate. Ma non contento Cairo rincara anche la dose.